Il 2025 si apre con un drammatico bilancio di femminicidi, che ha colpito duramente le comunità universitarie italiane. Durante un’iniziativa organizzata ad Alessandria, gli studenti hanno reso omaggio a due giovani vittime, Sara Campanella e Ilaria Sula. Le loro storie, straziate dalla violenza di genere, sono state commemorato con una lettura di poesia e una manifestazione visiva in ricordo delle vittime.
Riflessioni sul femminicidio: la lettura poetica di Cristina Torres Caceres
Nella giornata di commemorazione, è stata letta la poesia “Se domani non torno” di Cristina Torres Caceres. I versi, che esprimono il dolore e la ferma determinazione di fronte alla violenza, sono risuonato profondamente tra gli studenti presenti. La lettura è avvenuta nel giardino dell’ex sede del Politecnico di Torino, dove un gruppo di studentesse del quarto anno di Medicina ha voluto creare un momento di riflessione collettiva. La poesia ha suscitato emozioni intense, caricando le parole di significato in un contesto di dolore e speranza. La scelta di utilizzare la poesia come strumento di protesta sottolinea l’importanza del linguaggio nell’affrontare le tematiche sociali, dando voce a chi non può più parlare.
Funerali e violenza di genere: le storie di Sara e Ilaria
Nel frattempo, nella stessa giornata, si sono svolti i funerali di Sara Campanella e Ilaria Sula, entrambe ventenni, vittime di atti di violenza estrema. Sara, una studentessa laureanda di Palermo in tecniche di laboratorio biomedico, è stata uccisa il 31 marzo a Messina dal collega Stefano Argentino, dichiaratosi colpevole. Si parla di una realtà tragica che ha colpito non solo le famiglie delle vittime, ma anche l’intera comunità accademica, che si sente scossa e impotente di fronte a questi eventi. Allo stesso modo, Ilaria Sula, studentessa di Statistica, ha perso la vita tragicamente a Roma. Il suo assassinio, avvenuto la mattina del 26 marzo da parte dell’ex Mark Antony Samson, evidenzia la violenza che può manifestarsi anche in relazioni personali.
Il presidio ad Alessandria: la voce degli studenti contro la violenza
Durante il presidio ad Alessandria, gli studenti hanno appeso al muretto dell’ex Poli undici fogli bianchi con i nomi delle vittime di questi primi mesi del 2025, scritti in rosso. Questo gesto simbolico rappresenta un atto di solidarietà e una presa di posizione contro la violenza di genere. Martina, una delle promotrici dell’evento, ha dichiarato la volontà di “far rumore” nell’Università per risvegliare una coscienza collettiva, affermando che gli spazi accademici debbano essere anche luoghi di educazione all’affetto e al rispetto. La presenza di molti studenti, sia donne che uomini, ha dimostrato un impegno comune nel combattere la cultura della violenza. Martina ha anche espresso gratitudine per l’impegno di Flavio e Marzia nel coadiuvare l’organizzazione dell’iniziativa, sottolineando che è fondamentale avere uomini al fianco delle donne in questi tipi di battaglie.
La risposta del collettivo NonUnaDiMeno
Anche il collettivo NonUnaDiMeno ha preso parte attiva alla manifestazione, evidenziando l’importanza di dare voce a chi non ne ha più. “Siamo felici che anche ad Alessandria si sia levata una voce in difesa di tutte le donne“, hanno dichiarato rappresentanti del collettivo. Il loro intervento ha posto un accento sull’importanza della memoria, suggerendo che dal ricordo possa crescere una forza collettiva per combattere contro il patriarcato e la violenza di genere. Con manifestazioni come queste, si cerca non solo di onorare le vite perdute, ma anche di trasformare il dolore in azione, invitando tutti a partecipare attivamente nella lotta per la giustizia e l’uguaglianza.
Eventi come questo non si limitano a riportare alla mente tragedie personali, ma fungono anche da catalizzatori per un cambiamento culturale e sociale.