La questione della violenza di genere in Lombardia sta assumendo contorni preoccupanti, con sei donne uccise dall’inizio dell’anno. I dati emersi dai Centri Antiviolenza riflettono una situazione allarmante, con 5.810 donne che hanno richiesto assistenza. Queste statistiche, comuni in una società che fatica a combattere il fenomeno, sono state presentate da Elena Lucchini, assessore regionale alla Famiglia e alle Pari Opportunità, durante una sessione di Consiglio Regionale dedicata alle campagne di sensibilizzazione in vista della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.
I numeri della violenza in Lombardia
Secondo i dati forniti dai Centri Antiviolenza, le vittime di violenza sono per la maggior parte donne occupate o disoccupate , con una formazione principalmente di livello medio o medio-alto. Le violenze registrate risultano prevalentemente di natura psicologica e fisica , seguite da minacce, violenze economiche e stalking. In gran parte dei casi, gli aggressori sono i partner, con il coniuge implicato in un terzo delle segnalazioni.
Un aspetto che emerge con forza è l’importanza di una risposta tempestiva e adeguata da parte delle istituzioni. Il quadro delineato da Lucchini evidenzia la necessità di una maggiore attenzione e di risorse dedicate alla prevenzione della violenza. Per affrontare questa emergenza, è cruciale non solo garantire una protezione immediata alle vittime, ma anche attuare strategie che pongano le premesse per un cambiamento culturale.
Iniziative governative per affrontare la violenza
Guardando al futuro, nel 2024 Lombardia ha intenzione di implementare misure innovative per supportare l’autonomia delle donne vittime di violenza. Tra queste iniziative spicca l’assegnazione gratuita di alloggi Aler, pensata per offrire una soluzione abitativa a chi scappa da situazioni di abuso. Secondo Lucchini, questa misura mira a creare un ambiente di sicurezza e stabilità per le donne e i loro figli.
Parallelamente, un bando per l’inserimento lavorativo e la formazione professionale è stato messo a disposizione, con una dotazione finanziaria di 1,5 milioni di euro. La selezione dei progetti ha visto l’approvazione di 11 iniziative su 29 presentate, tutte destinate a fornire opportunità concrete di lavoro, mirate a garantirsi un’autonomia economica fondamentale.
Investire nell’educazione per cambiare la cultura
Elena Lucchini ha sottolineato l’importanza della prevenzione della violenza attraverso l’educazione e la formazione. Con nuove disposizioni, la regione ha rifinanziato un bando per le università, finalizzato a promuovere una cultura di rispetto e parità. Questa azione è vista come un passo fondamentale per educare le nuove generazioni sulla violenza di genere, favorendo una maggiore consapevolezza e sensibilità al tema.
L’educazione rappresenta una delle armi più efficaci nella lotta contro la violenza, poiché instillare valori di rispetto e uguaglianza può influenzare significativamente le dinamiche relazionali nel lungo periodo. Il supporto alle donne vulnerabili e l’educazione dei giovani sono strategie che, se unite, offrono non solo aiuto immediato, ma anche prospettive di cambiamento sociale.
In Lombardia, la lotta contro la violenza di genere è lungi dall’essere risolta, ma l’impegno delle istituzioni nel mettere in campo progetti concreti potrebbe segnare un cambiamento positivo nella vita di molte donne.
Ultimo aggiornamento il 19 Novembre 2024 da Donatella Ercolano