La comunità dell’Appennino Reggiano piange la scomparsa di Giacomo Notari, noto come ‘Willy’, un partigiano che ha dedicato la sua vita alla lotta per la libertà e alla memoria storica della Resistenza. Avrebbe compiuto 97 anni il prossimo 6 dicembre, lasciando un’eredità significativa nel campo politico e sociale della sua terra. Notari rappresenta una figura fondamentale nella storia del territorio, avendo ricoperto ruoli chiave sia come combattente che come amministratore locale.
La giovinezza e la Resistenza
Nato in un periodo difficile, Giacomo Notari entra a far parte della Resistenza giovanissimo: a soli 17 anni, si unisce alla 145esima Brigata Garibaldi “Franco Casoli”. La sua decisione di combattere è influenzata dalla tragica perdita del fratello Giuseppe, caduto durante un combattimento nel marzo del 1945. Questo legame familiare spinge Notari a unirsi alla lotta contro il regime fascista, segnando così l’inizio di un lungo percorso di impegno per la libertà e la giustizia.
Durante la Resistenza, Notari vive esperienze che forgeranno il suo carattere e la sua visione politica. Combatte con determinazione e coraggio, contribuendo attivamente alle operazioni che hanno contrassegnato la lotta partigiana in queste zone. Il suo attivismo non termina con la fine della guerra; al contrario, i valori e le lotte per cui ha combattuto diventano i fondamenti della sua futura carriera politica.
Attività politica e ruolo nell’Anpi
Nel 1970, Giacomo Notari viene eletto sindaco di Ligonchio, oggi parte del comune di Ventasso, per il Partito Comunista Italiano. La sua gestione dura 13 anni, un periodo in cui si impegna a promuovere il benessere della comunità e a mantenere viva la memoria storica della Resistenza. Sotto la sua amministrazione, Ligonchio conosce importanti sviluppi, e Notari si distingue non solo come politico ma anche come mediatore e punto di riferimento per i cittadini.
Dopo aver lasciato la carica di sindaco, Notari prosegue l’impegno sociale diventando presidente dell’Anpi provinciale, carica che ricopre per ben 14 anni. Qui, svolge un lavoro fondamentale per preservare la memoria della Resistenza e per sensibilizzare le nuove generazioni sui temi della libertà e dei diritti civili. La sua dedizione alla causa partigiana lo rende un simbolo, e la sua voce si fa sentire nei momenti cruciali di commemorazione e riflessione storica.
Il controverso processo e gli ultimi anni
Nel 2022, un episodio controverso giunge a segnare la carriera di Notari: viene assolto dalla Corte d’Appello di Brescia dall’accusa di diffamazione nei confronti di Pietro Azzolini, ufficiale medico coinvolto nella strage di Cervarolo. Le affermazioni di Notari, espresse in una lettera a un quotidiano, avevano scatenato un acceso dibattito, con i discendenti di Azzolini che lo accusavano di falsità. La sentenza non solo chiude una questione legale, ma sottolinea anche l’importanza della libertà di espressione nel dibattito storico e politico.
La vita di Giacomo Notari si spegne in un clima di riconoscenza e rispetto. I funerali si svolgeranno venerdì 29 novembre: il feretro, partendo da Castelnovo Monti, verrà accolto nel cimitero di Coviolo a Reggio Emilia, dove amici e cittadini potranno rendere omaggio a un guerriero della libertà. La sua memoria rimarrà viva, continuando a ispirare le future generazioni nella lotta per i diritti e la giustizia.
Ultimo aggiornamento il 27 Novembre 2024 da Armando Proietti