Roberto Poli, una figura iconica nel panorama economico italiano, è venuto a mancare all’età di 86 anni. La sua carriera è stata caratterizzata da ruoli significativi nelle grandi aziende e nelle istituzioni, contribuendo in modo determinante alla storia economica del Paese. Dalla sua formazione a Pistoia, fino alla presidenza dell’ENI, Poli ha vissuto in prima persona le sfide e i cambiamenti che hanno segnato l’economia italiana negli ultimi decenni.
La carriera di Roberto Poli: dai primi passi alle grandi responsabilità
Nato in Toscana a Pistoia, precisamente nella frazione di Capostrada, Poli ha iniziato il suo percorso professionale nel mondo delle imprese con grande determinazione. Negli anni ’80, ha ricoperto il ruolo di presidente della Rizzoli-Corriere della Sera, segnando un periodo fondamentale per i media italiani. Durante il suo mandato, ha vissuto momenti di cambiamento e trasformazione che hanno richiesto competenze imprenditoriali e capacità di visione.
Poli è stato anche protagonista attivo in un periodo cruciale per l’economia italiana, caratterizzato da privatizzazioni e ristrutturazioni che hanno interessato molte aziende. Le sue competenze lo hanno portato ad assumere ruoli di alto livello anche in istituzioni significative come l’IRI e la Fondazione Cariplo. Il suo nome è legato a importanti realtà editoriali e imprenditoriali, compreso il gruppo Arnoldo Mondadori, che ha contribuito alla crescita e allo sviluppo del settore.
Il lungo legame con l’ENI e l’influenza sul sistema energetico
Nel 2002, Poli è stato nominato presidente dell’ENI, dove è rimasto fino al 2011. Con i suoi nove anni di presidenza, ha eguagliato la durevole presenza in azienda del fondatore Enrico Mattei. Durante la sua gestione, ha affrontato sfide significative con una visione orientata al lungo termine, specialmente in un settore così dinamico e complesso come quello energetico.
Poli ha sempre sostenuto l’importanza delle grandi imprese nel contesto economico nazionale, sottolineando come queste possano stabilizzare il mercato e promuovere lo sviluppo. Non a caso, in un’intervista rilasciata nel 2002, ha affermato che “l’Italia è un esempio di come le piccole e medie imprese possano interagire positivamente con le grandi realtà economiche”. Questo approccio ha permesso all’ENI di navigare attraverso fasi di incertezze e crisi, dimostrando che un solido management e una strategia ben definita possano condurre al successo anche nei momenti più difficili.
Un riconoscimento per il contributo al sistema economico italiano
Nel 2008, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito a Roberto Poli il prestigioso titolo di Cavaliere del Lavoro, riconoscendo il suo impegno e i risultati ottenuti nella sua lunga carriera. Poli non si è limitato a gestire aziende; ha anche avuto un ruolo attivo nel promuovere l’integrazione tra i vari sistemi economici e giuridici, fungendo da collegamento tra il mondo imprenditoriale milanese e le istituzioni finanziarie come Mediobanca e la Comit.
Dopo aver lasciato l’ENI, Poli ha continuato a contribuire al settore energetico e a quello industriale, rimanendo attivo come consigliere per la Fondazione Mattei e come membro del cda di Maire Tecnimont. La sua lunga carriera e il suo approccio proattivo lo hanno reso una figura di riferimento non solo per le aziende, ma anche per le future generazioni di imprenditori e leader.