Al Giffoni Film Festival, l’attrice Alessandra Mastronardi ha condiviso le toccanti esperienze vissute nei suoi anni di collaborazione con Unicef, sottolineando l’importanza di far sentire la voce di bambini e ragazzi che crescono in contesti di guerra e povertà. Nonostante la sua fortuna di essere nata a Napoli, Mastronardi ha voluto richiamare l’attenzione su chi vive sotto la minaccia dei conflitti, affinché le loro storie vengano raccontate e non dimenticate.
Il ruolo di Alessandra Mastronardi come Goodwill Ambassador
Alessandra Mastronardi non è solo un’attrice di successo; è anche una Goodwill Ambassador per Unicef dal 2019. La sua carriera è iniziata quasi per caso con la vendita di pigotte, bambole realizzate a mano, ma si è trasformata in un impegno costante per i diritti dei bambini e delle bambine in tutto il mondo. Durante il suo intervento al festival, Mastronardi ha espresso il desiderio di illuminare le vite di coloro che non hanno l’opportunità di vivere in serenità. Il suo forte messaggio è che nessun bambino merita di vivere sotto le bombe o in contesti di oppressione.
Mastronardi ha messo in evidenza la crescente gravità della situazione infantile globale, sottolineando la necessità di sostenere iniziative volte a promuovere l’infanzia e i suoi diritti. “C’è tanta disattenzione,” ha affermato, reiterando il pensiero di Paolo Rozera, Direttore Generale di Unicef Italia, che ha evidenziato come l’infanzia oggi viva una situazione peggiore rispetto al periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale.
Esperienze significative in missione
Nel corso della sua carriera con Unicef, Mastronardi ha partecipato a numerose missioni in varie zone di crisi. Tra le più significative vi è stata la recente esperienza in Afghanistan, che ha lasciato un segno profondo sia nell’attrice che nel team portato a Kabul. Mastronardi ha ricordato l’incontro con bambine che chiedevano la possibilità di tornare a scuola e di continuare i loro studi in un ambiente che, storicamente, ha negato loro questo diritto.
La missione in Afghanistan è diventata non solo un momento di rara opportunità, ma anche una testimonianza di resilienza. Mastronardi ha introspezionato sui sentimenti contraddittori che ha provato: un forte senso di impotenza di fronte alla richiesta di speranza da parte delle giovani ragazze. In tale contesto, l’attrice ha appreso l’importanza di non caricare il peso del dolore altrui, ma di rimanere forza e sostegno per chi soffre.
L’importanza della narrazione nel cinema
Uno dei punti fondamentali sollevati da Mastronardi è che il cinema può giocare un ruolo cruciale nella sensibilizzazione sulle problematiche legate all’infanzia. Durante l’incontro al festival, è stato presentato in anteprima il documentario “Shoes”, prodotto con il sostegno di Unicef Italia. Questo lavoro rappresenta uno strumento potente per comunicare esperienze e storie di bambini e ragazze in difficoltà.
Il messaggio di Mastronardi è chiaro: il cinema è un veicolo di inclusione che può avvicinare le persone alla realtà di chi vive lontano dalle loro esperienze quotidiane. “È fondamentale continuare a parlarne,” ha esortato, sottolineando come l’attenzione mediatica possa rapidamente spostarsi da un conflitto all’altro, rischiando di far dimenticare le situazioni di emergenza. La sua chiamata all’azione è una richiesta di costanza e lucidità in un mondo dove molte voci rischiano di rimanere inascoltate.
Un impegno continuo per l’infanzia
L’impegno di Alessandra Mastronardi con Unicef è un esempio di quanto sia cruciale continuare a presentare e discutere le realtà difficili che molti bambini affrontano quotidianamente. Ogni missione, come lei stessa ha dichiarato, porta con sé una storia, una ferita, ma anche la consapevolezza che si può fare di più. Questo desiderio di migliorare le condizioni di vita di tanti piccoli è diventato una motivazione fondamentale per l’attrice nella sua attività di ambasciatrice.
La sfida per Mastronardi e per Unicef è quella di mantenere viva l’attenzione su temi cruciali che, seppur drammatici, richiedono una risposta costante da parte della comunità globale. “La nostra missione è ricordare e non dimenticare,” ha concluso.
La voce di Mastronardi risuona come un richiamo alla responsabilità collettiva e alla necessità di agire per un futuro migliore per tutti i bambini del mondo, affinché possano crescere in pace e sicurezza.