Un episodio di violenza familiare ha scosso la tranquillità di una zona residenziale di cairo montenotte, in provincia di savona. Una donna di 48 anni è stata aggredita dal convivente con un oggetto domestico, suscitando l’intervento tempestivo dei carabinieri e dei soccorsi sanitari.
la chiamata al 112 e l’arrivo dei carabinieri
Una vicina di casa ha allertato il numero di emergenza 112 dopo aver udito urla forti provenire dall’appartamento accanto. Giunti rapidamente sul posto, i carabinieri della stazione locale hanno trovato una donna con il volto insanguinato. La reprimenda immediata agli operatori del 118 ha permesso il pronto soccorso della vittima. La situazione ha richiesto un intervento urgente vista la gravità delle ferite sul volto, ma per fortuna la donna non versava in pericolo di vita.
l’aggressione spiegata dalla vittima
Sottoposta alle cure mediche, la donna ha raccontato ciò che era accaduto. Il convivente di 56 anni l’aveva colpita ripetutamente con un mattarello trovato sporco di sangue all’interno dell’abitazione. La redazione della dinamica ha evidenziato come la discussione fosse nata da motivi banali, nello specifico a causa di un litigio sul pranzo. L’uomo, in visibile stato di agitazione, ha confessato l’aggressione senza tentare di negare. Ha riferito che il motivo scatenante sarebbe stata una risposta data dalla compagna che non gli sarebbe piaciuta.
le modalità dell’aggressione e le lesioni riportate
Gli accertamenti hanno stabilito che l’aggressore prima minacciasse verbalmente la donna e poi è passato a colpirla più volte con l’attrezzo da cucina. Le lesioni sono state concentrate soprattutto sul volto della vittima, causando un notevole spargimento di sangue e numerose ferite. Il mattarello, comune strumento domestico, è stato così utilizzato come arma impropria. Il quadro emerso ha portato a un arresto in flagranza per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.
il procedimento giudiziario e le misure di protezione
I carabinieri hanno portato l’uomo in custodia, avviando l’iter previsto per casi di violenza domestica. In base al protocollo ‘codice rosso‘, valido ormai da qualche anno su tutto il territorio nazionale, la donna vittima di aggressione è stata affidata a una struttura protetta. Queste misure servono a garantire la sicurezza delle persone colpite da violenze familiari. Mentre la donna è ricoverata all’ospedale San Paolo di Savona per le cure necessarie il convivente dovrà rispondere delle accuse penali davanti all’autorità giudiziaria.
il ruolo delle forze dell’ordine e dei servizi di emergenza
L’intervento tempestivo ha evitato conseguenze più gravi. La collaborazione tra vicini, carabinieri e sanitari ha impedito che la vicenda degenerasse ulteriormente. Questi episodi, purtroppo non rari nel contesto familiare e domestico, richiedono prontezza e attenzione da parte di chi riceve le segnalazioni. Le forze dell’ordine mantengono alta la guardia per intervenire anche nelle situazioni più delicate, quando la violenza può nascondersi dietro mura domestiche apparentemente silenziose.
una ferita aperta nelle nostre città
Il dramma delle violenze familiari resta una ferita aperta nelle nostre città. Conoscere e diffondere i dati di questi fatti aiuta a non chiudere gli occhi, a sostenere le vittime e a rafforzare le norme che difendono chi subisce abusi. Il caso di cairo montenotte aggiunge un’altra pagina al racconto delle vite interrotte dalla violenza, mentre la rete di protezione cerca di arginare questi drammi quotidiani.