Angelo Vassallo, noto come il “sindaco pescatore” del comune di Pollica, in Cilento, è stato assassinato nel 2010, e questa tragedia continua a lasciare un segno profondo nella comunità locale e non solo. La sua vita e le sue lotte per il bene della sua terra raccontano una storia di passione, impegno civile e amore per l’ambiente. Vassallo è ricordato non solo per il suo ruolo di sindaco, ma anche per il suo forte attaccamento alle tradizioni locali e alla sostenibilità del territorio.
La carriera politica e i traguardi
Angelo Vassallo ha dedicato gran parte della sua vita alla politica locale, servendo come sindaco di Pollica per tre mandati dal 1995 al 2010. Era un esponente del Partito Democratico, contribuendo anche come consigliere provinciale a Salerno. Nel 2010, con grande apprezzamento da parte dei suoi concittadini, era stato eletto per un quarto mandato. Oltre alla sua funzione di sindaco, Vassallo aveva anche la responsabilità di presidente della Comunità del Parco del Cilento e Vallo di Diano, un ente che riunisce 80 comuni del territorio e otto Comunità montane.
La sua amministrazione si distinse per l’attenzione all’ambiente e la promozione di relazioni più armoniose tra le attività umane e la natura. Vassallo era in prima linea quando si trattava di garantire un futuro sostenibile per Pollica, avviando progetti che avrebbero dovuto portare benefici ecologici ed economici per la comunità.
L’impegno per la dieta mediterranea
Uno dei maggiori successi di Vassallo è stato il suo impegno a promuovere e valorizzare la dieta mediterranea come patrimonio culturale dell’umanità. Nel 2009, ha proposto che questa tradizione culinaria venisse inclusa tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità. La proposta è risultata vincente e il 16 novembre 2010, l’UNESCO ha ufficialmente riconosciuto la dieta mediterranea, ribadendo il suo valore culturale e storico.
Vassallo ha anche fondato il “Centro studi per la Dieta Mediterranea“, facendo di Pollica un punto di riferimento per la promozione di questa importante eredità culturale. Sulla base di queste iniziative, il sindaco pescatore ha messo il piccolo comune cilentano sotto i riflettori internazionali, attirando l’attenzione sulla necessità di preservare le tradizioni e le pratiche agricole locali.
La visione ambientalista e le ordinanze innovative
Angelo Vassallo era un attivo ambientalista e amava il mare come pochi. Nel suo operato, cercava di coniugare la crescita economica con la protezione dell’ambiente naturale. Le sue ordinanze innovative, come quella del gennaio 2010 che multava chi gettava a terra cenere e mozziconi di sigarette, dimostrano il suo impegno per una Pollica più pulita e sostenibile.
Questa determinazione ad affrontare direttamente le problematiche ambientali gli ha guadagnato l’affetto dei cittadini, che vedevano in lui una figura pronta a combattere per i loro diritti e per la salvaguardia della bellezza del territorio. Vassallo non solo comunicava l’importanza della tutela ambientale, ma metteva in pratica idee concrete per realizzarla.
La tragica fine e il ricordo duraturo
Il 5 settembre 2010, Angelo Vassallo fu ucciso a bruciapelo con nove colpi di pistola, pochi giorni prima di compiere 57 anni. La sua morte ha scosso l’intero paese, suscitando indignazione e chiedendo giustizia per un uomo che aveva dedicato la sua vita alla comunità e al suo ambiente.
La tragedia che ha colpito Pollica è stata un duro colpo per chi credeva nel cambiamento e nella possibilità di costruire un futuro migliore. Oggi, la memoria di Vassallo vive attraverso le sue opere e l’impatto profondo che ha lasciato sul suo comune. La dieta mediterranea e l’attenzione all’ambiente rimangono parte integrante della cultura di Pollica, continuando a ispirare le generazioni future a seguire il suo esempio.