L’ambasciata russa in Italia ha recentemente emesso una dichiarazione di forte critica nei confronti sia del panorama politico che di quello giornalistico italiano. In una nota pubblicata sui propri canali social, l’ambasciata ha accusato questi settori di ostacolare le possibilità di una pace duratura e di alimentare sentimenti negativi nei confronti della Russia. Il fulcro di questa accusa si rivolge in particolare alla giornalista Stefania Battistini, della Rai, che di recente ha ricevuto il Premio Focherini per la libertà di stampa.
Accuse contro la giornalista Stefania Battistini
Nel mirino delle critiche è finita soprattutto la partecipazione della Battistini a eventi in Ucraina nel mese di agosto 2024. Secondo l’ambasciata, la giornalista avrebbe preso parte a un’incursione in territorio russo, precisamente nella regione di Kursk, al fianco di forze ucraine. Mosca ha etichettato questa operazione come una “criminale”, sostenendo che avrebbe causato la morte di numerosi civili russi. Inoltre, l’ambasciata ha sottolineato che nei reportage della Battistini mancherebbero riferimenti a quelli che considera essere “crimini di guerra” perpetrati dalle forze ucraine, creando così un’immagine distorta e parziale della situazione attuale.
Riflessioni sulla comunicazione dei media italiani
La nota dell’ambasciata russa non si ferma a Battistini, ma si estende a undici anni di presunta disinformazione da parte dei media italiani. Essa menziona eventi chiave come il “golpe” in Ucraina nel 2014, la guerra nel Donbass e la controversa strage di Bucha, descritta con toni di disprezzo, come una “messinscena”. Queste affermazioni segnalano un malcontento da parte di Mosca nei confronti di ciò che viene ritenuto un silenzio colpevole da parte della stampa italiana sui crimini e sulle atrocità che avrebbero caratterizzato il conflitto ucraiano. La Russia sostiene che l’Italia continui a ignorare le violenze attribuite a gruppi neonazisti e ad abbracciare un “regime corrotto”, riferendosi a quello di Zelensky.
Gli sviluppi recenti del conflitto ucraino
Questa polemica è esplosa in un contesto di continua tensione sul campo di battaglia. Solo pochi giorni fa, un attacco avvenuto a Sumy ha colpito un edificio civile, durante quello che Mosca descrive come un incontro tra alti ufficiali ucraini e consiglieri occidentali. Sebbene l’ambasciata russa abbia espresso rammarico per le vittime civili, ha incolpato il governo di Kiev della situazione, accusandolo di utilizzare strutture civili per attività militari, in violazione delle norme del diritto umanitario.
Situazione attuale e attacchi recenti
Le notizie dalla linea del fronte continuano a giungere con frequenza, segnalando un intenso scambio di attacchi tra le forze ucraine e russe. La Tass, agenzia di stampa statale russa, ha riportato di un attacco a Kursk mediante l’uso di droni provenienti dall’Ucraina. Secondo quanto dichiarato dal Ministero della Difesa russo, sarebbero stati distrutti ben 109 droni, ma uno di questi ha comunque causato la morte di una donna anziana. Altre nove persone sono rimaste ferite, mentre diversi edifici residenziali e un deposito di ambulanze sono stati danneggiati.
L’ambasciata russa continua a fare pressione sul tema della narrativa mediatica in Italia, evidenziando la complessità di un conflitto che sembra lontano dalla risoluzione e le tensioni fra i diversi apparati comunicativi adottati dai due lati.