aggressione a ravenna: imprenditrice molestata davanti allo studio del commercialista, arrestato un uomo

aggressione a ravenna: imprenditrice molestata davanti allo studio del commercialista, arrestato un uomo

Aggressione a una donna imprenditrice nel centro storico di Ravenna: l’aggressore, un uomo con precedenti, è stato fermato rapidamente e posto ai domiciliari per tutelare la sicurezza pubblica.
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A Ravenna, una donna imprenditrice è stata aggredita nel centro storico mentre entrava in uno stabile per lavoro; l’aggressore, un uomo con precedenti penali, è stato rapidamente identificato e posto agli arresti domiciliari. - Gaeta.it

Un episodio di violenza ai danni di una donna ha scosso il centro storico di Ravenna. Mercoledì 7 aprile un’imprenditrice locale è stata aggredita mentre cercava di entrare in uno stabile per un appuntamento di lavoro. Le forze dell’ordine hanno identificato e fermato l’aggressore nel giro di poche ore.

la dinamica dell’aggressione nel cuore di ravenna

Il fatto si è verificato nel primo pomeriggio, attorno alle 15, nel cortile di un palazzo antico situato in pieno centro storico. La vittima, una donna imprenditrice di oltre quarant’anni, stava andando dal commercialista per discussioni riguardanti la sua attività. Appena entrata nell’androne, ha sentito una spinta alle spalle. Senza preavviso, un uomo l’ha bloccata in un angolo stretto del portone, trattenendola con forza.

La reazione iniziale della donna è stata di stupore e paura, paralizzata dalla sorpresa. Dopo alcuni istanti ha però trovato la forza per urlare e cercare di liberarsi. L’aggressore tentava di trattenerla, ma lei è riuscita a divincolarsi e a chiudere la porta alle sue spalle per impedirgli di entrare. Lì vicino si trovavano già alcune persone dello studio, che sono scese per capire cosa stava succedendo.

prova fondamentale dall’interno dello studio

Proprio grazie all’intervento della dipendente dello studio, che dall’interno ha potuto fotografare l’uomo attraverso una finestra con il telefono cellulare, è stato possibile raccogliere una prova importante. Nel frattempo, l’aggressore non si è allontanato. Lo si è visto tornare a spingere e prendere a calci il portone, comportandosi come se nulla fosse accaduto.

identificazione e misura cautelare nei confronti dell’aggressore

Gli agenti del radiomobile di Ravenna hanno identificato l’uomo già poco dopo l’aggressione. Si tratta di un operaio trentaduenne originario di Manfredonia, in provincia di Foggia, con precedenti penali che includono una condanna per estorsione e una per guida in stato di ebbrezza. Nel suo curriculum giudiziario figura anche un patteggiamento cumulativo di quattro anni e mezzo.

Il giudice per le indagini preliminari Janos Barlotti, su richiesta del pm Raffaele Belvederi, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare che ha portato alla detenzione domiciliare dell’uomo nella città romagnola. Nell’interrogatorio davanti al giudice, svoltosi il giorno successivo ai fatti e con la presenza del difensore Luigi Filippo Gualtieri, il 32enne ha scelto di non rispondere alle domande.

silenzio durante l’interrogatorio

“Ha scelto di non rispondere alle domande” ha riferito la difesa, lasciando senza commenti le motivazioni alla base del gesto.

testimonianze e ricostruzione del caso

La donna vittima dell’aggressione ha reso dichiarazioni precise e coerenti durante l’audizione. Ha raccontato come, arrivata allo studio, è stata spinta e trattenuta bruscamente senza alcun preavviso. A quel punto è rimasta congelata dal terrore, incapace di reagire all’istante. Dopo qualche secondo, però, ha iniziato a urlare e a cercare di scappare.

Ha sottolineato che l’uomo non ha pronunicato una parola durante il gesto, ma è rimasto fisso a impedirle di muoversi liberamente. Nonostante la paura, è riuscita a divincolarsi e a respingerlo fuori dall’androne chiudendo la porta. La sua descrizione dell’aggressore è stata dettagliata e senza contraddizioni.

la testimonianza della dipendente

La testimonianza raccolta dalla dipendente dello studio ha rafforzato le accuse. Ha confermato di aver fotografato l’uomo mentre si aggirava intorno all’edificio, con un atteggiamento calmo ma in completo contrasto con il comportamento violento. La donna era apparsa agitata e turbata al momento del racconto.

valutazione del giudice sui fatti e rischio per altre donne

Nell’ordinanza, il giudice Barlotti ha definito credibile il racconto della vittima, sottolineando che la coerenza e la misura nel descrivere l’aggressione ne confermano l’attendibilità. Ha inoltre evidenziato come la modalità dell’atto violento possa ripetersi facilmente, mettendo a rischio la sicurezza di altre donne.

Le circostanze indicano una violenza improvvisa e mirata contro una persona sola e ignara, senza alcun motivo apparente. L’uomo, dopo aver commesso l’aggressione, è rimasto nei pressi del luogo come se non fosse successo nulla, dimostrando un comportamento che lascia dubbi sulle sue intenzioni.

allerta sulla sicurezza pubblica

L’importanza del caso risiede anche nell’allerta che viene lanciata su eventi di questo tipo, soprattutto in zone trafficate e nelle ore diurne. Il giudice ha voluto assicurare una risposta immediata e proporzionata per evitare nuovi episodi simili e tutelare la sicurezza pubblica.

L’episodio ha richiamato l’attenzione sulla necessità di controlli e interventi rapidi da parte delle forze dell’ordine per presidiare aree sensibili della città e proteggere le persone da attacchi improvvisi, soprattutto in spazi pubblici o semipubblici.

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