Le recenti richieste di annullamento del bando relativo alla concessione dell’Autostrada del Brennero, avanzate da alcuni attori del settore, hanno sollevato un acceso dibattito tra gli amministratori locali. Una lettera aperta al Sole 24 Ore, firmata dai presidenti delle Province autonome di Bolzano e Trento, dai rappresentanti delle Province di Verona, Modena, Mantova e Reggio Emilia, insieme ai sindaci dei capoluoghi e alle camere di commercio, ha reso chiari i loro punti di vista riguardo alla questione.
Il bando e la concessione cinquantennale
Lo scorso anno, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato un bando critico per l’affidamento della concessione dell’Autostrada del Brennero per un periodo di cinquant’anni. Questa importante arteria stradale è fondamentale per il collegamento tra l’Italia e il resto d’Europa, con un traffico che esercita un impatto diretto sulle economie locali e nazionali. Gli amministratori sottolineano che l’affidamento rappresenta un elemento chiave non solo per il trasporto, ma anche per il benessere delle comunità che vivono lungo il percorso dell’autostrada.
Le operazioni di annullamento del bando sono percepite come un blocco al progresso e alla crescita economica delle terre alpine, che da sempre fanno fronte ad un alto volume di traffico di attraversamento. Gli amministratori locali evidenziano che i benefici economici di un’infrastruttura così strategica ricadono sull’intero Paese, ma i costi ambientali e sociali sono sopportati quasi esclusivamente dalle comunità locali. L’ambiente alpino è descritto come un’area caratterizzata da delicatezza estrema, e la gestione sostenibile della sua infrastruttura deve tener conto di tali asimmetrie.
Fondazione e finanziamento dell’Autostrada del Brennero
La storia dell’Autostrada del Brennero è una testimonianza della determinazione dei territori coinvolti. Venticinque anni fa, le comunità locali si sono unite per finanziare questo progetto ambizioso, indebitandosi senza ricevere contributi statali. Oggi, l’infrastruttura è diventata vitale sia per l’Italia che per l’Europa, e gli amministratori locali sono delusi nel vedere operatori esterni tentare di annullare un bando che influenzerà le loro vite e la loro economia.
La lettera degli amministratori esprime il disagio per una visione gestionale limitata a ottimizzare i profitti degli azionisti, a scapito degli interessi pubblici. Riesce evidente l’appello a garantire una gestione più equa e sostenibile, contraria alla mera ricerca del profitto. Affidare la concessione a un soggetto che ignora le esigenze delle comunità locali non è un’opzione percorribile, secondo i firmatari.
Le polemiche sul modello di gestione
Il bando in discussione include investimenti previsti superiori a 10 miliardi di euro, ma è contestato per il modello tariffario proposto. Secondo gli amministratori, il sistema di pedaggi è stato approntato dall’Autorità di regolazione dei trasporti, mirato a garantire investimenti a favore dell’interesse collettivo anziché distribuire dividendi agli azionisti. Questa caratteristica innovativa del bando, progettata per ridurre i rischi per lo Stato, risulta cruciale per la sostenibilità futura dell’autostrada.
In risposta alle richieste di annullamento, i sindaci e i presidenti delle province affermano con determinazione che il modello proposto non viola principi di equità o accessibilità. Al contrario, lo presentano come un’opportunità di porre al centro gli interessi dei cittadini e degli utenti, sostenendo che una gestione più responsabile porterebbe a un giovamento diretto per le comunità, piuttosto che a un arricchimento limitato a un singolo gruppo di azionisti.
La lettera degli amministratori locali non lascia spazio a interpretazioni: il futuro dell’Autostrada del Brennero deve essere costruito insieme a chi vive nei territori, affinché non si compromettano le esigenze della collettività. La questione rimane aperta, con gli occhi puntati su come si evolveranno le prossime mosse sia sul fronte burocratico sia su quello politico.
Ultimo aggiornamento il 8 Febbraio 2025 da Donatella Ercolano