A Roma, il destino dell’Antico Caffè Greco continua a tenere banco nella cronaca cittadina. Questo celebre bar, noto per la sua storia e per l’atmosfera che richiama il passato, si trova sotto sfratto dal febbraio 2019. Tuttavia, la saga legale ha subito un’inattesa interruzione grazie all’azione dell’Avvocatura dello Stato. Nel 2025, il piano di sgombero è stato sospeso per tutelare i beni culturali custoditi all’interno, compresi arredi e opere d’arte, contro il rischio di allontanamento. Un tema che solleva interrogativi sulla protezione del patrimonio storico della Capitale.
La lunga storia dello sfratto dell’Antico Caffè Greco
Il contratto d’affitto del Caffè Greco è scaduto nel 2017, ma lo sfratto effettivo non è scattato fino a febbraio 2019. Questo intervallo di tempo ha generato incertezze sia tra i gestori che tra i clienti affezionati. Sebbene vi siano stati numerosi preavvisi, l’ultimo è arrivato nel novembre 2024, dando il via a una nuova fase della disputa legale. È il 20 febbraio 2025, e mentre l’ufficiale giudiziario era pronto a eseguire lo sgombero, i legali del Ministero della Cultura hanno chiesto di fermare l’operazione. Questo colpo di scena rappresenta un momento cruciale nella storia del Caffè, che da quasi due secoli attira turisti e appassionati di arte.
Il Ministero ha giustificato il proprio intervento con la necessità di preservare i beni culturali custoditi nel locale. Una Soprintendenza Speciale di Roma ha in passato stabilito un vincolo pertinenziale su quadri, fotografie e cimeli esposti, che non possono essere rimossi senza autorizzazione. Questa protezione sottolinea l’importanza culturale e storica del Caffè Greco, paragonabile a una collezione museale. La questione solleva interrogativi non solo sull’equilibrio tra diritti di proprietà e patrimonio culturale, ma anche sulla gestione futura di un luogo tanto significativo per Roma.
L’importanza culturale dell’Antico Caffè Greco
L’Antico Caffè Greco non è solo un bar; è un simbolo della cultura romana. I turisti che varcano la soglia sono pronti a pagare oltre cinque euro per una tazzina di caffè, attratti non solo dalla qualità, ma anche dalla storia che permea il locale. I quadri e i documenti esposti parlano di un’epoca passata, richiamando artisti e intellettuali che hanno frequentato questo luogo nel corso dei secoli. Il vincolo della Soprintendenza non è dunque solo una formalità legale; rappresenta un tentativo di preservare la memoria storica di Roma.
La protezione dei beni culturali custoditi nel Caffè Greco sottolinea l’impegno del Ministero della Cultura a tutelare il patrimonio artistico. La richiesta di una nuova udienza dopo i recenti sviluppi nella causa volto a garantire la protezione delle opere d’arte sottolinea l’importanza di considerare la storia e la cultura nel processo decisionale. Le autorità competenti riconoscono che le opere in questo caffè hanno un valore che trascende la mera proprietà privata, evidenziando l’interesse pubblico che li circonda.
La complessità della situazione legale attuale
La situazione legale attuale dell’Antico Caffè Greco è complicata. Con la proprietà del locale che cerca di liberarsi dall’affittuario, sorgono interrogativi su come procedere senza compromettere i vincoli culturali. Il Ministero della Cultura, avvalendosi dell’Avvocatura dello Stato, ha chiesto un nuovo rinvio per far sì che i gestori e la proprietà possano trovare un accordo nel rispetto della protezione degli arredi e delle opere presenti nel locale.
L’Istituto Israelitico, proprietario del locale, si trova in una posizione difficile, poiché deve affrontare perdite economiche derivanti dal mancato introito del canone d’affitto. Tuttavia, si è detto disponibile a trovare un nuovo gestore che rispetti le limitazioni imposte dal vincolo pertinenziale. Un nuovo imprenditore potrebbe subentrare, abbracciando l’eredità del Caffè Greco e contribuendo a mantenerne viva la storia. Tuttavia, questo comporta anche la necessità di gestire i contratti esistenti e mantenere i dipendenti, rendendo la questione ancora più intricata.
La sentenza della Cassazione rilasciata ad aprile 2024 ha aperto nuovi scenari legali, rivelando un paradosso rispetto al diritto di proprietà e alla locazione nel caso del Caffè Greco. Con l’impossibilità di poter annullare l’affitto, il futuro del locale rimane incerto. Una nuova udienza fissata per fine marzo 2025 rappresenterà un’importante occasione per chiarire le strade da intraprendere, ma le complessità legali e culturali continueranno a intrecciarsi attorno a questa icona romana.
Il Caffè Greco, insomma, continua a essere un argomento caldo, simbolo di una Roma che cerca di difendere la propria identità e il proprio patrimonio culturale anche di fronte alle sfide moderne. Il dialogo tra proprietà, gestori, e istituzioni, sarà fondamentale per assicurare che questo angolo di storia possa continuare a vivere e a raccontare la sua storia ai visitatori di tutto il mondo.