Ancona non ammissibile al finanziamento del Bando "DesTEENazionale": polemiche e chiarimenti

Ancona non ammissibile al finanziamento del Bando “DesTEENazionale”: polemiche e chiarimenti

Il Comune di Ancona non è stato ammesso al bando “DesTEENazionale” per mancanza di punteggio, suscitando polemiche politiche e interrogativi sulla gestione dei servizi per i giovani.
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Ancona non ammissibile al finanziamento del Bando "DesTEENazionale": polemiche e chiarimenti - Gaeta.it

Il Comune di Ancona è al centro di un acceso dibattito a seguito della mancata ammissione alla graduatoria finale del Bando “DesTEENazionale”, l’iniziativa promossa dal Ministero delle Politiche sociali per favorire ragazzi e adolescenti nella fascia di età compresa tra 11 e 21 anni. La questione ha preso piede dopo un’interrogazione urgente da parte della consigliera del Partito Democratico, Mirella Giangiacomi, che ha reso pubblica la situazione durante una recente seduta comunale.

Il chiarimento dell’assessora alle politiche sociali

Durante il confronto in aula, l’assessora alle Politiche Sociali, Manuela Caucci, ha evidenziato l’errore nella gestione della richiesta, dichiarando: “Mi dispiace, la prossima volta faremo meglio.” La sua affermazione ha fatto pensare a un errore sistemico, ma nei giorni successivi, l’assessora ha fornito chiarimenti più dettagliati riguardo alla decisione di non ammettere il Comune al finanziamento.

In una nota ufficiale, Caucci ha spiegato che la motivazione principale per cui Ancona non ha ottenuto il finanziamento è riconducibile a criteri specificati nell’articolo 11 dell’Avviso: la città non ha ricevuto il punteggio necessario per la “priorità del bisogno” legato alle situazioni delle popolazioni residenti. Questo criterio è di fondamentale importanza poiché influisce sulla considerazione di quelle aree che necessitano di maggiore supporto sociale. L’assessora ha sottolineato che il bando mirava a creare spazi multifunzionali di esperienze per gli adolescenti in ogni regione, che avrebbero dovuto facilitare lo sviluppo di competenze personali e sociali.

I servizi già presenti ad Ancona

Caucci ha rimarcato che nel territorio comunale di Ancona esistono già diversi presidi dedicati ai giovani, il che ha giocato un ruolo negativo nell’assegnazione del punteggio. Nello specifico, sono attivi due centri giovanili, una serie di Centri Ricreativi e uno spazio Punto Luce per pre-adolescenti, gestito da Save the Children. Questi servizi, presenti da lungo tempo, sono già orientati a supportare i giovani, rendendo la situazione più complessa rispetto a località meno strutturate.

L’assessora ha evidenziato come, secondo la logica del bando, il punteggio per l’ammissibilità fosse inversamente proporzionale alla presenza di servizi. Questo significa che comuni con più strutture attive addirittura ricevono punteggi inferiori, rendendo così difficoltosa la partecipazione ai finanziamenti per aree già con una certa offerta sociale. Un approccio che ha sollevato interrogativi sul suo reale impatto e sull’equità di certe valutazioni.

Reazioni politiche e critiche

Le dichiarazioni dell’assessora non hanno convinto il Gruppo del Partito Democratico, il quale ha messo in discussione le giustificazioni fornite dal Comune. Secondo i rappresentanti del Pd, la spiegazione riguardante il punteggio del “bisogno” rappresenta solo un modo per nascondere le vere responsabilità della municipalità. Hanno evidenziato che, nonostante le critiche ricevute, il Comune avrebbe potuto raggiungere il punteggio necessario per essere ammesso alla graduatoria, anche senza ottenere il punteggio massimo per priorità di utenza.

Secondo loro, la struttura delle graduatorie prevede vari criteri per l’assegnazione dei punti e Ancona avrebbe potuto raggiungere il punteggio totale di 60 punti, necessario per l’ammissione. Riguardo a questa vicenda, il Pd ha denunciato anche il “silenzio assordante” del sindaco, evidenziando una mancanza di azione e di opportunità nel sostenere i giovani in situazioni di povertà.

I rappresentanti del Pd hanno concluso ritenendo che la situazione dimostri l’incapacità dell’Amministrazione comunale, non solo a livello politico, ma anche nella gestione delle opportunità amministrative. L’assenza di finanziamenti destina così Ancona a un declino nei servizi rivolti ai giovani, con effetti diretti sulla comunità locale. La questione rimane aperta e suscita attenzione non solo per il suo impatto diretto, ma anche per le ricadute più ampie sulla popolazione giovanile della città.

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