L’emergenza sanitaria ha profondamente influenzato il settore degli affitti brevi, portando ora a un significativo rallentamento nel numero di annunci disponibili. Nel mese di febbraio 2025, i dati rivelano un abbassamento dell’11% degli alloggi in affitto nei venti capoluoghi di regione rispetto al mese precedente. Secondo l’analisi condotta dall’Aigab, l’associazione dei gestori di locazioni brevi, il numero degli annunci è passato da 75mila a 66.600, segnando un cambiamento notevole in un mercato che aveva visto una rapida espansione negli ultimi anni.
La flessione nelle grandi città
Le grandi città italiane stanno affrontando un declino nei servizi di affitto a breve termine. Roma ha registrato una diminuzione del 9% degli alloggi disponibili, seguita da Milano con un calo dell’8%. Firenze emerge come la città con la flessione più marcata, mostrando un calo del 20%. Questo abbassamento del numero di inserzioni online potrebbe essere attribuito a vari fattori, tra cui un’eccessiva offerta rispetto alla domanda e le nuove normative che influenzano il settore.
Il ruolo del Cin
Un aspetto significativo che ha impattato il mercato è l’introduzione del Cin, il codice identificativo nazionale, entrato in vigore il 2 gennaio 2025. In base alle ultime statistiche, al 14 marzo sono stati rilasciati 519mila Cin, che equivalgono all’85% delle strutture registrate nel database del Ministero del Turismo. Questa circostanza ha influenzato il calo degli annunci online. Ad esempio, portali noti come Airbnb hanno iniziato a disattivare gli annunci privi di codice, tranne per le locazioni che superano i 30 giorni o per quelle in attesa di rilascio.
Il presidente di Aigab, Marco Celani, sottolinea come questa trasformazione stia portando molti proprietari a considerare altri mercati, influenzati dall’aumento del carico burocratico e degli adempimenti normativi. Il contesto normativo, essendo diventato sempre più complesso, gioca un ruolo significativo nel ridurre l’attrattiva degli affitti brevi in molte aree.
Rallentamenti e costi aggiuntivi
Un altro tema cruciale riguarda la lentezza nel rilascio dei codici regionali, evidenziata da Dario Pileri, presidente di ProLocaTur. Alcune regioni, come l’Umbria, segnalano difficoltà nel processo, il che porta a ritardi nel rilascio del codice nazionale. Questa situazione si accompagna ad obblighi di sicurezza crescenti, con costi per l’acquisto e la manutenzione di attrezzature necessarie, come estintori e rilevatori di monossido di carbonio. Tali requisiti rappresentano una vera sfida per i proprietari che si trovano in aree meno richieste o che funzionano solo per brevi periodi.
Contemporaneamente, gli incassi fiscali derivanti dall’imposta di soggiorno continuano a crescere, superando il miliardo nel 2024, con previsioni di ulteriore crescita del 17% nel 2025. Questo scenario rende evidente una discrepanza: da un lato, i costi e le difficoltà che gli operatori devono affrontare, dall’altro, le entrate comunali che raggiungono record storici.
La circolare del ministero dell’Interno
Una delle questioni più critiche recenti è la circolare del ministero dell’Interno del 18 novembre 2024, che stabilisce l’obbligo di identificare i clienti “de visu”. Questa normativa ha portato alcune città d’arte, come Roma, a prendere provvedimenti come la rimozione delle keybox. La motivazione alla base di questa scelta è la crescente preoccupazione per abusi e irregolarità nel mercato degli affitti brevi, considerati insostenibili per molti centri storici.
Marco Celani critica la rigidità di alcune delle attuali decisioni normative. Mentre è vietato installare keybox su proprietà pubbliche, diverse app e soluzioni tecniche possono facilitare l’identificazione degli inquilini a distanza, simili a quelle utilizzate per il rilascio dello Spid. Questo rappresenta una potenziale via di innovazione nel settore, che potrebbe anche mitigare problematiche legate a controlli e regolamentazioni.
In sintesi, il mercato degli affitti brevi sta attraversando una fase di transizione, caratterizzata da sfide economiche e normative, mostrando segnali di un cambiamento significativo rispetto agli anni precedenti.