Agguato di camorra a Ponticelli: nessun danno al pronto soccorso dopo l'arrivo del cadavere

Agguato di camorra a Ponticelli: nessun danno al pronto soccorso dopo l’arrivo del cadavere

Tensione al pronto soccorso dell’ospedale del Mare dopo l’agguato di camorra a Enrico Capozzi, ma le forze dell’ordine garantiscono sicurezza e evitano incidenti tra familiari e personale sanitario.
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Agguato di camorra a Ponticelli: nessun danno al pronto soccorso dopo l'arrivo del cadavere - Gaeta.it

La notizia dell’agguato di camorra che ha portato alla morte di Enrico Capozzi, avvenuto a Ponticelli, ha creato una situazione di grande tensione al pronto soccorso dell’ospedale del Mare. Nonostante le preoccupazioni iniziali, la situazione è stata gestita in modo efficace dalle forze dell’ordine, evitando danni ai locali ospedalieri e aggressioni al personale medico. La ASL Napoli 1 Centro ha confermato l’assenza di violenze dopo l’arrivo del corpo.

La situazione al pronto soccorso

Dopo l’ingresso del corpo di Enrico Capozzi, i familiari e gli amici si sono radunati all’ospedale del Mare, esprimendo il proprio dolore e la propria rabbia. Le urla e i tentativi di accedere all’area di emergenza hanno allarmato il personale sanitario e i visitatori. Fortunatamente, grazie alla tempestiva intervento della polizia, non ci sono stati incidenti né aggressioni nei confronti degli operatori sanitari. Gli agenti hanno monitorato la situazione, garantendo un ambiente sicuro sia per i pazienti che per il personale.

Il direttore generale della ASL Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, ha sottolineato come le forze dell’ordine abbiano svolto un lavoro fondamentale per mantenere la calma e garantire la sicurezza all’interno della struttura. L’assenza di danni materiali e di attacchi agli operatori è un segnale positivo in un contesto di molta tensione sociale.

Le dichiarazioni delle autorità

Ciro Verdoliva ha rilasciato una nota in cui elogia l’operato delle forze dell’ordine, affermando che il loro intervento ha scongiurato situazioni potenzialmente drammatiche. “È importante riconoscere il valore del lavoro svolto per contrastare le aggressioni e garantire la sicurezza del personale e dei pazienti,” ha commentato. Il direttore ha anche messo in evidenza la necessità di rappresentare i fatti per quello che sono, soprattutto nei momenti di crisi.

La gratitudine espressa dalla direzione generale della ASL Napoli 1 Centro si è rivolta anche al questore di Napoli per la professionalità dimostrata nella gestione della situazione. Verdoliva ha sottolineato che nonostante l’intensità del momento, tutto è avvenuto sotto controllo e senza esiti drammatici.

La risposta della comunità

L’arrivo del corpo all’ospedale ha scatenato una reazione emotiva da parte di chi conosceva Enrico Capozzi. La frustrazione e il dolore per la sua morte si sono manifestati attraverso comportamenti intensi, con familiari che cercavano di esprimere il loro stato d’animo. Questo episodio mette in luce la difficoltà che molte persone affrontano in situazioni di violenza e come queste esperienze possano influenzare l’intera comunità.

Il personale dell’ospedale ha dovuto affrontare non solo la responsabilità medica, ma anche la gestione di una situazione emotivamente carica. Le testimonianze parlano di un ambiente teso, ma grazie all’opera delle forze dell’ordine, è stato possibile mantenere un equilibrio, evitando che la situazione degenerasse ulteriormente.

Rimane alta l’attenzione sui problemi legati alla criminalità nella zona, e le istituzioni continuano a aderire alla necessità di affrontare queste tematiche con azioni concrete e un chiaro messaggio di solidarietà e resistenza contro la violenza.

Ultimo aggiornamento il 10 Gennaio 2025 da Sofia Greco

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