Al museo Madre arriva “Euforia”: la grande retrospettiva di Tomaso Binga con oltre 120 opere esposte

Al museo Madre arriva “Euforia”: la grande retrospettiva di Tomaso Binga con oltre 120 opere esposte

La mostra “Euforia-Tomaso Binga” al museo Madre di Napoli celebra 40 anni di arte femminista di Bianca Pucciarelli Menna con oltre 120 opere, installazioni e laboratori per tutte le età.
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La mostra "Euforia-Tomaso Binga" al museo Madre di Napoli celebra i 40 anni di carriera di Bianca Pucciarelli Menna, artista simbolo del femminismo italiano, con oltre 120 opere tra installazioni, fotografie e performance, offrendo un percorso esperienziale su identità, genere e libertà. - Gaeta.it

La mostra “Euforia-Tomaso Binga” celebra quaranta anni di attività artistica di Bianca Pucciarelli Menna, nota col nome d’arte maschile. L’allestimento occupa il terzo piano del museo Madre di Napoli con un percorso espositivo di oltre centoventi opere tra installazioni, fotografie e documenti. L’iniziativa indaga il lavoro di questa artista simbolo del femminismo e della cultura visiva italiana dagli anni Settanta a oggi.

un percorso espositivo inedito tra installazioni e performance

La mostra “Euforia-Tomaso Binga”, curata da Eva Fabbris insieme a Daria Khan, rappresenta la più completa retrospettiva dedicata all’artista. L’esposizione presenta oltre centoventi materiali, molti dei quali esposti per la prima volta o riproposti dopo decenni. Le opere provengono da collezioni private e musei, offrendo un quadro articolato e documentato di quattro decadi di attività creativa.

Si trovano installazioni, collage, fotografie e materiali d’archivio collegati a performance storiche. L’allestimento occupa tutte le diciotto sale del terzo piano del museo Madre a Napoli, disposte in modo circolare. Questa scelta non casuale nasce dalla collaborazione con il collettivo Rio Grande, che ha realizzato un montaggio dall’impronta sperimentale. Il percorso invita il visitatore a una fruizione non lineare, attraverso un intreccio di immagini, parole e spazi che accompagnano la scoperta dell’universo artistico di Binga.

filo conduttore temporale e tematico

La collocazione temporale delle opere consente di apprezzare il filo conduttore che attraversa la produzione, fatta di parole scritte, oggetti, e interventi performativi legati a idee di libertà, genere e corpo. L’esposizione rimarrà al museo fino al 21 luglio, offrendo anche incontri e laboratori rivolti a famiglie e bambini, per rendere accessibile il discorso artistico e culturale a un vasto pubblico.

tomaso binga: il valore del nome e l’identità nell’arte

Bianca Pucciarelli Menna nasce a Salerno nel 1931 e lavora principalmente a Roma. Dal 1971 sceglie di firmarsi Tomaso Binga, pseudonimo maschile pensato per interrogare le gerarchie di genere nel campo artistico. L’adozione di un nome d’arte maschile vuole denunciare in modo ironico il privilegio maschile percepito nelle arti visive.

Binga spiega che questa scelta mira a svelare le strutture sociali che ancora impediscono una reale equità, usando il paradosso per mettere allo scoperto uno squilibrio radicato. L’artista sostiene che in ambito artistico non dovrebbe esistere discriminazione basata sul genere, sull’età o sulla provenienza geografica. Il concetto di artista si eleva così al di là di queste categorie, diventando una persona prima di tutto.

“euforia”: un simbolo di vita e suono

Il titolo della mostra, “Euforia”, è una parola particolarmente cara a Binga per via delle vocali che contiene, simbolo di suono e vita. “Questo termine accompagna la sua poetica e la sua ricerca, permeate da una visione gioiosa e dissacrante, capace di svelare dinamiche culturali e sociali attraverso immagini e testi.”

un’eredità culturale che parla anche alle nuove generazioni

Eva Fabbris, curatrice della mostra, sottolinea la rilevanza di Tomaso Binga nella storia culturale italiana e oltre. L’esposizione si inserisce nel contesto attuale, in cui le nuove generazioni riflettono criticamente sul genere, sull’identità e sul linguaggio, reinventandoli in modo libero e articolato.

Fabbris indica che la retrospettiva serve a documentare e raccontare un percorso fondamentale per comprendere il dibattito contemporaneo legato a questi temi. In linea con questa visione, Angela Tecce, presidente della Fondazione Donnaregina, evidenzia l’importanza di consolidare un archivio dell’arte contemporanea campana attraverso iniziative come questa.

La carriera quarantennale di Binga si distingue per un uso del corpo femminile come simbolo di libertà. Nelle sue opere, visive e performative, le parole spesso giocano con il senso comune, sfidano le convenzioni, mostrando un femminismo che “non rinuncia a sorridere pur mantenendo una critica incisiva e seria.” La sua pratica artistica si pone come un presidio culturale all’interno di un contesto che ha visto crescere la consapevolezza sulle questioni di genere e sulle libertà individuali.

attività educative e visite guidate per il pubblico del museo

Il museo Madre ha programmato una serie di eventi legati alla mostra per coinvolgere spettatori di tutte le età. Tra queste iniziative spiccano due laboratori creativi dedicati ai bambini, orientati a stimolare la fantasia attorno ai temi dell’identità e del ritratto.

Il primo laboratorio si terrà domani, dalle 12 alle 13, rivolto a bambini dai 6 ai 10 anni, con il titolo “Io sono, io sono, io sono”. L’attività punta a far emergere attraverso il gioco e la creatività una riflessione sul sé e sull’espressione personale.

Sabato 26 aprile, dalle 12 alle 14, sarà invece la volta di “Ritratti e autoritratti”, aperto a bambini dai 5 ai 12 anni. Questo laboratorio si concentrerà sull’esplorazione dell’immagine di sé e degli altri attraverso tecniche artistiche semplici ma efficaci.

visite guidate gratuite

Sono previste inoltre visite guidate gratuite domenica 20 e 27 aprile, che accompagneranno il pubblico alla scoperta delle opere di Tomaso Binga e degli spazi del museo. Queste attività contribuiscono a un’esperienza più diretta e coinvolgente, capace di avvicinare il grande pubblico ai temi affrontati dall’artista.

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