Aicalf si oppone all'aumento delle tasse sui passeggeri: un impatto economico allarmante

Aicalf si oppone all’aumento delle tasse sui passeggeri: un impatto economico allarmante

Le compagnie aeree low cost, rappresentate da Aicalf, esprimono preoccupazione per l’aumento delle tasse sui passeggeri previsto nella Manovra 2025, temendo un impatto negativo sulla competitività e sull’economia italiana.
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Aicalf si oppone all'aumento delle tasse sui passeggeri: un impatto economico allarmante - Gaeta.it

Le compagnie aeree low cost, rappresentate dall’Aicalf, si trovano in una fase di preoccupazione dopo l’annuncio del governo riguardo un aumento delle tasse sui passeggeri. Questo incremento, previsto nella Manovra 2025, è visto come una mossa che potrebbe mettere in ginocchio non solo il settore del trasporto aereo, ma anche l’intera economia italiana, in un contesto di forte competizione internazionale.

La lettera aperta al governo

Con un forte messaggio al Governo Italiano, Aicalf ha inviato una lettera ai vertici della politica, tra cui il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini e il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Alessandro Fonti, presidente dell’associazione, ha espresso nella nota ufficiale le serie preoccupazioni per l’emendamento che prevede un incremento di 50 centesimi per passeggero nell’addizionale comunale sui diritti d’imbarco. Questa tassa dovrebbe applicarsi ai voli verso destinazioni extra-UE da aeroporti con un traffico annuo pari o superiore a 10 milioni di passeggeri.

Questa mossa ha suscitato forti critiche, poiché risulta essere un ulteriore carico fiscale per i passeggeri e un potenziale ostacolo alla competitività delle compagnie aeree italiane. Fonti sottolinea che già attualmente l’addizionale comunale rappresenta un’onere unico sul mercato italiano, a differenza di altri paesi europei, dove le condizioni sono più favorevoli e competitive.

Il rischio di perdita di competitività

Nel suo messaggio, l’Aicalf mette in evidenza come ogni ulteriore incremento dei costi sia destinato a erodere la capacità delle compagnie operanti in Italia di competere efficacemente sul mercato internazionale. Studi forniti all’organo legislativo dimostrano chiaramente che l’elasticità al prezzo mostra come un aumento del costo del biglietto possa comportare una corrispondente diminuzione nel numero di passeggeri. Ciò non impatta solo le compagnie aeree, ma anche i settori collegati, come l’ospitalità e il turismo in generale.

Ma non sono solo le compagnie aeree a soffrire. I viaggiatori che utilizzano questi aeroporti, siano essi in viaggio per lavoro, studio o altre necessità, finirebbero per pagare un prezzo maggiorato per la loro mobilità. Fonti evidenzia come questo emendamento colpisca in modo particolare quei passeggeri che volano verso destinazioni extra-UE dai principali aeroporti italiani, generando un gravame dal quale ci si aspettava una diminuzione delle tasse, secondo i pronostici del Ministero dei Trasporti.

L’appello del settore a una revoca dell’emendamento

L’Aicalf lancia un appello diretto al Governo per riconsiderare questo ulteriore aggravio, evidenziando il ruolo centrale del settore del trasporto aereo nell’economia italiana e l’occupazione che genera. Una riduzione dell’addizionale comunale è vista come un passo necessario per sostenere un comparto che ha mostrato resilienza e capacità di adattamento in tempi difficili.

Anche se i dati sul traffico aereo in Italia mostrano segnali positivi, l’implementazione di ulteriori tasse potrebbe attenuare questi progressi e rendere la situazione più difficile per un’industria già colpita dagli effetti a lungo termine della pandemia di COVID-19. La Aicalf si unisce quindi al coro di richieste per una gestione fiscale più equa e favorevole al settore, convinta che un intervento governativo possa fare la differenza in termini di competitività e crescita futura del trasporto aereo nel nostro Paese.

Ultimo aggiornamento il 18 Dicembre 2024 da Sofia Greco

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