Il 12 gennaio è una data che ha segnato non solo la vita di Marco Ye, 27enne di origini cinesi, ma anche quella della comunità di Tencarola di Selvazzano, nella provincia di Padova. Marco, conosciuto nel quartiere per la sua attività di barman, è stato vittima di un’aggressione violenta da parte di due clienti, che si erano presentati nel suo locale in uno stato evidente di ubriachezza. La reazione del giovane a questo comportamento, un rifiuto a servire ulteriori alcool, ha acceso una miccia, portando a una situazione tragica che lo ha visto finire in coma. A distanza di due mesi, la notizia del suo risveglio ha riacceso la speranza per familiari e amici.
I fatti dell’aggressione
L’aggressione è avvenuta in un contesto di tensione crescente. Marco Ye, al lavoro nel suo locale, ha negato la fornitura di ulteriori alcolici ai due clienti moldavi, chiaramente ubriachi. Questa decisione, che qualsiasi esercente responsabile prenderebbe, ha innescato una reazione violenta. Il primo colpo, un cazzotto, ha sbattuto il barman al suolo. L’entourage di persone presenti nel locale ha tentato di intervenire, permettendo a Marco di rialzarsi e affrontare gli aggressori, esortandoli a lasciare il locale.
Tuttavia, uno dei due aggressori, con un gesto ingannevole, ha fatto finta di voler uscire dal bar per poi rientrare e colpire Marco con una violenza inaudita. Questo secondo attacco ha avuto conseguenze devastanti. Marco è stato immediatamente trasportato all’ospedale di Padova in condizioni critiche, dove è entrato in coma a causa dei gravi traumi subiti. Questo triste evento ha scosso la comunità locale e suscitato indignazione all’interno di varie cerchie.
Il percorso di recupero
Dopo settimane di apprensione e attesa, la notizia del suo risveglio ha portato un raggio di speranza a chi gli vuole bene. Marco ora è stato trasferito in una struttura riabilitativa a Vicenza, dove inizierà un lungo e complesso percorso di recupero. Stabilizzarsi dopo un trauma di tale entità richiede un intervento medico continuo e una riabilitazione mirata, che includerà terapie fisiche e cognitive.
Il cammino sarà sicuramente impegnativo; Marco dovrà affrontare non solo le conseguenze fisiche dell’aggressione, ma anche il supporto emotivo necessario per superare un’esperienza così traumatica. La sua famiglia ha espresso gratitudine per il supporto ricevuto dalla comunità e continua a mantenere vivo l’ottimismo, sperando nel pieno recupero del giovane.
Questo episodio tragico ha anche messo in luce questioni più ampie riguardanti la sicurezza nei luoghi pubblici e come gestire situazioni di ubriachezza. La comunità di Tencarola si sta unendo non solo per supportare Marco, ma anche per riflettere su come prevenire simili atti di violenza in futuro. La speranza è che esperienze come questa possano servire da monito e stimolare un dialogo tra cittadini e autorità su come promuovere un ambiente più sicuro per tutti.