Due ciclisti italiani, Alberto Fiorin e Dino Facchinetti, hanno completato un viaggio straordinario di 10.300 chilometri in bicicletta, culminato a Pechino. Partiti il 25 aprile da Venezia, hanno impiegato 100 giorni per raggiungere la capitale cinese, un’impresa che celebra il settecentesimo anniversario della morte di Marco Polo. Attraverso un percorso che ha toccato tredici paesi, i ciclisti hanno scavalcato confini e culture, incarnando lo spirito di avventura del grande viaggiatore veneziano.
Il viaggio epico verso la Cina
Dettagli dell’itinerario
La spedizione ‘Marco Polo‘ ha visto Fiorin e Facchinetti attraversare diverse nazioni, tra cui Italia, Slovenia, Ungheria, Serbia, Romania, Bulgaria, Grecia, Turchia, e le repubbliche ex sovietiche. Ogni tappa del loro viaggio ha offerto l’opportunità di scoprire non solo paesaggi variabili, ma anche culture diverse. Ad esempio, il passaggio attraverso la Turchia ha permesso ai ciclisti di immergersi nella storia millenaria della regione, mentre l’arrivo in Asia centrale ha messo in discussione le loro abilità di adattamento, dato il notevole incremento delle difficoltà viarie.
La preparazione e le sfide
Prima di partire, Fiorin e Facchinetti hanno dedicato mesi alla preparazione fisica e logistica del loro viaggio. Hanno affrontato rigide condizioni meteorologiche, variazione di altitudini e imprevisti lungo il cammino, dal traffico intenso nelle aree metropolitane a terreni accidentati che hanno richiesto resistenza e determinazione. Con una media di circa 125 chilometri al giorno, hanno spinto i propri limiti, scoprendo di sé stessi e delle culture locali che hanno incontrato lungo il tragitto.
L’arrivo a Pechino e l’accoglienza
Il trionfo davanti al Ponte di Marco Polo
Il momento culminante dell’ardua avventura si è svolto davanti al Ponte di Marco Polo, un simbolo iconico di legami storici tra oriente e occidente. Qui, Fiorin e Facchinetti sono stati accolti da una folla di curiosi e dalla stampa, emozionati per l’impresa compiuta. Hanno raccontato le loro esperienze, le sfide affrontate e i momenti memorabili incisi nei loro ricordi dal viaggio. La scelta di concludere l’itinerario in questo punto significativo non è stata casuale: il ponte rappresenta un legame simbolico tra il passato di Marco Polo e l’esperienza attuale dei due avventurieri.
L’incontro con l’ambasciatore
La giornata di domani si prospetta altrettanto significativa, in quanto i ciclisti saranno ricevuti dall’ambasciatore italiano a Pechino, Massimo Ambrosetti. Questo incontro, che si svolgerà nella residenza dell’ambasciatore, sarà l’occasione per unire il mondo dell’arte e della cultura con quello dello sport. I rappresentanti della Municipalità di Pechino si uniranno a quest’evento, dimostrando l’interesse e il rispetto per i legami storici e culturali tra Italia e Cina.
Significato dell’impresa
Un tributo duraturo a Marco Polo
Questa impresa non si limita a un semplice viaggio in bicicletta, ma è un omaggio a Marco Polo, un ambasciatore culturale che ha esplorato terre lontane e ha unito differenze. Il viaggio dei due ciclisti non solo celebra la sua eredità , ma incoraggia anche un approccio all’avventura che trascende confini geografici. La loro esperienza si pone come esempio di quanto i viaggi possano aprire la mente e il cuore degli individui.
L’eredità della bicicletta come mezzo di esplorazione
Il viaggio di Fiorin e Facchinetti sottolinea l’importanza della bicicletta come mezzo di esplorazione sostenibile e responsabile. Oltre a promuovere la salute fisica e il benessere, il cicloturismo è un modo per connettersi profondamente con il territorio e le sue comunità . Si tratta di un richiamo a esplorare il mondo da una prospettiva più lenta e consapevole, portando valore ai luoghi visitati e alle persone incontrate lungo il cammino.
L’impresa di questi due ciclisti rappresenta un capitolo significativo nella narrazione contemporanea dei viaggi e continuerà a ispirare avventure future, mantenendo viva la memoria di grandi esploratori del passato.