Aggressione brutale a Mentana: giovane egiziano colpito da padre e figlio

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Aggressione brutale a Mentana: giovane egiziano colpito da padre e figlio - Fonte: Abitarearoma | Gaeta.it

Un episodio di violenza inaudita ha scosso la comunità di Mentana lo scorso 6 aprile, quando un giovane egiziano di 29 anni è stato aggredito a colpi di piccozza. L'attacco, perpetrato da un padre di 54 anni e dal figlio di 24, ha avuto luogo nel centro del paese, sotto gli occhi di testimoni increduli, portando a un intervento immediato delle autorità locali. Le indagini hanno rivelato un quadro grave e complesso, con risvolti legali significativi per gli aggressori.

Un’aggressione scioccante nel cuore del pomeriggio

Il contesto dell'attacco

L'aggressione è avvenuta in un pomeriggio apparentemente tranquillo, quando la vittima si trovava in un bar di Mentana per trascorrere qualche ora. Gli avventori del locale, abituati a un ambiente pacifico, si sono ritrovati a testimoniare un evento senza precedenti. Senza alcun preavviso, i due aggressori hanno avvicinato il giovane, trascinandolo violentemente all'esterno.

La brutalità dell'assalto

Una volta fuori, senza un momento di esitazione, il padre e il figlio hanno iniziato a colpire il giovane con una piccozza da muratore, infliggendogli violenze inimmaginabili. Le testimonianze degli astanti parlano di un attacco feroce: i colpi hanno preso di mira soprattutto il viso della vittima, che ha subito una gravissima aggressione, lasciandolo a terra in una pozza di sangue. Dopo aver compiuto l'azione, i due aggressori si sono dati alla fuga, mentre gli avventori del bar tentavano di capire come soccorrere il giovane.

I soccorsi e le conseguenze dell’aggressione

Dopo l'attacco, la vittima è stata prontamente soccorsa e trasportata d'urgenza all'ospedale Sant'Andrea di Roma. Qui, i medici hanno diagnosticato numerose fratture, conferendo alla vittima una prognosi di 30 giorni. Nonostante la gravità delle lesioni, il giovane è stato dimesso dopo alcuni giorni, ma con pesanti conseguenze fisiche e psicologiche a seguito dell'aggressione. L'episodio ha catalizzato l'attenzione sia della comunità locale che dei media, estremamente preoccupati per l'aumento della violenza.

La fuga degli aggressori e l'intervento delle forze dell'ordine

Il tentativo di costruirsi un alibi

Parallelamente all'ospedalizzazione del giovane, i due aggressori si sono diretti verso la stazione dei carabinieri di Mentana. Qui hanno cercato di giustificare la loro presenza e le loro azioni, affermando di aver semplicemente partecipato a una rissa e di essersi difesi. Tuttavia, la loro strategia non ha convinto gli investigatori, che hanno immediatamente avviato un'indagine più approfondita per fare chiarezza sull'accaduto.

L'arresto e le indagini

Le indagini condotte dai carabinieri, sotto la supervisione della Procura di Tivoli, hanno messo in luce una verità sconcertante. Grazie a testimonianze e prove raccolte sul posto, è stato possibile identificare e arrestare padre e figlio, entrambi accusati di aggressione con lesioni gravissime. I due uomini sono stati portati nel carcere di Rebibbia, e le autorità hanno espresso preoccupazione per il rischio di possibili nuovi atti violenti da parte loro. L'accaduto ha segnato un momento di riflessione per la comunità, portando a discuterne le implicazioni per la sicurezza pubblica e le politiche di prevenzione della violenza.

Quest'episodio rimane un tragico esempio di come la violenza possa manifestarsi improvvisamente, colpendo vittime innocenti e lasciando segni profondi nella comunità.

Ultimo aggiornamento il 20 Settembre 2024 da Laura Rossi

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