L’ambasciatore designato di Israele in Italia, Jonathan Peled, ha rilasciato dichiarazioni significative durante una cerimonia di commemorazione tenutasi nella sinagoga di Roma, in occasione del primo anniversario dell’attacco di Hamas. Le sue parole hanno sottolineato il rapporto di amicizia tra Israele e Italia, evidenziando la sofferenza del popolo israeliano e l’importanza della solidarietà internazionale.
La posizione di Israele e la solidarietà dell’Italia
Jonathan Peled ha esordito affermando che Israele non avrebbe voluto dover affrontare un conflitto così devastante. Tuttavia, ha dichiarato che il paese continuerà a combattere per la sua autodifesa e per riportare a casa i suoi cittadini attualmente prigionieri a Gaza. L’ambasciatore ha elogiato l’Italia come “un buon amico in Europa e nel mondo”, riconoscendo il sostegno incondizionato che il governo italiano ha sempre dimostrato nei confronti di Israele. Questa solidarietà, secondo Peled, non è mai stata considerata scontata e rappresenta un elemento chiave nella lotta del paese contro le minacce terroristiche.
Il diplomatico ha assicurato che Israele non compie questa guerra da solo, ma con l’appoggio dei suoi alleati, sottolineando l’importanza di unire le forze nella ricerca della pace. Ha evidenziato il ruolo cruciale degli amici di Israele in Italia, in Europa e nel resto del mondo, definendoli un’alleanza necessaria per affrontare le sfide poste dall’Islam radicale.
La guerra contro il terrorismo e i suoi obiettivi
Peled ha insistito sul fatto che Israele non sta combattendo solo per la propria sopravvivenza, ma anche per quella dell’Occidente. Ha chiarito che i terroristi non rappresentano la causa palestinese, ma la strumentalizzano a proprio favore, utilizzando la popolazione civile come scudo umano. La guerra intrapresa è descritta come una lotta necessaria per la sicurezza di Israele e dei suoi alleati, con l’obiettivo di porre fine all’estremismo e garantire una pace duratura.
L’ambasciatore ha anche ribadito l’importanza di prevenire che l’Iran ottenga armi nucleari, considerando questo un passo cruciale per la stabilità della regione. La sua affermazione che “non possiamo perdere questa guerra” risuona con una chiara determinazione a perseguire la vittoria, indirizzando la lotta come una questione di esistenza per Israele stesso.
Momenti di commemorazione e testimonianze toccanti
Durante l’evento commemorativo, Peled ha condiviso il palco con Ella Mor, la zia di Avigail Idan, una bambina rapita da Hamas durante l’attacco del 7 ottobre. La storia di Avigail, liberata dopo 50 giorni di prigionia, è un simbolo della sofferenza delle famiglie colpite dal conflitto. La cerimonia ha visto l’accensione di una candela in memoria delle vittime, un gesto che ha accentuato il senso di comunità e la necessità di continuare a combattere per la liberazione degli ostaggi.
Ella Mor ha pronunciato un discorso profondo, evidenziando l’importanza del sostegno a Israele nella lotta contro il terrorismo. Ha raccontato la tragica perdita dei genitori di Avigail e la fuga dei due fratelli, sottolineando la resilienza delle famiglie israeliane di fronte alla violenza. La sua presenza in Italia, invece di Israele durante le commemorazioni, rappresenta un atto di sostegno alla connessione tra i due paesi.
Questo evento ha illuminato le conseguenze umane del conflitto e la ferma determinazione di Israele a rimanere unito nella lotta contro il terrorismo, sottolineando l’importanza della solidarietà internazionale in tali momenti critici.
Ultimo aggiornamento il 7 Ottobre 2024 da Elisabetta Cina