A napoli, la mattina del 25 aprile 2025 è scoppiata una situazione di tensione durante un intervento di soccorso al corso san giovanni a teduccio. Un’ambulanza del 118, intervenuta per assistere un’anziana paziente oncologica dipendente dall’ossigeno, ha trovato ostacoli inattesi. La produzione della serie tv “Gomorra”, impegnata a girare alcune scene, ha temporaneamente impedito il passaggio dei soccorritori. Il fatto ha subito acceso le proteste della famiglia e portato all’intervento di un deputato locale.
I fatti: intervento 118 bloccato da riprese in corso
Intorno a mezzogiorno, l’equipaggio del 118 ha ricevuto la chiamata per soccorrere una donna anziana malata di cancro, che necessitava di assistenza urgente al corso san giovanni a teduccio. Giunti sul posto, gli operatori hanno trovato davanti a sé la troupe cinematografica intenta a registrare alcune scene di “Gomorra”.
Il passaggio dell’ambulanza è stato quindi rallentato per permettere le riprese. Alcuni membri della produzione avrebbero chiesto agli operatori di attendere il termine delle scene in corso, causando un ritardo. Dopo qualche momento di resistenza, i sanitari sono riusciti a raggiungere la casa della paziente e iniziare le cure.
La tensione è salita ulteriormente quando alcune persone della troupe hanno chiesto di entrare nell’abitazione, sollecitando informazioni sulle tempistiche dei soccorsi e pretendendo persino le chiavi dell’ambulanza per spostarla. Questa richiesta ha scatenato una discussione con la figlia della donna ammalata, che ha denunciato l’accaduto alle forze politiche.
Protesta della famiglia e intervento politico
La figlia della paziente, visibilmente indignata, ha raccontato l’episodio in una diretta facebook con il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli, presente sul luogo. Ha descritto una situazione surreale, dove si è trovata a dover mediare con la produzione mentre mancava ancora una diagnosi certa sulle condizioni della madre.
Ha spiegato che la donna necessitava di ossigeno e che il 118 è stato chiamato per un’emergenza reale, non per un banale inconveniente. La sua testimonianza pone l’accento sulla mancanza di rispetto nei confronti degli operatori sanitari e della salute dei pazienti.
Il deputato Borrelli ha definito l’episodio “di gravità inaudita”, sottolineando come la presenza del set non debba mai interferire con il lavoro di soccorso. Ha evidenziato che napoli è spesso scelta come location per produzioni cinematografiche, ma che questo non può compromettere i servizi di emergenza, che vanno trattati con la massima priorità.
Criticità nella gestione dei set cinematografici in zone urbane
L’accaduto ha attirato l’attenzione su un problema più ampio relativo all’organizzazione delle riprese in città molto popolate, come napoli. La presenza di set in aree urbane attive richiede una pianificazione attenta, soprattutto quando si deve garantire il libero accesso ai mezzi di emergenza.
Accade spesso che le troupe si trovino in mezzo a strade o quartieri dove non possono interrompere il traffico o limitare l’accesso dei mezzi sanitari; questo episodio dimostra che le procedure attuali non sempre evitano l’accavallarsi di esigenze diverse.
Le autorità locali, insieme alle produzioni, dovrebbero prevedere protocolli che assicurino la priorità assoluta al 118 e alle altre forze di primo intervento. Nel caso specifico del corso san giovanni a teduccio, si è visto come la necessità di girare scene televisive possa scontrarsi con emergenze reali in modo pericoloso.
Riflessioni sulle sfide future per napoli
Questi episodi impongono riflessioni su come devono essere gestiti i set nelle città con vie strette o densamente abitate. Unire la tutela della produzione artistica a quella della sicurezza pubblica rimane una sfida aperta per napoli nel 2025.