La lotta di don Antonio Coluccia, sacerdote attivo nel contrasto alle piazze di spaccio romane, ha subito un ulteriore pesante attacco. Domenica scorsa, durante un corteo per la legalità a Quarticciolo, il prete ha denunciato di aver ricevuto minacce di morte e di essere stato aggredito da spacciatori. Questi eventi pongono in luce non solo la precarietà della sicurezza nelle periferie romane, ma anche il coraggio di chi si oppone alle ingerenze della criminalità organizzata.
La denuncia di don Coluccia: minacce e aggressioni
Il fatto
Durante la manifestazione per la legalità, don Coluccia è stato oggetto di minacce da parte di pusher che operano nella zona di Quarticciolo. Mentre il sacerdote si trovava con alcuni residenti, è stato bersagliato da insulti e lanci di oggetti dalla finestra, concretizzando una situazione di alta tensione. Le parole minacciose “Hai le ore contate, ti ammazziamo” hanno risuonato nell’aria della serata di domenica, segnando un nuovo capitolo della sua già nota battaglia. L’incidente ha costretto il sacerdote a interrompere l’incontro, ma la sua determinazione a combattere per i diritti dei cittadini onesti non è stata scossa.
Il comportamento violento dei pusher durante l’evento evidenzia non solo l’arroganza della criminalità, ma anche l’importanza della presenza di figure come don Coluccia, che si oppongono a questo clima di paura. La difesa della legalità diventa così un simbolo di speranza per molti residenti del quartiere.
Le aggressioni precedenti
Non è la prima volta che don Coluccia riceve minacce o è coinvolto in situazioni di pericolo. Già negli scorsi mesi, il sacerdote si era trovato in situazioni rischiose, come l’aggressione subita ad agosto 2023, quando un pregiudicato lo ha quasi investito con uno scooter. Inoltre, a gennaio, atti vandalici come l’incendio di cassonetti hanno colpito l’area in cui il prete doveva svolgere un’iniziativa. Questi eventi tracciano un quadro preoccupante della sua lotta contro il crimine e della resistenza della comunità.
Reazioni delle istituzioni e della comunità
Messaggi di solidarietà
L’aggressione subita da don Coluccia ha generato una forte ondata di solidarietà da parte della comunità e delle istituzioni locali. Luisa Regimenti, assessore al personale e alla sicurezza urbana, ha espresso il proprio supporto a nome dell’amministrazione. Il suo intervento è stato chiaro: si tratta di un attacco non solo al sacerdote, ma a tutti quei cittadini che si oppongono al dominio della criminalità.
La posizione di Regimenti e di altri esponenti politici dimostra la consapevolezza dell’importanza del lavoro svolto da don Coluccia. L’azione del sacerdote è vista come cruciale nella lotta per restituire dignità e speranza a una comunità che ha troppo a lungo sofferto a causa dell’illegalità. Le manifestazioni pubbliche di sostegno testimoniano un crescente consenso attorno alla causa della legalità.
L’importanza della lotta contro le mafie
La battaglia di don Coluccia non è un episodio isolato, ma rappresenta un movente fondamentale nel contesto della lotta contro le organizzazioni mafiose che operano nelle periferie di Roma. La sua resilienza è un segnale forte, e la risposta della comunità è altrettanto importante. Solo unendo le forze sarà possibile contrastare efficacemente il crimine organizzato e migliorare la qualità della vita nei quartieri più colpiti dalla violenza e dall’illegalità.
Questo episodio richiama l’attenzione sulla necessità di tutelare coloro che si oppongono alle pressioni di gruppi criminali e di garantire alle persone un ambiente sicuro per vivere e lavorare.