L’aggressione subita da un direttore sanitario all’interno del carcere di Secondigliano ha portato a una situazione di allerta nel sistema penitenziario campano. Il professionista, vittima di minacce e violenze da parte di un detenuto, ha deciso di rassegnare le dimissioni dall’incarico. Con l’intervento del suo avvocato, è stata presentata una denuncia alla Procura, evidenziando la crescente insicurezza all’interno delle strutture carcerarie. Questo episodio non è isolato, e solleva domande riguardanti la gestione e le condizioni di lavoro nelle carceri della regione.
La denuncia del direttore sanitario
Aggressione e dimissioni
Circa un mese fa, il direttore sanitario del carcere di Secondigliano ha vissuto un episodio di violenza che ha segnato un punto di non ritorno. L’aggressione, avvenuta all’interno della struttura penitenziaria di Napoli, ha spinto il dirigente a rassegnare le dimissioni. Secondo quanto riportato, il professionista, che operava presso l’Asl Napoli 1 Centro, avrebbe subito minacce dirette da parte di un detenuto. L’episodio ha sollevato preoccupazioni non solo tra i colleghi del direttore, ma anche tra il personale di polizia penitenziaria.
In merito all’aggressione, si è già attivato un percorso legale: tramite il suo legale, il direttore ha formalizzato una denuncia alla Procura, indicando il clima di paura e insicurezza che permea l’ambiente lavorativo. La questione del trasferimento del detenuto aggressore è stata sollevata, ma a oggi non si è registrata una risposta concreta da parte delle autorità competenti. Ciò solleva interrogativi rispetto alle misure di sicurezza e alle politiche di gestione dei detenuti.
Le preoccupazioni del sindacato Uspp
Critiche alla gestione delle carceri
A commentare la situazione è il sindacato Uspp , che ha messo in evidenza le problematiche sistemiche del sistema carcerario in Campania. I rappresentanti sindacali, Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, hanno denunciato “la confusione gestionale e l’inerzia di chi gestisce le carceri in Campania”. Questa mancanza di direzione ha avuto ripercussioni non solo sul personale di polizia penitenziaria, spesso lasciato solo in situazioni critiche, ma anche sul personale sanitario, come dimostra il recente episodio.
Il sindacato ha sottolineato come la perdita di un qualificato dirigente sanitario rappresenti una grave perdita per l’ospedale penitenziario, evidenziando come il professionista fosse apprezzato anche dagli agenti penitenziari. Le richieste avanzate dall’USPP mirano a garantire un ambiente di lavoro sicuro per tutti i dipendenti delle carceri, invocando una verifica dell’operato del provveditore e l’applicazione delle circolari ministeriali.
Intervento del procuratore Gratteri
L’allerta per la sicurezza nelle carceri
Il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicolla Gratteri, ha espresso preoccupazione per la gestione della sicurezza all’interno degli istituti penitenziari, ponendo l’accento sulla problematica della diffusione dei cellulari tra i detenuti. Secondo Gratteri, la presenza di questi dispositivi in cella rappresenta una vera e propria minaccia per la sicurezza, poiché possono essere utilizzati per coordinare attività illecite e perpetuare violenze anche all’esterno delle mura carcerarie. Il procuratore ha esortato le autorità competenti ad adottare misure immediate, come l’installazione di inibitori di segnale, per schermare le comunicazioni illecite.
Questo richiamo alla sicurezza si inserisce nel contesto di un sistema penitenziario che sembra sempre più fragile, non solo per quanto riguarda le aggressioni ai danni del personale, ma anche per la gestione generale delle strutture e dei detenuti. La sicurezza del personale, sia medico che di polizia penitenziaria, è diventata una priorità che richiede un intervento rapido e deciso da parte delle istituzioni.
L’episodio di Secondigliano non è dovuto a un evento isolato, ma si colloca in un contesto più ampio, dove la gestione delle carceri in Campania deve essere rivista con urgenza. La richiesta di maggiore sicurezza e di un intervento tempestivo da parte delle istituzioni è ora più forte che mai.