La vicenda della panetteria ‘L’assalto ai forni’ in piazza Arringo a Ascoli Piceno ha scatenato un dibattito acceso sulle attività di controllo delle forze dell’ordine in città. Lorenza Roiati, proprietaria del negozio, aveva esposto fuori dal negozio un lenzuolo con la scritta “25 aprile, buono come il pane, bello come l’antifascismo”, un chiaro riferimento ai valori antifascisti e alla festa della Liberazione. Questa iniziativa è stata seguita da un intervento da parte della polizia, che ha fatto scattare l’allarme fra l’Anpi provinciale.
L’allarme dell’anpi provinciale sulle operazioni di controllo
L’Anpi della provincia di Ascoli Piceno ha rilevato con preoccupazione la reazione delle autorità nei confronti di un gesto pacifico e simbolico, definendo l’attenzione riservata «eccessiva e preoccupante». L’associazione, che tutela la memoria della Resistenza e i valori della Costituzione italiana, ha osservato che la gestione dell’episodio ha sollevato dubbi sulla coerenza con i principi democratici che le istituzioni locali avevano più volte ribadito in passato.
Critica sulla disparità di intervento
Secondo l’Anpi, non è una questione di principio ma di equilibrio nella risposta delle autorità a eventi che manifestano valori costituzionali. L’associazione critica la disparità di trattamento tra chi manifesta apertamente l’attaccamento alla democrazia e chi, invece, si richiama a simbologie o ideologie condannate dalla storia. Questo, per l’Anpi, evidenzia una possibile sottovalutazione di comportamenti che dovrebbero essere attentamente vigilati dalle stesse forze di polizia.
La contestualizzazione del messaggio antifascista nella piazza di ascoli piceno
Il lenzuolo con la scritta campeggiava in piazza Arringo, cuore pulsante di Ascoli Piceno, luogo ricco di storia e simboli della Liberazione italiana. L’iniziativa di Lorenza Roiati si inseriva nel ricordo della festività nazionale del 25 aprile, che celebra il ritorno della democrazia dopo la fine della guerra e della dittatura fascista.
Questa manifestazione di memoria ha radici profonde nella cultura cittadina. L’assalto ai forni, nome della panetteria, era già un riferimento diretto agli atti di resistenza durante l’occupazione nazifascista, quando il pane rappresentava un bene essenziale e simbolico di libertà e sostentamento. L’esposizione del lenzuolo si presenta così come un gesto di continuità con la storia locale, capace di richiamare quei valori senza entrare in polemiche né provocazioni dirette.
Rilevanza storica del messaggio
Il richiamo al pane non ha solo un valore materiale ma si carica di significati simbolici legati alla Resistenza e alla liberazione dal regime oppressivo, mantenendo viva la memoria e i valori democratici tra i cittadini di Ascoli Piceno.
La reazione delle autorità e i fatti successivi
Dopo l’esposizione dell’insegna, le forze dell’ordine hanno avviato verifiche e controlli, azione che Anpi giudica sproporzionata rispetto all’entità del messaggio e alla sua natura pacifica. In parallelo, durante la notte successiva, sono stati affissi striscioni intimidatori con contenuti neofascisti, sempre in zone centrali dalla città, riferimenti chiari a simboli antidemocratici come quello dei “forni”.
L’Anpi mette in evidenza un apparente contrasto nel trattamento delle situazioni: mentre si agisce con rigoroso controllo su chi richiama i valori antifascisti, i gruppi che manifestano idee in contrasto con la Costituzione non sembrano essere sottoposti alle stesse misure preventive. L’associazione sottolinea che tali episodi sono noti alle autorità, senza però ricevere una risposta analoga, un fatto che lascia dubbi sull’efficacia degli interventi per arginare forme di intimidazione e rigurgiti neofascisti.
Il dibattito democratico fra memoria e intimidazione politica
La questione sollevata da Anpi di Ascoli Piceno alimenta un dibattito più ampio su come la memoria della Resistenza venga tutelata nel contesto sociale e politico di oggi. Il gesto simbolico della panetteria, nato come omaggio alla Liberazione, si trova al centro di una situazione che mette a nudo tensioni tra diversi gruppi politici e sociali in città.
L’attività di controllo nelle calle e nelle piazze di Ascoli sembra indicare una maggiore sensibilità verso chi esprime valori di libertà rispetto alla presenza di simboli estremisti che continuano a permeare ambienti cittadini. C’è una richiesta chiara da parte di chi ricorda il passato di vigilanza più equilibrata, capace di proteggere chi difende la democrazia senza alimentare ulteriori conflitti o divisioni.
Aspettative future
La vicenda resta aperta, con l’attenzione rivolta alle prossime mosse delle istituzioni locali e alle iniziative dei gruppi antifascisti e democratici della città.