Aggressioni agli autisti e controllori Atac: arriva il protocollo di sicurezza con bodycam e pulsanti d'emergenza

Aggressioni agli autisti e controllori Atac: arriva il protocollo di sicurezza con bodycam e pulsanti d’emergenza

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Aggressioni agli autisti e controllori Atac: arriva il protocollo di sicurezza con bodycam e pulsanti d'emergenza - Fonte: Fanpage | Gaeta.it

La crescente incidenza di episodi violenti contro autisti e controllori del servizio di trasporto pubblico di Roma ha spinto le autorità e i sindacati a prendere misure drastiche. Con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza per i lavoratori, il Campidoglio ha stretto un accordo con Atac e le sigle sindacali, introducendo una serie di innovazioni tecnologiche e sistemi di allerta.

Situazione allarmante: un aumento delle aggressioni

Crescita delle aggressioni contro i dipendenti Atac

Dal 2023, il numero di aggressioni a carico di autisti e controllori Atac ha raggiunto una soglia preoccupante. Secondo le statistiche, dal gennaio all’aprile del 2024 sono stati registrati 74 episodi di violenza. La situazione ha sollevato un campanello d’allarme per i sindacati, che insieme al Campidoglio e alla prefettura, hanno ritenuto necessaria l’adozione di misure urgenti per contrastare questo fenomeno.

Questo aumento di aggressioni non colpisce solo la sicurezza degli operatori, ma influenza anche la qualità del servizio offerto al pubblico. I lavoratori, infatti, si trovano a svolgere le loro mansioni quotidiane con un senso crescente di timore e preoccupazione. Questa situazione ha spinto i sindacati a chiedere un intervento decisivo, culminato nell’approvazione di un protocollo d’intesa.

Un protocollo d’intesa per la sicurezza

L’accordo siglato prevede un insieme di misure dirette a migliorare la sicurezza di autisti e controllori. Tra queste si annoverano l’installazione di sistemi di sorveglianza, monitoraggio da remoto e un osservatorio permanente contro le aggressioni. Le nuove tecnologie sono destinate a diventare un’arma fondamentale nella lotta contro la violenza a bordo dei mezzi di trasporto.

Un aspetto innovativo di questo protocollo è l’introduzione delle bodycam, il cui utilizzo è stato approvato in via sperimentale. Queste telecamere, installate sulle uniformi dei lavoratori, non solo servono a registrare eventuali atti di violenza, ma fungono anche da deterrente per i potenziali aggressori. I sindacati sperano che la presenza di queste camere possa ridurre significativamente il numero di episodi violenti.

Bodycam e pulsanti d’emergenza: interventi di sicurezza tecnologici

Bodycam: uno strumento innovativo contro le aggressioni

Le bodycam rappresentano uno dei progetti più innovativi previsti dal protocollo d’intesa. Questi dispositivi, miniaturizzati per essere indossati comodamente dai lavoratori, verranno utilizzati in modo sperimentale in modo tale da fornire prove visive in caso di aggressioni. Le immagini registrate potranno essere utilizzate per depositare denunce formali contro i trasgressori.

Non solo un sistema di registrazione, ma anche una potenziale misura dissuasiva. L’idea che il proprio comportamento possa essere ripreso potrebbe spingere molti a evitare atteggiamenti violenti a bordo dei mezzi pubblici. Questo è ciò che i sindacati auspicano, anche se il successo di queste misure dipenderà dalla loro effettiva implementazione e dall’accettazione da parte degli utenti del servizio.

Pulsanti d’emergenza: un intervento immediato

Oltre alle bodycam, il protocollo include anche l’introduzione di un pulsante d’emergenza, un sistema già presente su molti mezzi Atac. Questo dispositivo permette agli autisti di allertare le forze dell’ordine in caso di emergenze, senza dover passare per la chiamata standard al numero 112. La rapidità di intervento è fondamentale in situazioni di violenza, e questo strumento mira a garantire che l’aiuto possa arrivare in tempo reale.

L’attuazione di questi strumenti è programmata per il primo quadrimestre del 2025, secondo quanto dichiarato dalle autorità. L’efficacia di tali misure dipenderà in larga misura dalla formazione del personale e dalla sensibilizzazione degli utenti riguardo al rispetto delle regole e alla civile convivenza a bordo dei trasporti pubblici.

Monitoraggio e mappatura delle linee a rischio

Un tavolo permanente con le forze dell’ordine

Parallelamente all’installazione delle bodycam e dei pulsanti d’emergenza, il protocollo d’intesa prevede la creazione di un tavolo permanente con le forze dell’ordine. Questo dispositivo rappresenta un’importante novità e ha come obiettivo principale quello di monitorare le aggressioni agli autisti e controllori, nonché di definire una mappatura delle linee di trasporto più a rischio.

La vastità della rete di trasporto pubblico di Roma rende essenziale una strategia capillare per identificare le zone con maggiore incidenza di episodi violenti. In particolare, si stanno analizzando le aree di periferia e i grandi snodi viari, come il raccordo anulare, dove la potenzialità di aggressioni è maggiore.

Road scanner: un nuovo strumento di monitoraggio

Fra le misure in discussione si contempla anche l’utilizzo di un road scanner, un dispositivo tecnologico in grado di registrare immagini lungo il percorso. Tale strumento permetterà non solo di documentare gli eventi violenti, ma anche di ricostruire dinamiche e situazioni per offrire alle autorità competenti gli strumenti necessari per intervenire in maniera più efficace.

La vera sfida per la sicurezza nel trasporto pubblico romano risiede nella capacità di coniugare l’innovazione tecnologica con una cultura del rispetto e della legalità a bordo dei mezzi, per un futuro in cui autisti e controllori possano lavorare senza paura.

Ultimo aggiornamento il 17 Settembre 2024 da Elisabetta Cina

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