Allerta alla galleria nazionale d'arte moderna di roma: un evento genera polemiche tra arte e politica

Allerta alla galleria nazionale d’arte moderna di roma: un evento genera polemiche tra arte e politica

Tensioni alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma per la presentazione del libro di Italo Bocchino, con proteste dei dipendenti contro la politicizzazione dell’istituzione culturale e reazioni politiche avverse.
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Allerta alla galleria nazionale d'arte moderna di roma: un evento genera polemiche tra arte e politica - Gaeta.it

Recenti eventi alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma hanno sollevato un acceso dibattito tra arte e politica, in un periodo in cui le istituzioni culturali sono sempre più sotto i riflettori. La presentazione del libro di Italo Bocchino, “Perché l’Italia è di destra – Contro le bugie della sinistra“, avvenuta il 3 ottobre, ha acceso tensioni significative. L’evento, sostenuto da figure politiche di spicco, ha incontrato l’opposizione di una parte dei dipendenti della galleria, che hanno espresso preoccupazioni riguardo alla politicizzazione di un luogo dedicato alla cultura.

La protesta dei dipendenti: richiesta di annullamento dell’evento

Un gruppo di circa 40 lavoratori della GNAM ha sollevato la questione dell’idoneità di un evento di tale connotazione politica all’interno di un’importante istituzione culturale. Con una lettera indirizzata alla direttrice Cristina Mazzantini, hanno esposto le loro riserve riguardo alla presentazione del volume di Bocchino. Nella loro comunicazione, i dipendenti fanno riferimento allo statuto della galleria, sostenendo che gli eventi promossi debbano restare entro i confini di ciò che è strettamente pertinente alle attività museali e culturali, evitando ingerenze nel panorama politico.

Nonostante le loro preoccupazioni, il management della GNAM ha deciso di procedere con l’evento. Le reazioni a questa scelta hanno polarizzato ulteriormente l’ambiente lavorativo, con alcune parti che hanno interpretato la decisione come una violazione della libertà di espressione. La lettera dei lavoratori è stata quindi un campanello d’allarme riguardo alla possibilità di un’influenza politica nelle scelte culturali, un timore condiviso da alcuni sindacati.

La difesa della direttrice: un contratto vincolante

Cristina Mazzantini, in carica dal gennaio 2024, ha risposto alle critiche con una lettera datata 2 ottobre, in cui chiarisce che l’evento non poteva essere annullato per questioni di opportunità politica. Secondo quanto dichiarato, la presentazione del libro era organizzata da A3M, un’associazione con cui la GNAM collabora da decenni, secondo un contratto firmato il 24 settembre 2024. Questo accordo stabilisce che non ci siano margini per la censura da parte del management del museo, rendendo dunque impossibile bloccare l’evento.

Mazzantini ha sottolineato che la galleria ha già ospitato eventi politici in passato senza generare polemiche, citando la presenza di numerosi esponenti di vari schieramenti, tra cui Matteo Renzi e Carlo Calenda. Secondo la direttrice, la GNAM si distingue per l’inclusività e il pluralismo, evidenziando la necessità di garantire uno spazio per il dibattito politico dentro una cornice di apertura culturale.

Le reazioni politiche: critiche alle scelte della direzione

Nonostante la chiara difesa della direttrice, le ripercussioni politiche non si sono fatte attendere. Partiti come il Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra e Movimento 5 Stelle hanno contestato duramente la decisione della GNAM di procedere con l’evento, soprattutto dopo la segnalazione al Ministero della Cultura dei nomi dei dipendenti dissenzienti. Eleonora Mattia, consigliera regionale del PD, ha descritto l’episodio come “un grave atto antidemocratico“, paragonando la situazione a un clima di repressione.

Allo stesso modo, Daniele Diaco del Movimento 5 Stelle ha condannato l’operato della direttrice, chiedendone le dimissioni e sostenendo che tale atteggiamento è inaccettabile in una istituzione culturale. Le reazioni da parte dei partiti d’opposizione si sono amplificate, con Elisabetta Piccolotti di AVS che ha preannunciato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Cultura, sottolineando la necessità di proteggere i diritti dei lavoratori e l’integrità delle istituzioni culturali.

La risposta dei sindacati: salvaguardare l’autonomia culturale

Le dichiarazioni dei sindacati, in particolare della Cgil e della FP Cgil, hanno ribadito l’importanza dell’indipendenza culturale della GNAM. I rappresentanti sindacali hanno giudicato la reazione della direzione come autoritaria e intimidatoria, sottolineando che i lavoratori di una istituzione culturale hanno il diritto di esprimere il loro dissenso senza timori di ritorsioni. La decisione di segnalare i nominativi dei dipendenti al Ministero è vista come un gesto che potrebbe compromettere seriamente l’autonomia e l’etica del museo.

All’insegna di un clima di crescente tensione a livello nazionale, la vicenda della GNAM si inserisce in un contesto dove le politiche governative sono percepite come restrittive nei confronti della libertà di espressione. La preoccupazione ora gira attorno alla capacità delle istituzioni culturali di mantenere la propria autonomia in un sistema politico sempre più influente.

Ultimo aggiornamento il 5 Ottobre 2024 da Elisabetta Cina

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