Vanessa Incontrada guida il racconto di una madre decisa a scoprire la verità: nuovi colpi di scena e tensioni familiari alimentano il cuore della serie.
Il mistero intorno alla scomparsa di Camilla si fa più denso. E in questa terza puntata di “Tutto quello che ho”, in onda martedì 22 aprile su Canale 5, il caso prende una svolta inattesa. Lavinia, interpretata da Vanessa Incontrada, decide di agire da sola. Non ha più fiducia nell’operato della polizia. Non si sente ascoltata. Non riesce a sopportare l’idea che nessuno stia facendo abbastanza. Così inizia a muoversi, tra interrogativi e segnali lasciati a metà, seguendo l’istinto più che le prove.
La sua decisione di investigare in autonomia mette a nudo tutte le fragilità del suo matrimonio con Matteo, poliziotto e padre di Camilla, sempre più convinto che dietro la sparizione ci sia Kevin, il giovane con cui la figlia aveva stretto un legame. Lavinia, invece, non vuole credere alle apparenze e cerca di capire davvero chi fosse Kevin per Camilla. Le tensioni tra i due coniugi si fanno taglienti. La distanza emotiva cresce, mentre ognuno cerca risposte nel proprio modo, con una convinzione diversa su chi e cosa cercare.
Amicizie sbagliate e segreti taciuti
Le ricerche di Lavinia la portano a confrontarsi con due figure chiave: Valentina, amica di Camilla, e il suo ex fidanzato. Entrambi si mostrano ambigui, restii a raccontare troppo, come se nascondessero qualcosa. Lavinia, però, non molla. Osserva, ascolta, collega. E più va avanti, più si rende conto che il mondo di sua figlia era forse molto più complicato di quanto avesse mai immaginato. La sua fiducia in chi le stava intorno comincia a vacillare.

Nel frattempo, Matteo continua a seguire la strada ufficiale, quella dell’indagine istituzionale. Ma si ritrova invischiato in uno scenario inquietante: un possibile giro di prostituzione minorile che potrebbe avere legami con la sparizione di Camilla. Questo lato della storia apre un varco su una realtà sociale brutale, fatta di sfruttamento e silenzi. Matteo, però, resta fedele al suo metodo: raccogliere prove, non farsi trascinare dalle emozioni. Una linea che rischia di incrinare definitivamente il rapporto con Lavinia, sempre più emotivamente coinvolta.
Il pubblico resta incollato: tra dolore, rabbia e verità
Con i suoi oltre 3 milioni di spettatori alla prima puntata, la miniserie ha già conquistato l’attenzione. Il merito è del racconto crudo ma autentico, che scava nelle relazioni umane, nella paura di perdere, nel bisogno di risposte quando il dolore non dà tregua.
Vanessa Incontrada, nei panni di Lavinia, racconta una madre che non si arrende, anche a costo di mettere tutto in discussione. I suoi gesti, le sue fragilità, parlano a chiunque abbia mai cercato giustizia per qualcuno che ama.
Il terzo episodio promette di essere uno dei più intensi finora. E la sensazione è che la verità sia ancora lontana, nascosta dove nessuno aveva pensato di guardare.