Martedì 8 marzo, Andrea Saccone, l’ultimo campione del noto quiz show “L’Eredità“, è intervenuto a “La volta buona“, dove ha condiviso il suo ricordo di Fabrizio Frizzi, il conduttore scomparso nel 2018. Con una voce carica di emozione, Saccone ha parlato non solo della sua esperienza televisiva, ma anche delle difficoltà che ha affrontato dopo la perdita di Frizzi.
L’emozione di essere l’ultimo campione
Andrea Saccone ha collezionato un totale di 47mila euro nelle puntate standard e 90mila in quelle di beneficenza durante le sue quattordici serate consecutive a “L’Eredità“. Ha raccontato di come, all’epoca della competizione, avesse solo 18 anni e i suoi genitori non fossero del tutto d’accordo nel dargli una somma elevata di denaro. “Li hanno messi in banca. Magari li hanno spesi…”, ha affermato con una battuta, evidenziando il suo spirito leggero. Saccone, nonostante la vincita, ha scelto di non utilizzare immediatamente i suoi guadagni per acquisti personali, ma si è invece dedicato al lavoro nei campi prima di intraprendere il suo percorso universitario.
Il richiamo emotivo di questa esperienza ha avuto un forte impatto sulla sua vita, rendendo il racconto fino ad ora un mix di entusiasmo e nostalgia. Il rientro alla sua vita di routine è stato però segnato da un’assenza che avrebbe cambiato tutto.
Il legame speciale con Fabrizio Frizzi
La figura di Fabrizio Frizzi ha avuto un’importanza cruciale per Saccone. Nel suo racconto, ha descritto il conduttore come una persona straordinaria, che nei momenti di registrazione si premurava di alleggerire l’atmosfera e far sentire a proprio agio i concorrenti. “Mi aveva adottato,” ha detto Saccone, sottolineando il calore del rapporto. Uno dei ricordi più toccanti riguarda l’ultimo giorno in cui si sono visti. Frizzi gli ha offerto il suo indirizzo email, per rimanere in contatto, ma Saccone ha ammesso di non aver mai trovato il coraggio di scrivergli.
Queste parole raccontano di un affetto profondo e di un’eredità che va oltre la fama televisiva. Saccone ha vissuto il lutto per la perdita di un mentor che ha segnato il suo inizio nel mondo del quiz, portando alla luce il lato umano dietro al successo.
La lotta contro la depressione
Dopo la morte di Frizzi, la vita di Andrea Saccone è cambiata drasticamente. “Non sono riuscito a riprendere la vita normale,” ha confessato. Il suo primo anno è stato caratterizzato da inviti a partecipare a trasmissioni che onoravano la memoria del conduttore. Questo lo ha portato a una fase di stagnazione personale, tanto da decidere di abbandonare l’università e restare fermo per un anno intero. Saccone ha condiviso di aver vissuto un periodo di depressione, evidenziando la difficoltà di gestire la fama a seguito della tragedia.
Con il passare del tempo, la noia ha cominciato a farsi sentire e lo ha spinto a rimettere in carreggiata la propria vita. Così, ha iniziato a lavorare con il padre nei campi, una scelta che lo ha aiutato a riconnettersi con la realtà. Quella fase di intenso lavoro lo ha motivato a tornare a studiare, intraprendendo una carriera accademica in matematica. Attualmente, Saccone è a un passo dalla laurea magistrale, un traguardo che segna la sua determinazione a ricominciare.
Con la sua storia, Andrea Saccone rappresenta un esempio di come dall’oscurità si possa risalire verso la luce, mantenendo vivi i ricordi di chi ci ha lasciato, come Fabrizio Frizzi.