Il commissario europeo per la Difesa, Andrius Kubilius, ha rilanciato su X un parallelo storico per sottolineare i rischi delle concessioni territoriali all’aggressore russo in Ucraina. Con riferimento a un caso emblematico del passato, Kubilius mette in guardia contro le richieste che potrebbero portare Kiev a cedere parti del suo territorio, evidenziando analogie con le decisioni prese prima della Seconda guerra mondiale. La sua posizione si inserisce in un dibattito più ampio sui modi per affrontare il conflitto attuale e prevenire escalation future.
Il richiamo al passato: chamberlain e monaco 1938
Nel 1938, il primo ministro britannico Neville Chamberlain firmò l’accordo di Monaco con Adolf Hitler, che prevedeva la cessione di territori cecoslovacchi ai nazisti. Chamberlain era convinto di poter ottenere la pace negoziando con Hitler, ma quel compromesso si rivelò fatale. La concessione di Sudeti al Reich tedesco non fermò l’espansione nazista e segnò l’inizio del cammino che portò allo scoppio della Seconda guerra mondiale pochi mesi dopo.
Un simbolo della politica di appeasement
Questo episodio storico è diventato un simbolo della politica di appeasement, ovvero del tentativo di placare una potenza aggressiva con concessioni territoriali. Kubilius richiama proprio questo errore, sottolineando che la ripetizione di simili strategie nel caso dell’Ucraina rischia di provocare conseguenze altrettanto drammatiche sul piano internazionale.
La posizione di andrius kubilius sulla crisi ucraina
Secondo Kubilius, chiedere all’Ucraina di cedere parti del proprio territorio in favore della Russia equivale a incoraggiare un’aggressione che non si ferma. Le parole di Putin che invitano i russi a prepararsi a nuove guerre sono un segnale che il Cremlino non intende arretrare. In questo contesto, ogni compromesso territoriale rischia di essere interpretato come un cedimento alle minacce e potrebbe alimentare ulteriori conflitti.
Kubilius sottolinea che un simile atteggiamento non è solo politicamente sbagliato, ma potrebbe compromettere la stabilità europea. La difesa della sovranità ucraina rappresenta, per il commissario UE, un punto fermo per impedire che si alzino nuove tensioni e si ricreino condizioni di instabilità in Europa orientale.
Figure chiave della Resistenza
Per rafforzare il suo argomento, Kubilius cita figure chiave della storia del Novecento come Winston Churchill, Franklin D. Roosevelt e Ronald Reagan. Questi leader, a differenza di Chamberlain, si opposero fermamente alle potenze aggressive e scelsero la via della lotta per la libertà contro governi totalitari.
Nel loro periodo, si combatterono quegli imperi del male che tentarono di espandersi con la forza. Alla fine, come ricorda Kubilius, la resistenza di quei governi contribuì a sconfiggere regimi oppressivi e a ristabilire un equilibrio geopolitico in Europa e nel mondo.
Le implicazioni per la politica europea attuale
L’intervento del commissario alla Difesa arriva in un momento in cui la politica europea riflette su come sostenere l’Ucraina e gestire la pressione della Russia. La posizione di Kubilius richiama i governi europei a non ripetere scelte che in passato favorirono regimi aggressivi.
Il dibattito riguarda le condizioni per la pace e il mantenimento della sovranità territoriale. Tenere conto delle lezioni della storia spinge a considerare la resistenza come una via per evitare future guerre. Al tempo stesso, resta aperta la questione di come mediare un conflitto che ha già causato enormi sofferenze e instabilità nella regione.
L’Europa osserva con attenzione e cerca di bilanciare sostegno militare, diplomazia e tutela dei diritti fondamentali, mentre il messaggio di Kubilius sostanzia un monito netto verso la rinuncia a cedimenti territoriali che potrebbero riaccendere tensioni già pericolose.