L’epidemia di mpox, conosciuto anche come vaiolo delle scimmie, ha raggiunto tassi allarmanti in Africa, con 1.200 nuovi casi registrati nell’ultima settimana. Secondo i dati forniti dall’Africa Cdc, il numero totale di contagi confermati e sospetti dall’inizio del 2024 ha superato i 18.700, un incremento significativo rispetto agli anni precedenti. Questo articolo analizza la situazione attuale dell’epidemia, i Paesi più colpiti e le nuove varianti del virus identificate, fornendo una visione dettagliata su un problema di salute pubblica che ha suscitato l’attenzione globale.
L’epidemia di mpox in crescita: dati e statistiche
Un aumento preoccupante dei contagi
Negli ultimi sette giorni, il numero di contagi da mpox ha fatto registrare un’impennata con oltre 1.200 nuovi casi, portando il totale dall’inizio dell’anno a 18.737. Tra questi, l’Africa Cdc segnala 3.101 casi confermati, 15.636 sospetti e 541 decessi in 12 Paesi africani. La situazione è di particolare gravità , poiché dai dati risulta che, dal 2024, ci sia stato un rapido aumento di occorrenze epidemiologiche rispetto all’intero anno precedente, quando i casi erano stati 14.838.
L’emergenza nelle diverse regioni
Il rapporto dell’Africa Cdc evidenzia l’emersione di più varianti del virus, ampliando la portata dell’epidemia. Tra le nazioni più duramente colpite, la Repubblica Democratica del Congo si distingue come epicentro, con circa 16.800 casi tra quelli sospetti e confermati. Questa nazione, che conta circa 100 milioni di abitanti, ha registrato un numero particolarmente elevato di decessi: oltre 500 dall’inizio del 2024. I contagi si sono diffusi in tutte e 26 le province del paese, mostrando un panorama epidemico di difficile gestione.
Il contagio regionale: situazioni nei Paesi limitrofi
La situazione in Burundi
La Repubblica del Burundi, confinante con la RD Congo, ha visto un incremento significativo dei casi, con 173 segnalazioni . In una sola settimana, il Paese ha registrato un aumento del 75% rispetto ai tassi precedenti, presentando un ulteriore allerta sanitaria per la regione. Le autorità sanitarie nazionali stanno intensificando gli sforzi per contenere la diffusione del virus e prevenire ulteriori contagi, ma la situazione resta critica.
Il nuovo ceppo “Clade Ib”
Un altro aspetto preoccupante della situazione è l’emergere di un nuovo ceppo virale, il “Clade Ib,” identificato per la prima volta in Congo nel settembre 2023. Questo nuovo ceppo sembra essere più virulento e letale rispetto ai ceppi già noti, contribuendo a una maggiore gravità dell’epidemia. Le prossime settimane saranno cruciali per monitorare l’evoluzione di questa variazione virale e le sue implicazioni per la salute pubblica.
Allarmi internazionali: casi segnalati all’estero
I primi casi segnalati in Europa e Asia
Dopo un lungo periodo di contenimento, questa settimana si sono registrati anche i primi casi di mpox al di fuori del continente africano, con segnalazioni in Svezia e Pakistan. Questi eventi hanno sollevato serie preoccupazioni a livello internazionale, costringendo l’Organizzazione Mondiale della Sanità a dichiarare un’emergenza sanitaria di portata internazionale. Solo due giorni prima, anche l’Unione Africana aveva emesso un avviso di emergenza continentale, sottolineando la gravità della situazione.
Risposte delle organizzazioni sanitarie
Le autorità sanitarie di vari Paesi stanno intensificando le misure di monitoraggio e prevenzione per frenare la diffusione del virus. Le campagne vaccinali sono una delle strategie principali adottate per contrastare l’infezione, mentre gli esperti sono all’opera per analizzare le modalità di trasmissione e le potenziali complicazioni legate al contagio. Con l’aumento dei casi e la comparsa di nuove varianti, la cooperazione internazionale risulta essenziale per contenere e gestire l’emergenza sanitaria in evoluzione.