L’aggressione subita dall’avvocato Mauro Dainelli domenica scorsa nella zona della Balduina ha sollevato nuove preoccupazioni sulla sicurezza nelle strade della capitale. La brutalità dell’evento, che ha visto coinvolto un giovane con precedenti penali, ha spinto Dainelli a denunciare non solo l’accaduto ma anche la mancanza di azioni incisive da parte delle autorità. In questo articolo, riviviamo le sue parole e il contesto di un episodio inquietante che ha colpito non solo lui, ma anche la sua famiglia e la comunità.
l’aggressione in via orlando de tommaso
un attacco inaspettato
Domenica scorsa, l’avvocato Mauro Dainelli si trovava in un ristorante della Balduina, insieme alla famiglia, quando è stato aggredito da Brando Di Giammarco, un 26enne con già un passato di violenze. L’aggressione è iniziata dopo una discussione riguardo al comportamento del cane di Di Giammarco, che girava liberamente nel ristorante. Secondo Dainelli, la situazione è degenerata rapidamente; dopo aver chiesto in modo garbato di tenere l’animale al guinzaglio, il giovane ha reagito con insulti e minacce. Un momento di confronto che, per Dainelli, si è trasformato in un incubo.
la cronaca dell’evento
Dopo la richiesta, l’uomo ha cominciato a colpirlo con pugni violenti e ha lanciato contro di lui oggetti di fortuna, tra cui bottiglie e cassette di frutta. La brutalità dell’attacco ha spaventato profondamente i figli e la moglie, che hanno assistito alla scena da una distanza. Dainelli racconta di come la situazione sia durata circa mezz’ora, con gli utenti del locale che cercavano di calmare l’aggressore senza successo. “Era un momento di follia”, ha dichiarato l’avvocato, rivelando il terrore provato dalla sua famiglia.
il colpevole e i suoi precedenti
chi è brando di giammarco
Brando Di Giammarco non è un volto nuovo per le forze dell’ordine. Già arrestato nel 2019, il suo passato è costellato da atti violenti e rapine, in particolar modo ai danni di adolescenti e commercianti della zona. Questi precedenti pesano nel contesto dell’aggressione, sollevando interrogativi sul perché un individuo con tali inclinazioni non sia stato completamente allontanato dalla società.
la reazione delle autorità
Dopo l’aggressione, Di Giammarco è stato identificato dalla polizia mentre si trovava presso il luogo dell’aggressione, ma invece di essere arrestato, è stato rimandato a casa dalla madre. Questo ha lasciato Dainelli e la sua famiglia increduli e amareggiati, intensificando il senso di insicurezza. La mancanza di intervento decisivo e la rapida liberazione del giovane hanno messo in evidenza un apparente vuoto di potere da parte delle autorità.
la traccia dell’episodio nella vita dell’avvocato
le conseguenze fisiche e psicologiche
Dainelli ha subito lesioni fisiche che hanno richiesto una prognosi di 15 giorni, ma il danno più profondo è quello psicologico. Il dolore per l’aggressione si fonde con la difficoltà di spiegare ai figli perché un criminale noto sia tornato a casa dopo averlo picchiato in pubblico. “Perché non lo hanno arrestato? Hanno permesso che tornasse dalla madre”, ha chiosato l’avvocato, descrivendo il trauma vissuto dalla propria famiglia.
interrogativi sul sistema giuridico
Le parole di Dainelli pongono interrogativi più ampi sulla giustizia. Se un uomo di legge, con la sua esperienza, viene lasciato senza protezione e un aggressore violento viene semplicemente riaccompagnato a casa, cosa significa per i cittadini comuni? La fiducia nel sistema e nelle istituzioni è stata minata, e l’avvocato esprime la sua preoccupazione: “Dove era lo Stato in quel momento? È fondamentale che le autorità intervenano con maggiore decisione contro tali episodi.”
Attraverso la sua esperienza, Dainelli aspira a sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi di sicurezza che affliggono la città, richiamando all’attenzione le inadeguatezze che ancora ci sono nel sistema di protezione dei cittadini.