L’alta sartoria italiana ha rivestito un ruolo di primo piano nella recente sfilata tenutasi ai Chiostri di San Barnaba, a Milano. Questo evento speciale, organizzato da Camera Showroom Milano in collaborazione con Confartigianato Moda, ha segnato una nuova tappa nella celebrazione e promozione delle eccellenze del settore tessile su misura. La manifestazione ha attirato l’attenzione non solo per la qualità dei capi presentati, ma anche per il messaggio di valorizzazione dell’artigianato che rappresentano, in una città che è considerata la capitale della moda.
Un nuovo formato per la fashion week
Questa sfilata si distingue come un nuovo formato di evento dedicato all’alta sartoria, frutto di anni di collaborazione con Confartigianato Moda. Mauro Galligari, direttore della comunicazione di Csm, ha sottolineato l’importanza delle aziende di alta sartoria per la tradizione e l’innovazione del “Made in Italy“. Le aziende partecipanti vengono selezionate con grande cura, permettendo di mettere in risalto lavori di alta qualità , frutto della maestria artigianale italiana. L’iniziativa non è solo un omaggio a una tradizione secolare, ma rappresenta anche una risposta alle sfide di un mercato in continua evoluzione, dove il concetto di esclusività e personalizzazione prende sempre più piede.
Le origini dell’alta sartoria
Le radici dell’alta moda italiana affondano nella storia, risalendo alla prima sfilata organizzata da Giovanni Battista Giorgini a Firenze, nella sua villa Torreggiani. Era il 1951 e in passerella si presentarono le migliori aziende di alta sartoria dell’epoca. Quella sfilata segnò l’inizio di un percorso che ha visto l’alta moda italiana affermarsi nel panorama internazionale, diventando sinonimo di eleganza e qualità senza tempo. Oggi, l’alta sartoria non solo è un riferimento per l’industria della moda, ma è anche importantissima per la preservazione delle tecniche artigianali, un sapere che deve essere tramandato e valorizzato.
Collezioni in passerella
Durante la sfilata milanese, sono state presentate le collezioni di cinque sartorie, ognuna con uno stile distintivo e una proposta unica. Bruna Couture ha catturato l’attenzione con modelli ispirati all’eleganza degli anni ’50, mentre Giusi Munafò, originaria della Sicilia, ha stupito il pubblico con creazioni che richiamano la mitologia greca. Mariateresa Pellegrino ha presentato una linea eco-friendly, sottolineando l’importanza della sostenibilità nell’alta moda. Sartoria Prisciantelli ha proposto capi trasformisti, pensati per essere versatili e adattabili a diverse occasioni. Infine, Syrtaria ha portato in scena il suo amore per la Sicilia, riflettendo un forte legame con il territorio. Queste collezioni non solo mostrano grande talento, ma rappresentano anche la diversità e la ricchezza del panorama sartoriale italiano.
In questo contesto, la sfilata ai Chiostri di San Barnaba non è stata solo un evento di moda, ma anche un’importante occasione per celebrare e valorizzare l’identità culturale dell’alta sartoria italiana, mantenendo viva una tradizione che continua ad affascinare e innovare.
Ultimo aggiornamento il 21 Gennaio 2025 da Marco Mintillo