Al cuore della prevenzione: il programma nazionale sul rischio cardiovascolare prende avvio

Al cuore della prevenzione: il programma nazionale sul rischio cardiovascolare prende avvio

Il programma ‘Al Cuore della Prevenzione/CVrisk-IT’ avvia uno studio su 30.000 cittadini italiani per monitorare il rischio di malattie cardiovascolari, sostenuto da un investimento di 20 milioni di euro.
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Al cuore della prevenzione: il programma nazionale sul rischio cardiovascolare prende avvio - Gaeta.it

Con l’intento di affrontare un tema di grande rilevanza, il programma ‘Al Cuore della Prevenzione/CVrisk-IT’, dopo aver ricevuto un ampio sostegno, apre ufficialmente le sue porte ai cittadini italiani. Questa iniziativa, una delle più vaste e mirate nel settore della prevenzione cardiovascolare, intende rispondere a un’esigenza crescente di monitoraggio e studio delle patologie che affliggono la popolazione. Le statistiche indicano chiaramente che le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel Paese, con un’incidenza del 30,8% nel 2021, secondo i dati Istat. Questa iniziativa si offre come una risposta tempestiva a tale emergenza.

Obiettivi e finanziamento del programma

L’implementazione di Cvrisk-IT è resa possibile grazie a un investimento di 20 milioni di euro, finanziati dal Parlamento tramite il Ministero della Salute. Questo progetto ambizioso è stato ideato dalla Rete cardiologica Irccs, che si occupa della progettazione e della coordinazione dell’iniziativa. Durante un incontro presso il Circolo della stampa di Milano, sono stati forniti dettagli operativi essenziali riguardo al programma e ai suoi obiettivi.

Il presidente della Rete e direttore scientifico dell’Irccs Policlinico San Donato, Lorenzo Menicanti, ha sottolineato l’importanza del progetto per la salute pubblica, affermando che la veloce transizione dalla fase progettuale all’esecuzione evidenzia l’urgenza di questa iniziativa e il supporto delle strutture coinvolte. L’obiettivo primario è quello di creare un ampio campione di cittadini per analizzare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, fornendo dati cruciali per il miglioramento della salute delle persone.

Chi può partecipare allo studio?

Il programma è rivolto a un target di popolazione ben definito: uomini e donne di età compresa tra i 40 e gli 80 anni, che siano in buona salute e privi di precedenti patologie cardiovascolari o diabete. Si prevede di arruolare circa 30.000 partecipanti, una cifra significativa che metterà a disposizione uno stock di informazioni preziose per futuri interventi e strategie di prevenzione.

Ambra Cerri, chief project manager di Cvrisk-IT e direttore operativo della ricerca presso l’Irccs Policlinico San Donato, ha spiegato che l’organizzazione per il reclutamento dei partecipanti segue il modello Hub&Spoke. Questo approccio permetterà di raggiungere una vasta area del territorio nazionale, coinvolgendo 17 Irccs che fungheranno da hub e circa trenta aziende sanitarie di diversa natura come spoke. Coloro che soddisfano i criteri di inclusione e sono motivati a partecipare, possono già procedere con l’iscrizione attraverso il sito web della Rete cardiologica Irccs.

Testimonianze e sensibilizzazione sul tema

Il programma ha anche trovato un sostenitore celebrity nel campione di nuoto Filippo Magnini, il quale ha enfatizzato l’importanza di prendersi cura della propria salute. Magnini ha esortato i cittadini a partecipare a questo studio definendolo un’opportunità preziosa per l’intera nazione. Crescere la consapevolezza sull’importanza della prevenzione in ambito cardiovascolare è una delle missioni fondamentali del progetto.

La capacità di coinvolgere un numero così elevato di cittadini è fondamentale per costruire un database che permetta studi approfonditi sulle tendenze riguardanti la salute cardiovascolare in Italia. La partecipazione attiva della popolazione non rappresenta solo un passo verso il miglioramento della salute individuale, ma si configura come un investimento collettivo nel benessere della società, contribuendo a una lotta più efficace contro le malattie cardiovascolari.

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