La chiesa di Santa Maria ad Porcellianum, situata nella frazione Colle Santa Maria-Varano a pochi chilometri dal centro di Teramo, si prepara a entrare in una fase importante di messa in sicurezza. Il progetto di adeguamento sismico è stato recentemente approvato e interessa una delle costruzioni storiche meno esposte della città, ma strategica per il territorio circostante. In questo contesto, gli interventi previsti mirano a rinforzare la struttura e a migliorare la sua resistenza in caso di eventi sismici.
collocazione e caratteristiche dell’edificio storico
La chiesa sorge su un piccolo promontorio nella frazione di Colle Santa Maria-Varano, a circa 5,5 km dal centro di Teramo. È posizionata in un’area abbastanza isolata, poco urbanizzata, vicino al campo sportivo locale. L’edificio ospita nelle sue vicinanze soltanto pochi altri immobili, uno dei quali si trova alle spalle dell’edificio religioso.
Davanti alla facciata principale e sul lato sud, la chiesa si affaccia su un ampio slargo, dove sono posizionate alcune sedute. Questo spazio aperto permette la sosta e rappresenta un piccolo luogo di aggregazione per i residenti o i visitatori. La posizione su un’altura garantisce una certa visibilità e contribuisce a preservare la funzione storica e paesaggistica del luogo.
i lavori previsti sulle murature
Il progetto prevede una serie di interventi precisi sulla struttura. Le murature verranno consolidate attraverso iniezioni di calce, una tecnica che rafforza i materiali originari senza alterarne l’aspetto. Le operazioni includono la scarnitura e la stilatura dei giunti, ossia la rimozione e rifinitura della malta tra i blocchi, per aumentare la coesione delle pareti.
Un’altra misura riguarda gli scuci e cuci che consistono in interventi localizzati per sostituire parti danneggiate del muro, insieme a cuciture a secco con barre elicoidali inserite negli archi. Queste tecniche rafforzano la struttura senza compromettere il valore storico. Per il campanile a vela, posizionato vicino all’abside della chiesa, sono previste fasce in acciaio galvanizzato applicate esternamente, volte a contenerne i movimenti, specialmente in caso di sisma.
Saranno realizzate inoltre delle catene con capo chiave a paletto sulle facciate longitudinali e sulle pareti trasversali. Questi elementi servono a garantire un comportamento “scatolare”, cioè una maggiore resistenza globale dell’edificio contro le spinte laterali.
modifiche alla copertura e rifacimento della sacrestia
La copertura della sacrestia subirà un intervento significativo. Verrà demolita e ricostruita, sostituendo la vecchia struttura in latero cemento con un tetto in legno lamellare. La nuova configurazione diventerà più semplice, con una forma a capanna a doppia falda.
Il cantiere prevede anche l’inserimento di un cordolo tirante in acciaio lungo tutto il perimetro della chiesa, che contribuirà a legare insieme le pareti portanti e a stabilizzare l’edificio nel suo complesso.
L’importo complessivo per tutte queste operazioni ammonta a circa 400mila euro. Il lavoro si inserisce nel contesto più ampio di attenzione e cura verso gli edifici con valore storico e religioso colpiti dal sisma del 2016.
confronto con la situazione post sisma 2016
Il commissario straordinario alla ricostruzione post sisma 2016, Guido Castelli, ha commentato l’approvazione del progetto sottolineando l’importanza della collaborazione tra diversi livelli istituzionali. Nel suo comunicato, ha espresso riconoscenza verso il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il vescovo di Teramo Lorenzo Leuzzi, l’Ufficio ricostruzione Abruzzo e il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto.
Secondo Castelli, “questo progetto rappresenta un segnale reale di progresso nella ricostruzione e uno sforzo in comune per la rinascita dell’Italia centrale, duramente colpita dal sisma.”
Il progetto di manutenzione e consolidamento di Santa Maria ad Porcellianum si pone come un esempio di come si possa intervenire con attenzione sulla tutela del patrimonio, mantenendo la memoria storica e religiosa viva e protetta per le generazioni future. L’intervento segna un passaggio concreto verso una maggiore sicurezza degli edifici e un recupero resistente alle sfide naturali.