Aggressione shock a Vigliano Biellese: un'anziana rapinata e accoltellata da un giovane noto

Aggressione shock a Vigliano Biellese: un’anziana rapinata e accoltellata da un giovane noto

Un’87enne aggredita in casa a Vigliano Biellese da un ventenne ucraino, arrestato per gravi accuse. L’episodio evidenzia la vulnerabilità degli anziani e la necessità di misure di protezione.
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Aggressione shock a Vigliano Biellese: un'anziana rapinata e accoltellata da un giovane noto - Gaeta.it

Un terribile episodio di violenza ha scosso Vigliano Biellese, un comune della provincia di Biella, dove una donna di 87 anni è stata aggredita nella propria casa. Il perpetratore, un ventenne di origine ucraina, è stato arrestato con gravissime accuse. Le indagini, coordinate dalla procura di Biella, hanno portato alla luce un quadro inquietante di vulnerabilità e aggressione, sottolineando la necessità di misure di protezione per le persone anziane.

La drammatica aggressione avvenuta in casa

L’aggressione si è verificata il 24 marzo scorso. Il giovane, senza fissa dimora e residente in provincia di Vercelli, ha bussato alla porta della vittima, chiedendo denaro. L’anziana lo conosceva già, e per questo ha deciso di aprire. Tuttavia, al suo rifiuto, la situazione è degenerata rapidamente. Durante la colluttazione, il giovane ha scaraventato la donna a terra, provocandole un violento impatto alla testa.

Nonostante la gravità della situazione, il ventenne ha continuato il suo attacco. Estratto un coltello, ha colpito ripetutamente la donna al collo e al torace, infliggendo ferite potenzialmente letali. Infine, dopo aver rubato il telefono cellulare e una somma di denaro, ha lasciato la vittima in uno stato di grave necessità. La brutalità dell’episodio evidenzia la vulnerabilità delle persone anziane, spesso sole e senza protezione.

La rapida reazione delle autorità

Fortunatamente, un familiare della vittima è intervenuto tempestivamente, soccorrendo l’anziana e allertando i medici. Trasportata d’urgenza in ospedale, la donna ha subito le cure necessarie per le sue ferite gravi, ma ha avuto la lucidità di fornire informazioni essenziali per l’indagine. Le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno anche offerto ai carabinieri del nucleo investigativo di Biella un importante spunto per individuare l’aggressore.

La procura, guidata dal procuratore capo Ruggero Mauro Crupi, ha disposto l’arresto del giovane. Il fermo è stato giustificato dalla possibilità di fuga, date le circostanze in cui il ventenne viveva, utilizzando l’auto come rifugio. Durante l’interrogatorio, il giovane ha confessato la sua colpevolezza, rivelando una personalità senza precedenti penali, ma impegnata in una vita precaria.

Il significato di questo episodio

Questo caso fa riflettere non solo per la violenza in sé, ma anche per il contesto che ha portato a un evento così tragico. L’immagine di una persona fragile, all’interno della propria abitazione, di fronte all’aggressione di un giovane senza legami stabili, evidenzia una problematica più ampia. Negli ultimi anni, si è assistito a un aumento delle violenze intra-familiari e delle aggressioni a danno di anziani, sollevando interrogativi sulle misure di sicurezza e sulla protezione di categorie più vulnerabili.

La giustizia procederà nei confronti del ventenne che ha messo in atto un gesto così efferato. Ma si pone un interrogativo cruciale: come garantire una vita sicura agli anziani nella società contemporanea? È evidente la necessità di reti di supporto, vigilanza e prevenzione, affinché le abitazioni non diventino luoghi di paura. La fatalità non deve avere spazio.

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