Agrorinasce amplia la sua attività: 30 nuovi beni confiscati a Torre Annunziata

Un protocollo d’intesa tra Agrorinasce e le istituzioni locali a Napoli segna un passo importante nella lotta alla criminalità organizzata, trasformando beni confiscati in opportunità per la comunità.
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Agrorinasce amplia la sua attività: 30 nuovi beni confiscati a Torre Annunziata - Gaeta.it

Un passo significante per la lotta alla criminalità organizzata e la promozione della legalità è stato compiuto con la firma di un protocollo d’intesa tra Agrorinasce e le istituzioni locali a Napoli. Questa iniziativa permette di gestire e ristrutturare 30 beni confiscati alla camorra in territorio di Torre Annunziata, un comune che storicamente ha vissuto le infiltrazioni mafiose. Elena Giordano, ex pubblico ministero e attuale presidente di Agrorinasce, delineando l’importanza di questo progetto, ha espresso l’intento di trasformare beni confiscati in opportunità per la comunità.

la storia di agrorinasce e il ruolo nella provincia di caserta

Agrorinasce è un’associazione che rappresenta un simbolo di rinascita, dimostrando come la gestione dei beni confiscati possa sostenere oasi di legalità e di sviluppo dal punto di vista sociale e culturale. Con oltre 110 beni gestiti in tutta la provincia di Caserta, l’associazione ha lavorato in comuni come Santa Maria La Fossa, Casal di Principe, San Cipriano e Villa Literno, zone in cui la camorra ha esercitato un forte controllo. Giordano rileva come a Casal di Principe siano stati compiuti passi notevoli per il recupero e la valorizzazione di luoghi un tempo simbolo di illegalità. La nuova sfida in provincia di Napoli si rivela coerente con l’esperienza acquisita e segna un’importante tappa per l’estensione dei progetti di Agrorinasce.

Il Comune di Castel Volturno guarda a questo modello di gestione come a un’opportunità per generare un’educazione alla legalità nelle nuove generazioni, sfruttando i beni confiscati a vantaggio del terzo settore. Attraverso il riutilizzo di questi spazi, si punta a creare occasioni di crescita e sviluppo sociale, come ha sottolineato Giordano, facendo riferimento alla necessità di far diventare il concetto di legalità un’esperienza vissuta e non solamente un’idea astratta.

dettagli del protocollo d’intesa e la lotta alla burocrazia

Il protocollo firmato tra il prefetto di Napoli Michele di Bari, l’assessore regionale alla Legalità, Mario Morcone, e il sindaco di Torre Annunziata, Corrado Cuccurullo, rientra in una mostrata attenzione verso la trasparenza e la regolarità nella gestione dei beni e dei lavori pubblici. Sebbene il sistema burocratico italiano rappresenti un ostacolo per l’agilità delle procedure, Giordano ha sottolineato che questi controlli stringenti garantiscono la sana gestione delle gare d’appalto, impedendo che la criminalità possa rientrare nei processi di assegnazione dei lavori.

L’associazione è impegnata a fronteggiare ogni forma di infiltrazione mafiosa, operando con attenzione su prestanome e indagini e monitorando le interdittive su tutte le imprese coinvolte. Questa battaglia si traduce in un controllo penetrante, volto a garantire un’assegnazione limpida e sicura dei beni confiscati.

la valorizzazione dei beni confiscati: un esempio concreto

Agrorinasce si distingue per la sua capacità di trasformare i beni confiscati in spazi al servizio della comunità. Il progetto più emblematico si trova a Santa Maria La Fossa con “La Balzana”, un’ampia proprietà un tempo appartenente al noto camorrista Francesco Schiavone. Questo terreno, esteso per 220 ettari, richiederà un investimento pubblico di 15 milioni di euro per allestire una scuola alberghiera e un’area dedicata alla coltivazione agricola di prodotti locali.

Giordano ha ribadito l’importanza di investire risorse pubbliche per valorizzare questi beni, rendendoli utili alla comunità. Anche il sindaco di Torre Annunziata ha mostrato un forte interesse per il progetto, affermando che nel comune ci sono diverse ville confiscate da riqualificare nel quartiere più degradata della città. Questa iniziativa non solo contribuirà a ripristinare l’immagine del territorio, ma porterà anche allo sviluppo di nuove opportunità lavorative e sociali.

Il segno tangibile di come la legalità e la cultura possano combattere l’illegalità si manifesta così in progetti concreti, a beneficio delle nuove generazioni e di tutta la comunità.

Ultimo aggiornamento il 25 Settembre 2024 da Elisabetta Cina

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