Antiche tracce di tiro con l'arco scoperte nella grotta dei pipistrelli in Spagna: una scoperta senza precedenti

Antiche tracce di tiro con l’arco scoperte nella grotta dei pipistrelli in Spagna: una scoperta senza precedenti

Scoperta nella Cueva de los Murciélagos: frammenti di frecce neolitiche rivelano l’evoluzione degli strumenti e le pratiche culturali degli antichi abitanti, arricchendo la conoscenza delle prime civiltà iberiche.
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Antiche tracce di tiro con l'arco scoperte nella grotta dei pipistrelli in Spagna: una scoperta senza precedenti - Gaeta.it

Nel corso della storia archeologica, la Cueva de los Murciélagos, situata sulla costa della provincia di Granada, ha rappresentato un punto di riferimento per numerosi studi e scoperte. Recentemente, un team di archeologi ha fatto un’importante scoperta collegata all’arte del tiro con l’arco, testimoniando l’evoluzione degli strumenti utilizzati dagli uomini del Neolitico. Questa scoperta non solo arricchisce la nostra conoscenza sui primordi dell’umanità, ma offre anche uno spaccato senza precedenti sulla vita quotidiana di questi antichi abitanti.

La Cueva de los Murciélagos: un tesoro archeologico

La Cueva de los Murciélagos, nota anche come Grotta dei Pipistrelli, ha una storia affascinante che ha attraversato secoli. Durante il XIX secolo, è stata sfruttata come fonte di guano, il fertilizzante naturale derivato dalle feci dei pipistrelli. Questo legame con la natura ha attirato l’attenzione di minatori e archeologi, portandoli a esplorare i recessi della grotta in cerca di minerali e oggetti preziosi. Quello che inizialmente sembrava un ricco giacimento minerario, si è rivelato essere, in verità, una necropoli antica.

Quando i minatori iniziarono a scavare, portarono alla luce non solo minerali ma anche circa 70 corpi e numerosi oggetti funerari. La loro fretta di estrarre risorse ha portato alla rimozione di preziosi reperti, molti dei quali sono stati distrutti o danneggiati. Solo nel 1867, Manuel Góngora y Martínez, un avvocato e archeologo, ha intrapreso la missione di recuperare il materiale rimasto, portando alla luce un patrimonio archeologico di inestimabile valore che è stato trasferito al Museo archeologico nazionale. Gli scavi effettuati nei decenni successivi hanno progressivamente arricchito la nostra comprensione delle pratiche funerarie e culturali dei Neolitici che abitavano la regione.

La scoperta delle antiche frecce

Recentemente, i ricercatori hanno fatto un’incredibile scoperta: frammenti di frecce antiche che risalgono all’epoca neolitica. Questo ritrovamento è avvenuto all’interno dei detriti delle miniere, luogo strategico in cui si trovavano i corpi deposti e gli oggetti funerari. Ingrid Bertin, ricercatrice del Dipartimento di Preistoria dell’Università autonoma di Barcellona, ha rivelato che il team ha identificato delle corde e frecce utilizzando tecniche avanzate di analisi chimica. Le frecce erano dotate di punte in legno d’ulivo e copriva la possibilità di una lavorazione sofisticata fin dalle epoche più antiche.

L’analisi di queste scoperte ha svelato non solo l’abilità artigianale degli antichi arcieri ma anche la continua evoluzione delle tecniche di costruzione degli attrezzi. L’uso di fibre vegetali e materiali animali ha dato vita a oggetti che si rivelano essere sorprendenti nel loro design e funzionalità. Queste frecce si avvicinano, in alcuni aspetti, a quelle fatte dai moderni artigiani, dimostrando una continuità nelle pratiche produttive nel corso dei millenni.

Funzione e significato delle frecce nel neolitico

Il mistero che avvolge l’uso delle frecce rimane uno degli elementi più intriganti della scoperta. Gli archeologi non sono certi se queste armi venissero usate principalmente per la caccia o per la guerra. Francisco Martínez Sevilla, coautore dello studio, ha suggerito che, mentre le popolazioni neolitiche di quell’epoca praticavano l’agricoltura e l’allevamento, alcuni segni di violenza interpersonale, riscontrabili nelle pitture rupestri del Levante, possono suggerire un uso bellico delle frecce.

Inoltre, il contesto in cui sono state trovate le frecce nella Cueva de los Murciélagos suggerisce un uso rituale o simbolico. Poiché non ci sono residue di sedimenti, è possibile che il luogo servisse come spazio di commemorazione, in cui i visitatori deponevano i loro morti e i loro doni, in un perpetuo scambio di memoria tra le generazioni passate e presenti.

Il futuro della ricerca archeologica nella grotta

Sebbene gran parte del tesoro archeologico della Cueva de los Murciélagos sia andato perduto a causa degli scavi indiscriminati, il lavoro dei ricercatori continua a gettare nuova luce su questa antica necropoli. Ogni nuova scoperta, come le frecce trovate di recente, arricchisce il racconto delle prime civiltà neolitiche in Iberia e offre spunti per intuizioni di grande rilevanza.

La necessità di preservare e proteggere i resti archeologici è diventata sempre più urgente, dato che la storia di questi luoghi rappresenta un patrimonio culturale prezioso non solo per la Spagna, ma per l’intero panorama storico europeo. Con le tecniche moderne a disposizione, gli archeologi sperano di ottenere ulteriori risultati in grado di svelare altri segreti rimasti sepolti nel tempo, delineando una narrazione che continua a scriversi.

  • Marco Mintillo

    Marco Mintillo è un giornalista e blogger specializzato in cronaca e attualità, con una passione per i viaggi. Collabora regolarmente con Gaeta.it, un sito di riferimento per notizie e approfondimenti sulla città di Gaeta e oltre. Qui, Marco pubblica articoli che spaziano dall'analisi di eventi locali a questioni di rilievo internazionale, offrendo sempre una prospettiva fresca e dettagliata. La sua abilità nel raccontare i fatti attraverso la lente del viaggiatore gli ha guadagnato una fedele base di lettori che apprezzano la sua capacità di legare la cronaca mondiale alle storie del territorio.

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