Una serata di festa si trasforma in un incubo per una coppia di giovani uomini mentre rientravano a casa dopo il Capodanno a Roma. L’aggressione, che ha lasciato la comunità sotto shock, è avvenuta in zona Malatesta e ha sollevato interrogativi urgenti riguardo alla sicurezza e all’accettazione delle persone LGBTQIA+ nel nostro Paese.
L’aggressione e le conseguenze
L’episodio si è verificato intorno all’una di notte. Dopo aver trascorso la serata insieme, i due ragazzi, che si sono identificati come parte della comunità LGBTQIA+, sono stati assaliti da un gruppo di dieci persone. Secondo quanto riportato dall’associazione Gaynet, l’aggressione è stata caratterizzata da insulti omofobi e violenza fisica. Sthepano, uno dei due, ha subito calci e pugni per oltre 15 minuti. Le ferite riportate, tra cui un trauma cranico, il naso rotto e un volto tumefatto, hanno richiesto 25 giorni di prognosi. I due ragazzi, costretti a recarsi al pronto soccorso a piedi per l’assenza di ambulanze, hanno vissuto un’esperienza traumatica che ha lasciato segni profondi non solo sul corpo, ma anche sulla psiche.
Sthepano ha raccontato la sua esperienza affermando che, nonostante la sua determinazione a difendersi, il numero degli aggressori rendeva ogni possibilità di resistenza estremamente difficile. La sua volontà di denunciare l’accaduto porta con sé un messaggio d’incoraggiamento per altri che potrebbero trovarsi in situazioni simili: la lotta per i diritti e l’accettazione deve continuare, senza cedere alla paura. Camminare mano nella mano con chi si ama dovrebbe essere un gesto naturale, ma purtroppo, questo non è sempre possibile in un contesto in cui l’intolleranza si manifesta in modi così violenti.
La risposta della comunità e delle istituzioni
L’aggressione a Sthepano e al suo compagno ha suscitato una risposta immediata da parte della comunità e delle istituzioni. Il Partito Democratico del Lazio ha espresso la propria solidarietà, sottolineando l’importanza di una risposta collettiva contro l’odio. “Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a simili eventi. La nostra presenza al presidio in piazza Malatesta il 4 gennaio è un chiaro segnale: ogni cittadino merita sicurezza e rispetto”, ha affermato Daniele Leodori, segretario regionale del PD.
La coordinatrice dell’Ufficio Diritti LGBTQIA+ di Roma Capitale, Marilena Grassadonia, ha definito l’episodio come “un affronto inaccettabile” e ha ribadito l’impegno continuo della città nell’affiancare e proteggere la comunità LGBTQIA+. È essenziale che la violenza di questo tipo non venga tollerata e che ogni atto di discriminazione trovi una risposta ferma e coordinata. La serata del 4 gennaio sarà quindi non solo un momento di solidarietà, ma anche un’opportunità per ribadire l’importanza dell’educazione alla diversità nelle scuole e nella società.
Un clima di paura e la lotta per la dignità
L’aggressione di Roma non rappresenta un caso isolato. Diverse realtà LGBTQIA+ hanno segnalato un incremento di episodi di intolleranza e violenza in tutta Italia. La notizia di quanto accaduto alla coppia romana è giunta a pochi giorni di distanza da un caso analogo a Milano, sempre ai danni di una coppia omosessuale. Questi eventi evidenziano un quadro preoccupante, dove il 53% delle persone LGBTQIA+ in Europa ancora evita di mostrare affetto in pubblico per paura di subire violenza.
Rosario Coco, presidente di Gaynet, ha richiamato l’attenzione sui risultati della Rainbow Map di Ilga Europe, che indica come l’Italia sia posizionata al 36° posto per quanto riguarda i diritti LGBTQIA+. La mancanza di legislazione in materia di uguaglianza e i frequenti attacchi ai diritti civili rappresentano un terreno fertile per l’omofobia e la violenza. Le istituzioni devono quindi intervenire con urgenza, non solo con dichiarazioni di solidarietà, ma attraverso azioni concrete per garantire una società davvero accogliente e rispettosa delle differenze.
Il messaggio della comunità è chiaro: la lotta per diritti fondamentali non può fermarsi di fronte all’odio. La determinazione dei due giovani aggrediti e di tutti coloro che stanno lottando per una società migliore servirà a costruire un futuro dove l’amore non sarà mai più motivo di violenza.
Ultimo aggiornamento il 2 Gennaio 2025 da Marco Mintillo