Aggressioni e criticità nel sistema penitenziario di Roma: un appello per maggiore sicurezza

Aggressioni e criticità nel sistema penitenziario di Roma: un appello per maggiore sicurezza

Episodi di violenza nelle carceri italiane, come l’aggressione a Casal del Marmo, evidenziano il sovraffollamento e la carenza di personale, sollecitando interventi urgenti per garantire sicurezza e dignità.
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Aggressioni e criticità nel sistema penitenziario di Roma: un appello per maggiore sicurezza - Gaeta.it

Episodi di violenza alle porte delle carceri continuano a preoccupare le autorità e i rappresentanti sindacali. Di recente, all’interno dell’Istituto Penitenziario per Minori “Casal del Marmo” a Roma, due agenti della Polizia Penitenziaria sono stati aggrediti da alcuni detenuti, che hanno cercato di sottrarre le chiavi delle celle. La situazione mette in luce il bisogno urgente di misure correttive, sia per garantire la sicurezza degli agenti che dei detenuti.

L’episodio di violenza a Casal del Marmo

Nella giornata di ieri, verso le 18, tre agenti di polizia penitenziaria presso l’Istituto “Casal del Marmo” a Roma sono stati aggrediti da un gruppo di detenuti. Questi ultimi, nel tentativo di prendere il controllo della situazione, hanno cercato di aprire le cellule e sottrarre le chiavi in dotazione al personale. Grazie alla prontezza degli altri agenti, le chiavi sono state recuperate rapidamente, ma il bilancio dell’incidente è grave: due agenti hanno riportato lesioni con prognosi di 12 e 4 giorni, mentre sono stati curati all’ospedale locale. Questo non è un caso isolato, ma l’ennesima testimonianza di un clima di violenza all’interno delle mura carcerarie.

Attualmente, l’istituto ospita circa 60 minori, su una capienza autorizzata di 57, evidenziando un sovraffollamento che aggrava ulteriormente le dinamiche interne. La presenza di 51 maschi e 9 femmine porta a interrogarsi sulle condizioni di vita e di lavoro all’interno dell’IPM, ponendo sotto l’occhio del ciclone le politiche penitenziarie italiane.

Le richieste dei sindacati per la sicurezza

La Fns Cisl Lazio ha già espresso la propria indignazione tramite un comunicato. Non basta più una semplice espressione di solidarietà da parte delle istituzioni: sono necessarie azioni concrete per affrontare la crescente violenza nelle carceri. I rappresentanti sindacali hanno sottolineato l’importanza di rivedere le leggi e le strutture attuali per garantire un ambiente di lavoro più sicuro per il personale di polizia penitenziaria. Il cambiamento sistemico è un tema centrale, affinché gli agenti possano operare in condizioni di rispetto e sicurezza.

Un aspetto cruciale da considerare è il sovraffollamento degli istituti penitenziari nel Lazio. Attualmente, il numero di detenuti supera di gran lunga la capacità prevista, con oltre 6.600 persone detenute in 14 istituti, rispetto ai 5.282 posti disponibili. La situazione sfavorevole rende le condizioni di lavoro del personale penitenziario sempre più difficili e pericolose.

Criticità e carenze nel personale di polizia penitenziaria

Un altro problema rilevante è la carenza di personale. Negli istituti del Lazio e nelle regioni limitrofe, si stima una mancanza di circa 1.000 unità, una situazione che preoccupa e destabilizza l’intero settore. Gli agenti, già in numero insufficiente, si trovano a fronteggiare quotidianamente un ambiente sempre più ostile. L’assenza di risorse umane adeguate si traduce in una maggiore vulnerabilità per il personale in servizio.

I recenti annunci sul potenziamento dei servizi, come la progettata sezione per la salute mentale maschile, aggiungono ulteriore pressione su un sistema già in affanno e aggravano le difficoltà logistiche e operative per i pochi agenti disponibili.

Lo stato di agitazione e la richiesta di interventi immediati

All’indomani degli eventi violenti, le rappresentanze sindacali hanno dichiarato ufficialmente lo stato di agitazione presso il NC CC Civitavecchia. La situazione attuale, caratterizzata dalla scarsità di personale e da un aumento di aggressioni, rende necessario un intervento immediato. I sindacati chiedono all’Amministrazione Penitenziaria di ripensare la gestione delle risorse umane per garantire la sicurezza dei lavoratori e dei detenuti, prima che si verifichino altri eventi drammatici.

Nel contesto complessivo, le sfide che affronta il settore penitenziario italiano sono molteplici. Carenze strutturali e un sovraffollamento costante rendono la situazione insostenibile, e le denunce dei sindacati non possono più essere ignorate. Urgono iniezioni di risorse e riforme volti a garantire non solo la sicurezza, ma anche la dignità del personale e il rispetto dei diritti dei detenuti.

Ultimo aggiornamento il 12 Gennaio 2025 da Laura Rossi

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