Aggressione al carcere di Sulmona: ispettore di polizia penitenziaria ricoverato in prognosi riservata

Aggressione al carcere di Sulmona: ispettore di polizia penitenziaria ricoverato in prognosi riservata

Un ispettore di polizia penitenziaria è ricoverato in prognosi riservata dopo un’aggressione nel carcere di Sulmona, mentre i sindacati chiedono misure urgenti per garantire la sicurezza del personale.
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Aggressione al carcere di Sulmona: ispettore di polizia penitenziaria ricoverato in prognosi riservata - Gaeta.it

Un ispettore di polizia penitenziaria di 53 anni è attualmente ricoverato in prognosi riservata a causa di un’aggressione avvenuta ieri nel carcere di Sulmona. L’episodio ha coinvolto anche due colleghi dell’ispettore, che hanno assistito all’attacco portato da un detenuto all’interno della struttura. Dopo i necessari controlli effettuati presso il pronto soccorso dell’ospedale della zona, è stato deciso il ricovero per monitorare le sue condizioni cliniche.

La reazione dei sindacati e la situazione nel carcere

I sentimenti di rabbia e incredulità stanno caratterizzando l’ambiente lavorativo delle forze penitenziarie. Mauro Nardella, vice segretario generale della Uil, ha espresso le emozioni contrastanti dei poliziotti penitenziari che operano nel carcere di piazzale Vittime del Dovere, sottolineando come il personale stia vivendo settimane di stress e tensione. La situazione attuale è aggravata dalla mancanza di adeguate misure di sicurezza all’interno del penitenziario, che portano a una crescente insoddisfazione all’interno del personale.

Nardella ha richiamato l’attenzione su un progetto di ampliamento della struttura, notando che procedere con la creazione di un nuovo padiglione sarebbe illogico date le circostanze attuali. “Il prossimo stato di agitazione che verrà annunciato rappresenta solo l’inizio di un periodo conflittuale,” ha dichiarato il sindacalista, auspicando che quest’azione possa portare a una maggiore consapevolezza da parte dell’amministrazione riguardo i bisogni e le richieste della comunità carceraria.

Le proposte di sicurezza per affrontare le aggressioni

Domenico Mastrulli, segretario generale del Cosp, è intervenuto per chiedere misure immediate per affrontare la crescente incidenza di episodi violenti all’interno delle carceri. In particolare, ha proposto l’introduzione del “daspo penitenziario“, una misura che prevede il trasferimento immediato di detenuti che aggrediscano il personale penitenziario in altre strutture. Mastrulli ha evidenziato la necessità di misure più incisive per garantire la sicurezza del personale e dei detenuti nelle carceri.

In aggiunta, il segretario ha suggerito l’invio dell’Esercito, per intervenire e stabilire un controllo sulla situazione sempre più tesa all’interno delle case circondariali. La richiesta di supporto militare si inserisce nel contesto di una gestione delle emergenze che sembra sfuggire al controllo degli organi di polizia penitenziaria, i quali chiedono maggiore attenzione e risorse per affrontare le attuali problematiche.

Riflessioni sulla sicurezza e le condizioni di lavoro

La questione della sicurezza nelle carceri italiane è un tema ricorrente, che solleva interrogativi sulle condizioni di lavoro del personale penitenziario. L’episodio di aggressione nel carcere di Sulmona è solo uno dei tanti incidenti che evidenziano come il sistema di giustizia penale stia affrontando gravi criticità. Le reazioni espresse dai sindacati sono rappresentative di un malcontento diffuso, sollecitando maggiore serietà da parte delle istituzioni nel considerare le condizioni di lavoro e di vita all’interno delle strutture carcerarie.

La situazione rinvia a una necessità urgente: ripensare strategie e investimenti volti a garantire la sicurezza per tutti. Eventuali misure preventive devono essere adottate in modo lungimirante, per evitare che eventi del genere si ripetano. Il personale penitenziario merita di lavorare in ambienti più sicuri e con risorse adeguate a fronteggiare le sfide quotidiane che devono affrontare.

Ultimo aggiornamento il 11 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano

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