Ancona introduce il Garante per le persone rese vulnerabili dalla privazione della libertà

Ancona introduce il Garante per le persone rese vulnerabili dalla privazione della libertà

Ancona istituisce il “Garante delle persone private o limitate nella libertà personale” per tutelare i diritti dei detenuti e migliorare le condizioni carcerarie, affrontando criticità strutturali.
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Ancona introduce il Garante per le persone rese vulnerabili dalla privazione della libertà - Gaeta.it

Ancona si appresta a dare vita a una nuova figura istituzionale destinata a tutelare i diritti di chi si trova in situazioni di privazione della libertà. L’approvazione della proposta di deliberazione consiliare per l’istituzione del “Garante delle persone private o limitate nella libertà personale” rappresenta un passo significativo, non solo per la giunta, ma anche per il Movimento 5 Stelle che ha sostenuto con forza l’iniziativa. La prossima attuazione di questo importante progetto è il frutto di un lungo percorso di dialogo e discussione che risale ai primi mesi del 2024.

La proposta e il percorso verso l’approvazione

L’assessore ai Servizi Sociali di Ancona, Manuela Caucci, ha presentato il progetto alla giunta, che l’ha approvato nel corso della seduta tenutasi il 24 dicembre. Si tratta di un risultato atteso, evidenziato dalla mozione presentata da Lorella Schiavoni, prima firmataria, e approvata all’unanimità dal Consiglio comunale il 24 gennaio 2023. La mobilitazione del Movimento 5 Stelle ha messo in evidenza l’urgenza di attuare questa delibera, fondamentale per garantire i diritti di tutte le persone che irrimediabilmente si trovano in una condizione di vulnerabilità, e non solo per i detenuti.

Nei primi mesi del nuovo anno, il gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle ha intrapreso una serie di incontri con il Sindaco Silvetti, spingendo affinché venisse promossa l’attuazione della delibera. A tal proposito, è emersa la necessità di un regolamento che definisse i compiti del Garante, inclusi i requisiti per la nomina, la durata del mandato, i casi di decadenza e le modalità di interazione con gli Enti competenti. Un aspetto cruciale è rappresentato dal dinamico rapporto con i detenuti, che comprende colloqui e visite negli Istituti penitenziari, il tutto senza la necessità di autorizzazioni preventive, così come il mantenimento dei contatti con le famiglie degli stessi.

Le competenze del Garante e il suo ruolo

La figura del Garante, già presente in oltre 50 comuni italiani, avrà il compito di promuovere i diritti e la partecipazione dei cittadini. Sarà fondamentale nel supportare chi si trova sotto misure restrittive della libertà, permettendo l’accesso a documentazione e atti amministrativi. Il Garante avrà la responsabilità di sollecitare le autorità competenti in caso di violazioni dei diritti o condizioni di rischio, associazioni con enti pubblici per garantire un’adeguata protezione e interviene attivamente in attività di sensibilizzazione riguardo ai diritti umani.

Un altro compito chiave sarà quello di effettuare colloqui diretti con i detenuti, visitando gli istituti penitenziari senza necessità di autorizzazione. Sarà disponibile anche per le famiglie dei detenuti che richiedono supporto in relazione ai problemi connessi alla detenzione. La realizzazione di questa figura rappresenta una forte affermazione della civilità e della protezione dei diritti umani, espandendo la competenza del Garante Comunale a tutti i luoghi di privazione della libertà.

Le condizioni delle carceri ad Ancona e nel territorio marchigiano

Nella regione Marche, il panorama carcerario presenta una serie di criticità. Attualmente sono operativi sette istituti di detenzione, tra cui due situati ad Ancona: la casa circondariale di Montacuto e la casa di reclusione di Barcaglione. Le statistiche recenti rivelano un quadro preoccupante, in particolare per l’istituto di Montacuto, dove il tasso di affollamento è del 122%, con 315 detenuti a fronte di una capienza prevista di 257 posti. Questa situazione di sovraffollamento è ulteriormente complicata dalla presenza di un’alta percentuale di stranieri, con il conseguente aggravio di problematiche legate alla gestione della diversità culturale all’interno dell’istituto.

Un’altra criticità è rappresentata dalla carenza di personale: a Montacuto vi dovrebbero essere 176 agenti di polizia penitenziaria, ma attualmente solo 108 sono effettivamente in servizio. Anche la squadra di educatori è ridotta, con sole tre o quattro unità presenti rispetto a sei come previsto. Questo contesto di difficoltà è aggravato dalla dimensione ridotta delle celle, che misurano mediamente ventitré metri quadrati e accolgono fino a cinque persone, rendendo l’ambiente ancora più difficile da gestire.

Con l’introduzione del Garante e il rinnovo del focus sui diritti umani dentro le carceri, Ancona si prepara ad affrontare queste sfide strutturali, con la volontà di migliorare le condizioni dei detenuti e di far valere i loro diritti.

Ultimo aggiornamento il 15 Dicembre 2024 da Sofia Greco

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