Agricoltori europei in protesta contro l'accordo Mercosur: sollevata la voce contro la concorrenza sleale

Agricoltori europei in protesta contro l’accordo Mercosur: sollevata la voce contro la concorrenza sleale

Le associazioni agricole di Repubblica Ceca, Slovacchia e altri Paesi europei esprimono preoccupazioni per l’accordo UE-Mercosur, temendo rischi per il settore agricolo e la sicurezza alimentare.
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Agricoltori europei in protesta contro l'accordo Mercosur: sollevata la voce contro la concorrenza sleale - Gaeta.it

Le associazioni agricole di Repubblica Ceca e Slovacchia, supportate da organizzazioni di Ungheria, Austria, Germania, Polonia e Romania, stanno esprimendo forti preoccupazioni riguardo l’accordo commerciale tra l’Unione Europea e i Paesi del Mercosur. Questo accordo, che promette di aprire nuovi mercati, è visto come un potenziale rischio per il settore agricolo europeo, specialmente se non si garantisce il rispetto del principio di reciprocità delle regole. Coldiretti e Filiera Italia hanno sottolineato come questa situazione evidenzi le paure crescenti degli agricoltori di fronte a una concorrenza considerata sleale. Il timore principale è che gli agricoltori europei possano essere messi a repentaglio in favore di interessi commerciali al di fuori dell’Unione.

Il principio di reciprocità e le differenze nei standard produttivi

L’accordo in discussione suscita preoccupazioni significative poiché non affronta le differenze sostanziali tra gli standard produttivi europei e quelli dei Paesi Mercosur. Coldiretti e Filiera Italia evidenziano la presenza di sostanze chimiche vietate in Europa, utilizzate liberamente nei Paesi sudamericani. Questi ingredienti, oltre a sollevare seri interrogativi sulla sicurezza alimentare, pongono anche dubbi riguardo al rispetto dei diritti dei lavoratori e la salvaguardia dell’ambiente. L’assenza di normative equivalenti costituirebbe, di fatto, un vantaggio competitivo per i prodotti importati, a scapito della produzione locale, già sottoposta a rigide normative.

Oltre alle problematiche legate alla qualità e alla sicurezza, il tema della sostenibilità è cruciale. Gli agricoltori europei si trovano a operare in un contesto dove il rispetto per l’ambiente e le norme sanitarie è rigoroso, mentre i prodotti importati potrebbero non rispettare tali standard. Questa mancanza di parità fa sorgere interrogativi sull’equità del mercato e sulla protezione delle risorse naturali europee.

Raccolta firme per una legge sull’origine degli ingredienti

Durante la manifestazione delle associazioni agricole, è stato lanciato un appello per raccogliere firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare di Coldiretti. Questa legge mira a rendere obbligatoria l’indicazione dell’origine degli ingredienti in tutti gli alimenti venduti nell’UE. L’obiettivo è raccogliere un milione di firme per fermare la commercializzazione di prodotti alimentari importati spacciati come italiani, garantendo così una maggiore trasparenza e tutela per la salute dei consumatori e per il reddito degli agricoltori locali.

L’iniziativa non mira soltanto a un riconoscimento del lavoro degli agricoltori, ma anche a un’informazione più chiara per i consumatori riguardo la provenienza degli alimenti. Questo tentativo di legiferare sulle origini rappresenta un passo importante nella battaglia per la trasparenza alimentare in Europa, puntando a far emergere la qualità del prodotto locale all’interno di un mercato affollato di alternative.

Crescente opposizione in Europa e richieste di sicurezza per agricoltori

La protesta in atto non è isolata; il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, ha sottolineato come sempre più agricoltori e organizzazioni europee si uniscano nella loro opposizione all’accordo Mercosur. La richiesta di equità nella competizione commerciale è diventata un tema centrale per gli agricoltori, che non vogliono più vedere sacrificato il loro lavoro in nome di normative che favoriscono importazioni senza pari condizioni di mercato.

In aggiunta, Luigi Scordamaglia, AD di Filiera Italia, ha evidenziato l’importanza degli agricoltori di Ungheria, Austria, Germania, Polonia e Romania nella lotta contro la revisione dell’accordo con l’Ucraina. La richiesta di una maggiore protezione dei mercati europei è diventata cruciale, in modo da garantire che le risorse destinate alla PAC rimangano a disposizione per sostenere gli agricoltori europei piuttosto che essere ridotte o razionalizzate in maniera discutibile.

Il tema della lotta contro pratiche sleali e la richiesta di protezione delle risorse agricole sono centrali oggi. Senza un impegno concreto per garantire diritti e supporto, i rischi per il settore potrebbero aumentare, mettendo in pericolo l’intero sistema agricolo europeo.

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