Alice Rohrwacher presidente della giuria Caméra d’or al 78° festival di Cannes per opere prime

Alice Rohrwacher presidente della giuria Caméra d’or al 78° festival di Cannes per opere prime

Alice Rohrwacher sarà presidente della giuria Caméra d’or al Festival di Cannes 2025, premiando le migliori opere prime e consolidando il suo ruolo chiave nel cinema europeo contemporaneo.
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Alice Rohrwacher, rinomata regista italiana, sarà presidente della giuria del premio Caméra d’or al Festival di Cannes 2025, riconoscimento dedicato alle migliori opere prime. - Gaeta.it

Alice Rohrwacher, regista italiana riconosciuta a livello internazionale, guiderà la giuria del premio Caméra d’or al Festival di Cannes 2025. Questa onorificenza viene assegnata alla migliore opera prima presentata nella selezione ufficiale del festival, o nelle sezioni parallele come la Settimana della Critica e la Quinzaine des Réalisateurs. Rohrwacher torna così a Cannes in un ruolo chiave, dopo aver costruito la sua carriera proprio grazie alla rassegna francese.

il ruolo di presidente della giuria della Caméra d’or

La Giuria della Caméra d’or ha il compito di valutare tutte le opere prime che entrano nella programmazione ufficiale e nelle sezioni parallele del festival. Il premio, riservato alle registe e registi al debutto, rappresenta un riconoscimento importante per chi si affaccia professionalmente al cinema d’autore. Alice Rohrwacher è stata scelta come presidente per guidare la selezione dei candidati e assegnare il premio al migliore lavoro tra quei debutti. La cerimonia di premiazione si terrà al termine del 78° Festival di Cannes, sabato 24 maggio 2025.

L’anno scorso la Caméra d’or è stata assegnata a Halfdan Ullmann Tøndel per il film “Armand”, presentato nella sezione Un Certain Regard. Questo dimostra come il premio consideri sia le première nella selezione ufficiale sia quelle in altre sezioni del festival, mantenendo un’attenzione forte al talento emergente europeo e non solo.

il valore delle prime opere

Rohrwacher ha spiegato il valore unico delle “prime volte” nella vita e nel cinema. Per lei, questo premio celebra momenti che restano impressi e cambiano il futuro degli artisti. Il suo pensiero mette in risalto il significato simbolico di questo riconoscimento per una nuova generazione di cineasti, che inizia il proprio percorso proprio tra le mura del festival francese.

il percorso artistico di Alice Rohrwacher nel cinema italiano e internazionale

Alice Rohrwacher è uno dei nomi più rappresentativi del cinema italiano contemporaneo. La sua cifra stilistica fonde elementi realistici con influenze oniriche, che ricordano figure storiche come Vittorio De Sica e Federico Fellini. Attraverso i suoi film, alterna narrativa e documentario per raccontare storie improntate su temi profondi come l’innocenza, la natura e la condizione umana, spesso ambientate in contesti rurali o marginali.

Il suo debutto risale al 2011 con “Corpo celeste”, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes. Il film segue un’adolescente che affronta scoperte personali in un ambiente familiare e culturale delicato. Il lavoro è stato salutato come un racconto intimo e veritiero sul confronto con il mondo adulto.

successi internazionali

Nel 2014, ha ottenuto un successo internazionale con “Le meraviglie”. Il film, inserito nel concorso ufficiale di Cannes, ha vinto il Grand Prix. Racconta le vite di alcune giovani sorelle in una fattoria isolata, illuminando il contrasto tra una realtà rurale e l’ingresso violento della modernità attraverso un reality show televisivo.

Il 2018 ha segnato una nuova tappa con “Lazzaro felice”, che ha aggiunto un altro premio a Cannes: la Migliore sceneggiatura in ex aequo. Qui la regista esplora temi come l’innocenza e la corruzione morale attraverso la figura di un contadino liberatosi dall’oppressione in una realtà urbana crudele.

Nel 2023, “La chimera” ha chiuso una trilogia metaforica costituita dai suoi ultimi tre lungometraggi. Questo film affronta il traffico illecito di antichità e il significato delle radici, interrogandosi su come l’origine influenzi identità e relazioni. Presentato in concorso a Cannes, ha consolidato la sua capacità di intrecciare storie con un tocco di realismo magico personale.

oltre il lungometraggio: documentari e cortometraggi di Alice Rohrwacher

Alice Rohrwacher non si limita a realizzare lungometraggi di finzione. Il suo percorso si estende anche verso i documentari e i corti, generi in cui ha sperimentato e colto aspetti diversi della realtà. Durante la sua carriera ha lavorato su progetti collettivi che indagano il mondo rurale, la memoria storica e la gioventù.

Tra i documentari si ricordano “Checosamanca” , “9×10 Novanta” e “Futura” . Questi lavori testimoniano il suo interesse per la rappresentazione di ambienti e comunità, spesso caratterizzati da un forte legame con la terra e il passato. Le immagini raccontano storie semplici ma intense, a volte dimenticate.

cortometraggi e sperimentazioni

I cortometraggi rappresentano un’altra dimensione in cui la regista si esprime con libertà, alternando finzione e realtà. Spazia da progetti molto tecnici come “Violettina” , realizzato in 16mm e legato a una messa in scena teatrale, a testimonianze forti come “Quattro strade” , che racconta la vita durante il lockdown. Ha partecipato a Cannes con il cortometraggio “Le Pupille” , confermando la sua capacità di raccontare in pochi minuti storie dense di contenuti.

Nel 2024, Alice Rohrwacher ha co-diretto con l’artista JR “Allégorie citadine”, un progetto che rimanda all’allegoria della caverna di Platone. L’opera esplora i temi della percezione e della realtà, che sono da sempre al centro del suo interesse artistico. Questo cortometraggio conferma il suo impegno a collegare visione filosofica e immagine cinematografica.

Alice Rohrwacher mantiene così un rapporto stretto con il festival di Cannes, non solo come autrice ma anche come figura istituzionale, capace di individuare e premiare nuovi talenti. La sua nomina a presidente della giuria Caméra d’or conferma il suo ruolo di riferimento nel cinema europeo contemporaneo.

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