La recente analisi condotta dall’Osservatorio di First Cisl ha messo in luce una situazione allarmante per il settore finanziario e socio-economico del Paese. Il report evidenzia che nei primi sei mesi del 2024 sono stati chiusi 163 sportelli finanziari, lasciando oltre 4 milioni di cittadini e circa 266 mila imprese privi di un punto di riferimento sul territorio. Questa tendenza non è solo un indicatore di un’emergente desertificazione bancaria, ma segna un ulteriore aggravamento di una problematica che colpisce in modo drammatico il tessuto economico italiano già nell’occhio del ciclone.
La desertificazione bancaria in Italia
Un fenomeno preoccupante
La desertificazione bancaria non è un concetto nuovo, ma i dati emergenti suggeriscono che la situazione sta deteriorando ulteriormente. Il presidente della Ficei, Antonio Visconti, sottolinea che il fenomeno non proviene soltanto dall’innovazione tecnologica, come spesso erroneamente si pensa. Infatti, la chiusura degli sportelli va ad escludere fasce significative della popolazione, tra cui gli anziani, dal ricevere servizi bancari essenziali. Solo il 51,5% degli italiani utilizza l’internet banking, una percentuale ben al di sotto della media europea, il che evidenzia una digitalizzazione accessibile a pochi e non rappresentativa della maggior parte della popolazione.
Le conseguenze per il tessuto produttivo
Per le aziende, la chiusura degli sportelli non è solo un problema di accesso ai servizi finanziari, ma contribuisce anche all’isolamento economico delle aree più periferiche. Questa condizione ostacola la possibilità di crescita e sviluppo, creando un circolo vizioso che complica ulteriormente le già difficili dinamiche imprenditoriali. Le piccole e medie imprese, spesso già vulnerabili, si trovano in difficoltà nel gestire operazioni quotidiane e nell’accesso al credito, fattori necessari per la loro salute finanziaria.
Differenze tra Nord e Sud Italia
Un divario in crescita
Uno dei temi più urgenti è il contrasto tra le regioni del Nord e del Sud Italia. Mentre le province settentrionali presentano situazioni relativamente più stabili, la parte meridionale del Paese è severamente colpita da un’alta desertificazione bancaria. Province come Ravenna, Reggio Emilia e Pisa, evidenziate da posizionamenti davanti alla classifica degli sportelli finanziari, mostrano un accesso facilitato ai servizi, creando un’istantanea di una realtà economica e sociale più dinamica. Al contrario, province del Mezzogiorno, come Vibo Valentia e Isernia, segnalano la drastica riduzione degli sportelli, contribuendo all’esclusione finanziaria e sociale.
L’importanza di un intervento
La disparità tra Nord e Sud non deve essere trascurata e richiede interventi urgenti e mirati. Le politiche di sviluppo economico e sociale devono considerare queste differenze in modo serio e proattivo. Una giusta azione potrebbe comprendere incentivi per le banche a mantenere sportelli nelle aree più colpite, promuovendo misure che offrano un accesso equo ai servizi finanziari. Questo approccio è fondamentale per favorire una crescita equilibrata e sostenibile dell’intero Paese.
Il ruolo sociale delle banche
Un impegno da rinnovare
Antonio Visconti richiama i grandi gruppi bancari a non perdere di vista il loro ruolo sociale. Negli attuali contesti economici, è cruciale che le banche considerino le esigenze delle comunità . La persistenza di politiche esclusivamente rivolte alla redditività rischia di trascurare l’importanza di fornire servizi adeguati a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro posizione geografica.
Verso una soluzione inclusiva
Un accesso equo ai servizi finanziari è imprescindibile per garantire un futuro di crescita per le imprese e le comunità locali. È fondamentale creare una rete di supporto che possa integrare le esigenze del tessuto sociale e produttivo, specialmente nelle aree più vulnerabili. Solo attraverso una strategia integrata sarà possibile affrontare le problematiche insite alla desertificazione bancaria e garantire che nessun cittadino o impresa venga lasciato indietro.
Ultimo aggiornamento il 19 Agosto 2024 da Laura Rossi