Una singolare storia di determinazione e successo legale arriva da Pulsano, in provincia di Taranto, dove una insegnante di scuola elementare in pensione, all’età di 88 anni, ha ottenuto un importante risultato contro Iliad, noto gigante della telefonia mobile. L’anziana donna ha posto un freno all’installazione di sei nuove antenne che avrebbero dovuto sorgere a pochi passi dalla sua abitazione, a tal punto da sollevare questioni di salute e di impatto ambientale. Una battaglia che ha catturato l’attenzione pubblica e che, a quanto pare, rappresenta un caso unico in Puglia.
La decisione del Consiglio di Stato
La conferma dell’ordinanza cautelare
L’azione legale intrapresa dalla pensionata ha visto il coinvolgimento dell’avvocata Sabrina Sbiroli, che ha fornito un resoconto dettagliato sulla questione. Secondo quanto esposto, il Consiglio di Stato ha confermato un’ordinanza cautelare emessa dal TAR di Lecce, che aveva sospeso il procedimento di installazione delle antenne a causa di un vizio di forma. Questo passaggio è cruciale, poiché evidenzia come anche le grandi aziende debbano rispettare rigide norme procedurali, evitando di esercitare un potere eccessivo su aree residenziali.
L’esito favorevole ha reso merito al lavoro svolto dalla donna e dal suo legale, dimostrando che una singola voce, anche in età avanzata, può avere un peso significativo nelle questioni legali e civiche. Le motivazioni alla base della decisione del Consiglio di Stato non sono solo tecniche, ma toccano anche aspetti cruciali riguardanti la salute pubblica e l’integrità delle proprietà residenti nelle vicinanze delle installazioni di telecomunicazione.
La lotta dell’anziana donna
Un’azione solitaria e determinata
La battaglia legale condotta dall’insegnante è stata caratterizzata da una determinazione che ha sorpreso anche i più scettici. Nonostante l’anziana avesse affrontato il disinteresse da parte del vicinato, ha deciso di intraprendere un’azione diretta per tutelare non solo la sua proprietà , ma anche il valore ambientale e paesaggistico della zona. Secondo l’avvocato Sbiroli, la pensionata ha dovuto far fronte a una situazione complessa, dove molte persone tendevano a passare oltre il problema delle antenne, pensando che non avrebbe avuto un impatto significativo sul proprio quotidiano.
La decisione di opporsi all’installazione di un impianto di stazioni radio base che avrebbe compreso antenne e altre attrezzature è stata mossa dalla preoccupazione per la deturpazione del paesaggio e l’eventuale svalutazione economica della proprietà . Con attrezzature tecnologiche e componenti accessori che avrebbero potuto alterare l’estetica della zona, la donna si è trovata a dover difendere i propri anni di sacrifici da quello che riteneva un attacco diretto alla sua tranquillità e al valore della sua casa.
La ripercussione in Puglia e oltre
Un caso emblematico
L’esito di questa battaglia legale non è da considerarsi un evento isolato, ma rappresenta invece un segnale di cambiamento in Puglia e oltre. Come puntualizzato dall’avvocato Sbiroli, si tratta di un caso senza precedenti nella regione, dove la difesa dei diritti dei cittadini di fronte a grandi aziende del settore delle telecomunicazioni incontra una nuova visibilità . Questo episodio potrebbe fungere da ispirazione per altre persone che si trovano in situazioni analoghe, dimostrando che anche una persona anziana, con una storia di vita dedicata all’insegnamento e alla comunità , può diventare un simbolo di resistenza.
La questione dell’installazione di antenne di telefonia mobile vicino a zone residenziali continua a sollevare interrogativi ed è fondamentale mantenere alta l’attenzione su eventuali abusi o irregolarità . La vittoria della pensionata non solo rappresenta un traguardo personale, ma diventa un faro di speranza per tutti coloro che sono preoccupati per la salute e l’ambiente. La lotta dell’insegnante di Pulsano potrebbe richiamare l’attenzione sulle politiche comunali riguardanti la pianificazione urbanistica e l’installazione di infrastrutture, sottolineando l’importanza della partecipazione attiva dei cittadini.