A gennaio 2025, il Veneto ha registrato un numero significativo di pensioni, che tocca quota 1,48 milioni. Di queste, 110 mila sono pensioni nuove liquidate nel corso del 2024. Questi dati provengono dall’Osservatorio statistico dell’INPS sulle pensioni, che esclude la gestione dei dipendenti pubblici. La reportistica si riferisce specificamente alla situazione al primo gennaio 2025 e fornisce una panoramica dettagliata delle pensioni attive e delle nuove liquidazioni.
Panoramica sul totale delle pensioni attive
Attualmente, l’INPS ha segnalato un totale di 1.480.620 pensioni attive in Veneto. Analizzando la distribuzione, emerge che l’84,33% di queste sono di natura previdenziale, corrispondenti a 1.248.573 pensioni, mentre il restante 15,67% è di natura assistenziale, per un totale di 232.047 pensioni. Queste cifre rilevano l’importanza della previdenza sociale nel sostenere i cittadini veneti, sottolineando come la catena di protezione economica funzioni prevalentemente attraverso il sistema previdenziale.
Nel 2024, la spesa per le pensioni in Veneto ha raggiunto un totale di 22,86 miliardi di euro. L’importo è suddiviso in 21,41 miliardi provenienti da gestioni previdenziali e 1,45 miliardi da gestioni assistenziali. I dati di spesa sono fondamentali per comprendere l’impatto economico delle pensioni sul bilancio regionale e nazionale, evidenziando il peso finanziario che questo sistema porta con sé.
Origine delle pensioni: tipologie e distribuzione
Un aspetto interessante da analizzare è l’origine delle pensioni, che si ripartiscono tra diverse gestioni. Il 45,63% delle pensioni e il 58,04% degli importi totali derivano dalle gestioni dei dipendenti privati. In particolare, il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti rappresenta una parte significativa di questo insieme, coprendo il 43,3% del totale delle pensioni e il 54,3% degli importi in pagamento.
Le gestioni destinate ai lavoratori autonomi, invece, sono responsabili del 36,7% delle pensioni, equivalenti al 32,09% del valore complessivo degli importi percepiti. Questo mostra come anche le esigenze dei lavoratori autonomi siano soddisfatte, anche se in misura minore rispetto a quelle dei lavoratori dipendenti. Infine, le gestioni assistenziali coprono il 6,35% delle prestazioni totali, segnalando l’importanza di mantenere un equilibrio tra assistenza e previdenza nel sistema pensionistico.
Composizione delle pensioni: categoria e tipologia
Osservando più da vicino la composizione delle pensioni, si nota che la maggior parte di esse, pari al 74,06%, proviene da pensioni di vecchiaia, un ampio segmento che, tra l’altro, evidenzia il percorso lavorativo di una generazione. Di queste pensioni di vecchiaia, il 57,78% è percepito da uomini.
Le pensioni da invalidità previdenziale, che costituiscono solo il 2,55% del totale delle liquidazioni, sono principalmente a favore di uomini, con una percentuale del 58,4%. Le pensioni destinate ai superstiti, infine, rappresentano il 23,39%, con una percentuale di uomini pari al 12,15%. Questo dato è significativo per comprendere le conseguenze economiche delle perdite ai livelli familiari.
Per quanto riguarda le prestazioni assistenziali, la situazione è particolarmente chiara. L’86,63% delle pensioni assistenziali è costituito da pensioni o indennità di invalidità civili, di cui il 40,67% è destinato a uomini, mentre il restante 13,37% comprende pensioni e assegni sociali, in cui gli uomini rappresentano il 33,48%. Questa distribuzione evidenzia non solo l’importanza delle prestazioni assistenziali, ma anche le differenze di genere all’interno del sistema pensionistico.
L’analisi di questi dati consente di avere una visione chiara e dettagliata sulle dinamiche delle pensioni in Veneto, evidenziando sia le opportunità che le sfide con cui si confronta il sistema previdenziale e assistenziale. La situazione attuale richiede un’attenta considerazione da parte delle autorità, per garantire una sostenibilità finanziaria a lungo termine e un adeguato supporto ai pensionati.