L’Università di Roma La Sapienza ha fornito il 7 novembre 2024 importanti notizie riguardo le indagini archeologiche in corso presso il complesso del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Questo prestigioso sito ha un significativo valore religioso per il cristianesimo e le nuove scoperte emerse dagli scavi offrono spunti interessanti sulla sua lunga storia e sulle trasformazioni subite nel corso dei secoli.
Un sito di grande importanza storica
Le ricerche archeologiche hanno portato alla luce che il complesso del Santo Sepolcro si trova su un piano roccioso, la cui composizione ha subito profonde modifiche dovute a pratiche estrattive risalenti a epoche remote. Tali operazioni, dirette a ricavare materiali da costruzione, si sono sviluppate in diverse modalità a seconda delle aree del sito, con aree come la navata nord che presentano tagli più show e impatti evidenti. Le evidenze di coltivazioni di ulivo e vite suggeriscono che l’area avesse anche una funzione agricola durante l’età del Ferro, quando le cave inattive venivano recuperate per uso agrario, sottolineando così un uso molteplice del territorio anche nei secoli passati.
Un aspetto sostanziale delle ricerche ha riguardato l’epoca della rifondazione di Gerusalemme avvenuta sotto l’imperatore Adriano nel II secolo d.C. Il completamento di questo processo ha portato all’inclusione del sito nel perimetro urbano della città, il che ha imposto modifiche significative come l’innalzamento di circa 5 metri del terreno per adattarlo alla viabilità. Queste operazioni di livellamento hanno profondamente cambiato la configurazione del sito originale, impattando la sua storia millenaria.
La trasformazione sotto Costantino e la nascita del santuario
Sotto l’imperatore Costantino, nel IV secolo, il complesso ha conosciuto un’ulteriore radicale trasformazione. Il progetto costantiniano intese spianare l’intera collina, salvaguardando la camera funeraria che fu convertita nel fulcro del nuovo santuario. Questo cambiamento portò alla creazione di un piccolo tempio circolare dotato di colonne e di gradini, dedicato ai pellegrini in attesa dell’apertura della Rotonda, una struttura monumentale che avrebbe contraddistinto il sito.
La Rotonda fu completata alla fine del IV secolo e divenne il cuore pulsante di un complesso architettonico pensato per accogliere ed orientare i visitatori nel loro percorso di pellegrinaggio. Progettata con attenzione per rispettare le tradizioni precristiane, la basilica annessa e i portici circostanti fornivano rifugio e facilitavano l’accesso ai santuari. Le scoperte archeologiche stanno anche rivelando una rete complessa di passaggi e stanze annesse, che delineano ulteriormente la configurazione storica del sito.
Prospettive future sulle ricerche archeologiche
Sebbene siano stati compiuti notevoli passi in avanti negli ultimi due anni, le indagini al Santo Sepolcro sono ancora in corso. Attualmente, gli archeologi si concentrano sulla navata nord della basilica, con l’obiettivo di ottenere ulteriori chiarimenti e conferme sulle scoperte precedenti. Le attese sono alte riguardo eventuali rivelazioni future che potrebbero ampliare la comprensione di un luogo che continua ad avere un’importanza cruciale per la fede cristiana e per la comunità scientifica.
Con una storia complessa e stratificata, il complesso del Santo Sepolcro rimane un obiettivo privilegiato per gli studi di archeologia religiosa, e le prossime indagini potrebbero portare alla luce dettagli e informazioni inedite su questo iconico sito, contribuendo ulteriormente alla comprensione storica e culturale di Gerusalemme e della sua importanza nel contesto religioso mondiale.
Ultimo aggiornamento il 16 Novembre 2024 da Marco Mintillo