La cronaca sportiva umbra registra un episodio grave che coinvolge una giovane arbitra di 17 anni durante una partita del campionato allievi under 17. Sul campo di Sangemini, durante l’incontro tra le squadre locali e lo Sporting Terni, un dirigente della squadra ospite ha rivolto insulti pesanti e minacce alla ragazza, scatenando un intervento del giudice sportivo che ha portato a una squalifica e a una multa per la società ternana. I fatti rincarano la riflessione sul rispetto nello sport giovanile e sulle conseguenze di comportamenti aggressivi durante le competizioni.
la dinamica dell’aggressione verbale durante la partita di calcio under 17
Durante la partita dell’8 marzo 2025, valida per il campionato allievi under 17 tra Sangemini e Sporting Terni, l’arbitra di 17 anni ha subito un’aggressione verbale da parte di un dirigente della squadra ospite. Ernesto Galli, dirigente dello Sporting Terni, si è avvicinato allo spogliatoio dell’arbitro tra il primo e il secondo tempo, iniziando a contestare ad alta voce alcune sue decisioni arbitrali. Da quanto riportato nel referto ufficiale del giudice sportivo, Galli ha anche registrato la conversazione con il telefono cellulare per poi interrompere la registrazione e rivolgere alla giovane ragazza insulti violenti.
riferimenti scioccanti e parole oltre i limiti
Le frasi pronunciate hanno richiamato un episodio di cronaca recente e molto sentito a livello locale, riferendosi alla studentessa Ilaria Sula, vittima di femminicidio a Terni poche settimane prima. Galli ha detto all’arbitra: “eri da ammazzare da piccola, dovresti fare la fine di Ilaria. A sto punto sarebbe da tirare fuori un coltello”. Parole scioccanti che hanno superato ogni limite del confronto sportivo e umano.
le sanzioni e la reazione del giudice sportivo
Il giudice sportivo ha preso subito posizione dopo aver ricevuto la segnalazione sul comportamento di Ernesto Galli. La squalifica nei confronti del dirigente è stata comminata fino al 31 dicembre 2028, una durata che sottolinea la severità con cui è stato giudicato il suo comportamento. La società Sporting Terni è stata sanzionata con una multa di 500 euro, confermando una responsabilità indiretta per quanto accaduto all’interno dei propri tesserati durante l’incontro.
disobbedienza e comportamenti fuori controllo
Nel suo referto, il giudice ha precisato che, dopo l’espulsione comminata dal direttore di gara, Galli ha disatteso la decisione rientrando nello stadio durante il secondo tempo. Il custode presente ha dovuto intervenire per allontanarlo nuovamente dall’impianto sportivo. Nonostante l’allontanamento forzato, fuori dall’area di gioco Galli ha continuato con insulti irriguardosi. Ha rivolto ulteriori frasi derisorie e ha simulato l’abbaiare di un cane, andando oltre le minacce di prima e coinvolgendo anche i genitori degli altri tesserati per criticare l’arbitra per le espulsioni comminate nella fase finale del match.
l’impatto dell’episodio sulle società e il rispetto nello sport giovanile
L’episodio a Sangemini solleva riflessioni rilevanti sul clima di rispetto e sicurezza che dovrebbe regnare nello sport, in particolare tra i più giovani. La direzione arbitrale, spesso affidata a minorenni come in questo caso, si trova a gestire situazioni già di per sé complesse e a dover fronteggiare reazioni molto forti da parte di giocatori, dirigenti e tifosi. Insulti e minacce, in particolare se di natura sessista o violenta, pesano non solo sul singolo arbitro ma sull’intero sistema sportivo.
L’intervento deciso del giudice sportivo e la sanzione esemplare per Galli rappresentano un segnale netto contro ogni forma di intimidazione e di comportamento fuori dalle regole, dentro e fuori dal campo. La multa alla società e la squalifica lunga puntano a mettere in guardia altre squadre dal tollerare atteggiamenti simili nei confronti degli arbitri, perché lo sport mantiene senso e valore solo se si fonda sul rispetto reciproco e sul buon esempio.
il contesto più ampio delle aggressioni agli arbitri in italia
In Italia le aggressioni verbali e fisiche agli arbitri costituiscono un problema conosciuto e spesso denunciato dagli organismi sportivi. La gioventù di chi dirige le partite sottolinea la necessità di tutelarli meglio sul campo attraverso interventi speciali, formazione al contrasto dei conflitti e sanzioni rigorose. Casi come quello verificatosi in Umbria mettono in evidenza che gli episodi di violenza si manifestano ancora con frequenza anche nei campionati giovanili.
insulti sessisti e minacce gravi
Gli insulti sessisti e le minacce gravi sono considerati particolarmente gravi perché colpiscono non solo le decisioni arbitrali ma anche la dignità personale. Le associazioni sportive e le istituzioni hanno segnalato da tempo la necessità di campagne educative rivolte a dirigenti, tesserati e spettatori. L’obiettivo è creare un clima più civile e tutelare chi arbitra, soprattutto ragazze e ragazzi minorenni.
Galli, con le sue parole e azioni, ha superato un limite che il mondo sportivo si impegna a tenere sotto controllo. La vicenda di Sangemini entra così fra gli esempi più drammatici di comportamenti inaccettabili nel calcio giovanile e richiama attenzione sul ruolo fondamentale degli arbitri, a tutela del gioco e della correttezza, anche quando sono adolescenti.