Andrea Riva: il restauratore dei portoni di Milano, custode di storie perdute

Andrea Riva: il restauratore dei portoni di Milano, custode di storie perdute

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Andrea Riva: il restauratore dei portoni di Milano, custode di storie perdute - Gaeta.it

Milano è una città che racconta ancestrali storie attraverso i suoi portoni. Andrea Riva, un esperto restauratore, ha dedicato trent’anni della sua vita a riportare alla luce la bellezza di oltre 2.000 ingressi storici, testimoni del tempo e della cultura milanese. La sua metodologia di lavoro, imperniata sul rispetto della storia, porta alla luce storie nascoste dietro ogni uscita. Scopriamo insieme il mondo affascinante di questo artigiano che ha scelto di preservare il patrimonio architettonico di Milano.

Il valore dei portoni storici nella cultura milanese

Un racconto di stili e materiali

Ogni portone di Milano ha una storia unica da raccontare, e Andrea Riva lo sa bene. I suoi restauri non si limitano a una semplice ristrutturazione, ma piuttosto si configurano come vere e proprie operazioni di “archeologia architettonica”. Riva sottolinea che i materiali utilizzati per la costruzione dei portoni possono indicare l’epoca e il contesto storico in cui sono stati realizzati. A Milano, i materiali più comuni sono il noce, il rovere, il larice e l’abete, ciascuno con una narrazione legata ai falegnami della zona.

La città, ad esempio, si sviluppò a lotti, spesso sotto la supervisione di artigiani che curavano molteplici ingressi nella stessa area. Questo è il motivo per cui i portoni in una zona come via Cappuccio sono realizzati principalmente in rovere, a testimonianza di una tradizione artigianale ben radicata. «Ogni portone è un libro», afferma Riva, e il legno di ogni uscita racconta storie di famiglie, celebrazioni e lutti.

Il recupero di storie dimenticate

Riva si ricorda di un episodio significativo accaduto durante il restauro di un portone in foro Buonaparte. Durante i lavori, il team al quale partecipava scoprì delle schegge, resti di bombardamenti avvenuti durante la Seconda guerra mondiale. Storie del passato che emergono da sotto le vernici, rivelando momenti drammatici e significativi nella storia della città. Altri portoni, risalenti a eventi più antichi, come la morte del Re d’Italia, portano nel loro legno tracce di pece, applicate dai cittadini in segno di lutto. Riva sostiene quindi che ogni portone non è solo un pezzo di legno, ma un archivio di memoria collettiva.

L’importanza del restauro nella preservazione del patrimonio

Un mestiere di nicchia e passione

Il messaggio di Andrea Riva è chiaro: restaurare significa preservare, non creare. Questa filosofia lo ha guidato in ogni suo intervento, dove la scelta dei materiali e la cura dei dettagli sono fondamentali per mantenere integra l’essenza storica del portone. Riva ricorda un progetto particolarmente delicato al Museo civico archeologico, dove la sovraintendenza aveva suggerito di verniciare il portone di verde. Dopo aver condotto ricerche approfondite e studiato fotografie storiche, si oppose a quella scelta, ribadendo l’importanza di mantenere il legno nel suo colore naturale.

La sua dedizione nei confronti del mestiere è palpabile, e nonostante il restauro di portoni storici si configuri come un’arte, Riva si rinomina anche nel mondo della moda, collaborando con case prestigiose come Dolce & Gabbana e Prada per curare i loro ingressi, mescolando tradizione e modernità.

La formazione delle nuove generazioni

In un’epoca in cui ci si allontana da mestieri artigianali, Riva si sta impegnando attivamente nella formazione di giovani apprendisti, convinto che il talento nativo non sia sufficiente senza passione e dedizione. Attualmente, la sua azienda include sette ragazzi in preparazione, ai quali trasmette non solo competenze tecniche, ma anche la storia e il valore emotivo associati a ogni intervento di restauro. Riva insiste sull’importanza di un approccio individualizzato: ogni portone richiede una cura e un’attenzione particolari, e ogni segno del passato merita di essere rispettato.

Un mestiere che guarda al futuro

Andrea Riva non teme il futuro della sua professione. Anche se il settore è di nicchia e non è semplice trovare artigiani disposti a dedicarsi a questo tipo di restauro, egli continua a lavorare per suscitare l’interesse nei giovani. La storia dei portoni di Milano è anche la storia della sua vita e della sua famiglia, e Riva è determinato a far sì che quest’eredità continui a vivere attraverso le nuove generazioni.

L’impegno di Riva nel preservare il patrimonio artistico milanese dimostra quanto sia importante non solo custodire, ma anche valorizzare la storia collettiva della città attraverso la cura dei suoi portoni storici. Con ogni intervento, Riva offre a Milano non solo ingressi restaurati, ma anche racconti da condividere e memorie da preservare.

  • Donatella Ercolano

    Donatella Ercolano è una talentuosa blogger che collabora con il sito Gaeta.it, dove si occupa principalmente di temi culturali e sociali. Originaria di Napoli, Donatella ha portato il suo amore per la cultura e la società fino a Gaeta, dove ha trovato un'audience dedicata e interessata. Con una formazione accademica in Sociologia, la sua analisi sui fenomeni sociali attraverso la lente dei media è acuta e ben argomentata. Nelle sue pubblicazioni, Donatella affronta argomenti vari come l'evoluzione culturale, l'impatto delle tecnologie sulla società, e le questioni di genere, sempre con uno stile chiaro e provocatorio. La sua capacità di rendere temi complessi accessibili e intriganti ha fatto di lei una voce molto seguita e rispettata su Gaeta.it.

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