La recente riunione dell’Abi in Basilicata ha messo in evidenza le preoccupazioni legate alla situazione economica locale, amplificate dai contesti internazionali e dalle difficoltà nel settore dell’automotive e delle esportazioni. Nel corso dell’incontro, che ha avuto luogo a Potenza, sono emerse tutte le problematiche legate all’aumento dei dazi statunitensi e alle ripercussioni che questo fenomeno potrebbe avere sul tessuto imprenditoriale locale.
Il quadro attuale delle esportazioni e dell’automotive
Il report reso noto dall’ufficio stampa, seppur preoccupante, offre una visione chiara e concreta delle criticità che attanagliano le esportazioni. Le dinamiche internazionali, e in particolare l’inasprimento delle tariffe doganali da parte degli Stati Uniti, pongono interrogativi sulla sostenibilità dei settori già vulnerabili, come quello automotive. Questo ultimo è fondamentale per l’economia lucana, non solo per l’occupazione diretta, ma anche per l’indotto che genera.
Le aziende della filiera dell’automotive, già provate da una serie di sfide tra cui la transizione verso tecnologie più sostenibili, si trovano ora a dover affrontare un ulteriore ostacolo. Ciò si traduce in una necessità urgente di strategie locali che possano mitigare gli impatti negativi, senza trascurare l’importanza d’innovazione e ricerca nelle produzioni.
La leadership di Simona Ruffolo e le sue priorità
Con la recente rielezione di Simona Ruffolo alla presidenza dell’Abi Basilicata, il focus si sposta su come affrontare le sfide economiche che emergono. Ruffolo ha sottolineato la necessità di una risposta collettiva e tempestiva alle problematiche economiche che colpiscono imprese e famiglie, in particolar modo il caro energia.
Le aziende lucane stanno già facendo i conti con costi energetici elevati, un tema caldo che richiede azioni immediate e misure di supporto per favorire la competitività delle attività produttive. Attraverso politiche mirate e una cooperazione interistituzionale, il suo obiettivo è ripristinare un contesto più favorevole per la manifattura e per favorire un flusso più regolare di credito.
Collaborazione tra istituzioni e imprenditoria
La riunione ha visto anche la partecipazione di figure chiave come Gabriella Megale e Vito Pinto, con cui è emersa l’importanza di un rafforzamento della cultura d’impresa locale. In questo contesto, la creazione di un Tavolo tecnico tra le banche e gli imprenditori rappresenta un passo fondamentale per facilitare l’accesso ai nuovi incentivi regionali.
Le misure discusse includono politiche di sostegno mirate verso l’artigianato e gli investimenti in infrastrutture per la ricerca. Investire in formazione continua e in aiuti all’imprenditoria è considerato cruciale per rendere il tessuto economico lucano più resiliente. La sinergia tra settore pubblico e privato si conferma un elemento chiave per affrontare le sfide future.
La riorganizzazione delle strategie economiche potrà dunque includere l’assegnazione di fondi per supporti agli investimenti e per agevolare le pratiche di finanza attiva, creando così un ambiente imprenditoriale più vivace e pronto a cogliere le opportunità di sviluppo.